2020. Non era facile arrivare alla fine. Sul suolo argentino AFA, pandemia e disgrazie varie hanno contraddistinto quest’anno horribilis. Ecco gli avvenimenti che hanno caratterizzato questi interminabili 366 giorni.
Gennaio
La Superliga argentina sta diventando sempre più calda. River e Boca si contendono la Primera in un confronto molto appassionante, come non si vedeva da tempo. Ma è ancora presto per capire chi diventerà campeón. Il Boca l’1 gennaio annuncia il nuovo allenatore dopo le dimissioni del Lechuga Alfaro, eliminato un’altra volta dal River della Copa Libertadores qualche mese prima. Il consejo de Boca decide di non rinnovare il legame con il mister, accusandolo di troppo difensivismo per una squadra dal blasone dei Xeneizes. A proposito, l’8 dicembre 2019 Riquelme sbaraglia tutta la concorrenza e viene eletto come vicepresidente, spalleggiando l’amico Ameal alla presidenza. La sconfitta dell’arci rivale Daniel Angelici, impersonificato nell’occasione da Gribaudo, suo delfino, è umiliante. L’Ultimo Diez ottiene la sua vendetta in una campagna elettorale dai toni esasperati. Alla guida tecnica, al posto di Alfaro arriva l’ex Miguel Russo, riattivando nelle vene della tifoseria sogni continentali: qualche anno fa Miguelito è entrato nella storia del club conquistando l’ultima Libertadores, quella del 2007. Pochi giorni dopo l’insediamento della dirigenza, accade il primo fatto insolito dell’anno: il 6 gennaio Daniele de Rossi dice addio al Boca e appende le scarpe al muro.
Si cambia in panchina anche nel Racing Club, dopo l’addio -sofferto dai tifosi- dell’amato Eduardo ‘Chacho’ Coudet, in partenza verso l’Inter de Porto Alegre. Al suo posto arriva l’ex Independiente Sebastian Beccacece ricevuto con freddezza dalla tifoseria ‘academica’. El Chacho è riuscito a riportare il titolo al Cilindro dopo 5 anni dall’ultima Primera, quella vinta in campo dal principe Diego Milito. Lacrime.
Dall’altro lato di Avellaneda, quella targata Rey de Copas si insedia come nuovo coach l’ex giocatore dell’Intituccion Lucas Pusineri in sostituzione del traghettatore Beron e dopo le dimissioni di Beccacece. Il compito per il neo allenatore del rojo è gravoso: riportare credibilità ai tifosi. Ed è una vera e propia impresa per i mille problemi di spogliatoio e la situazione economica complicata della società .
Febbraio
Mese spettacolare per la Superliga Argentina: febbraio inizia col +3 per il River a +1 del 1° marzo. il Boca sta trovando continuità secondo il nuovo ordine tattico di Russo ed il Millonario comincia a perdere colpi.
Il presidente dell’AFA Tapia viene rieletto come presidente della federcalcio per altri quattro anni. La Superliga cessa di esistere, al suo posto nasce la nuova Liga Profesional de Futbol, sotto il controllo della federazione stessa.
Nel frattempo Beccecece inizia la sua avventura all’Acadé con un’imbattibilità che da qui in avanti farà volare il Racing Club. Arriviamo al Clasico de Avellaneda, vero esame per i due neo allenatori e accade l’imponderabile: il 9 febbraio 2020 il Racing vince el clasico in doppia inferiorità numerica, ovvero in 9 contro 11 tra l’orgasmo dei 40.000 presenti al Cilindro. E’ il delirio. La partita entra nella storia dei clasicos e l’Independiente, già fragile di mentalità, non si riprenderà più. Troppo grande la botta psicologica. Beccecece viene ufficialmente ‘accettato’ dai tifosi.
Marzo
E’ il mese decisivo. Il River, in vantaggio di 1 punto, pareggia a Tucuman mentre il Boca vince alla Bombonera. A la Republica de la Boca esplode l’entusiasmo: Il Boca Juniors è il nuovo Campeon de Argentina! Arriva così la stella numero 69 del club con Tevez grande trascinatore nella seconda parte di campionato. Gallardo accusa il colpo ma come sempre si dimostra gran signore. “Faccio i complimenti al Boca” dice molto lucidamente al termine di quella partita drammatica. El Muñeco deve dire così addio all’unica coppa mancante nella sua enorme bacheca dei trofei: la Primera.
La Superliga fa appena in tempo a terminare perchè una settimana dopo inizia un incubo mondiale chiamato CoronaVirus. Il 13 marzo nella prima giornata di ‘Copa de la Superliga’, la copa di Lega, il River si rifiuta di giocare per il rischio contagi. Il Millonario è la prima squadra a non scendere in campo, disobbedendo così alla Liga. In Argentina si è solo all’inizio dell’incubo ma alla Banda scatta l’allarme quando un ragazzo delle giovanili risulta positivo a uno dei primi tamponi. Una settimana dopo la Conmebol, l’AFA e la Superliga sospendono le rispettive competizioni. Si pensa che possa durare poco questo stop, purtroppo non sarà così.
Aprile
Il 27 aprile la Federazione argentina decreta il termine anticipato di tutti i campionati nazionali, gettando nel caos l’Ascenso, la serie B e le divisioni inferiori, nel pieno delle loro competizioni. Sì registrano inoltre ‘strani’ cambiamenti di regole in corsa, modificando così lo statuto della Primera: l’aumento di squadre partecipanti nel 2020/21 (e per i prossimi anni) e il congelamento delle retrocessioni (e per il prossimi anni) diverranno realtà, tra lo sconcerto di tutti gli addetti ai lavori. Ancora una volta si approfitta della situazione d’emergenza per stravolgere i campionati con cambi di regole in corso, una prassi argentina.
Maggio
L’8 maggio rimbalza dall’Argentina una bruttissima notizia: muore Tomas ‘Triche’ Carlovich per un trauma alla testa in seguito a un tentativo di rapina da parte di balordi. El Trinche, auténtico idolo argentino e rosarina, ci lascia così a 74 anni. Dietro a lui la leggenda, con la sua tecnica sopraffina, il suo anticonformismo e la sua bontà d’animo. Carlovich ha giocato prevalentemente nelle serie inferiori, tra Rosario Centra e Central Cordoba. Non esistono filmati della sua attività calcistica, ma la sua fama di gran giocoliere arrivava prima di lui. Celeberrima quella partita passata alla storia tra una selezione di giocatori di Rosario (tra cui lui) e la Seleccion Argentina. “Non voglio più vederlo in campo nel secondo tempo “ disse Cap, il mister della nazionale dopo un primo tempo sensazionale del Triche e allo stesso tempo umiliante per la squadra nazionale, in preparazione al Mundial di Germania ‘74. Quando giocava lui tutti lo volevano vedere, tant’è che il Central Cordoba era solito ‘dare la soffiata’ ai tifosi circa la sua presenza in partita per vendere più biglietti. ‘Esta noche juega el Trinche’. Una morte assurda per uno dei giocatori più talentuosi della storia futbol argentino, a detta di Maradona, anche più bravo di lui stesso.
Il 24 maggio si ricordano i 20 anni dal celebre superclasico tra Boca e River chiamato ‘Muletazo’, quando Martin Palermo segnò QUEL gol memorabile alla Bombonera. El loco era di ritorno in campo dopo un gravissimo infortunio, con la sorpresa assoluta da parte di tutti, compreso quel ‘pelado’ Diaz che lo irrise nella conferenza pre partita. Tutti, tranne per Carlos Bianchi, l’unico che credeva ancora in lui. Que viva el fútbol.
Giugno
A distanza di sei mesi riecco ‘el tano’ De Rossi che si racconta a ‘La Nacion’. Daniele si racconta ed esce tutta l’emozione in quei pochi mesi vissuti intensamente a Buenos Aires. Facendo ai tifosi anche una promessa ‘solenne’.
Luglio – Agosto
Mesi difficili per l’Argentina. Il Covid 19 è nel pieno della sua forza distruttiva. Liga e AFA cercano di reagire cercando di formulare protocolli adeguati per un possibile ripresa. Intando continua il mercato trasferimenti in ‘modalità risparmio’.
Si celebra l’anniversario di Italia 1990. 30 anni fa la Seleccion Argentina intraprendeva l’avventura italiana. Con un Maradona malconcio, tra mille difficoltà, l’Argentina arrivava alla finale di Roma contro la Germania, rivincita di quattro anni prima.
La notizia più importante di maggio è la decisione della Conmebol di far ripartire le competizioni della Copa Libertadores e la Sudamericana il 15 settembre. Ma le squadre argentine sono ancora ferme da ogni forma di allenamento.
Agosto
La Liga Profesional, nata dalle ceneri della vecchia Superliga, partorisce un nuovo torneo argentino in un formato insolito ..e complicato. Nasce la Copa Liga Profesional
Nel frattempo la confederazione Sudamericana decide il rinvio della Copa America all’anno prossimo. Allo stato attuale non è possibile intraprendere alcun tipo di torneo calcistico, il Sudamerica diventa il nuovo focolaio mondiale del COVID 19.
Si eseguono lavori imponentinello stadio Vespucio Liberti. Il River si rifà il trucco ‘restaurando’ il Monumental. Via la pista di atletica e rifacimento totale del manto erboso, sono queste le novità più importanti dell’estate (europea) del Millo. L’ambizione è grande: avere uno prato all’avanguardia tra i migliori d’America.
A Barcellona scoppia il caso ‘Messi‘. L’asso argentino, senza preavviso, annuncia tramite ‘burofax‘ la sua volontà di andarsene del Barça a parametro zero, forte di una clausola a suo favore. Inizia così una battaglia furibonda tra il giocatore e la società , con quest’ultima presa alla sprovvista. La ricostruzione di quei momenti drammatici, qui, giorno per giorno.
Settembre
La ripresa degli allenamenti per le squadre agentine finalmente è realtà. Si adottano protocolli specifici, fac-simile di quelli adottati in Europa. Riprendono le partite di Libertadores e anche se sono a porte chiuse si riaccende la speranza per una ripresa della normalità, in questo periodo pesantemente compromessa. Qui la prima conferenza di Gallardo alla vigilia della sfida contro il San Paolo. Nonostante i brasiliani abbiano lo scenario più drammatico dell’intera America Latina per morti da coronavirus, l’attività calcistica in Brasile è già ‘attiva’ da luglio. Dono di un Bolsonaro quanto mai fallimentare nella gestione dell’emergenza nazionale.
Ottobre
Torna anche la Seleccion Argentina che gioca la sua prima partita dopo sette mesi lunghissimi dall’ultimo impegno.
In Libertadores intanto le argentine, nonostante il gap atletico, vanno a gonfie vele. Boca, River e Racing passano il turno ma il sorteggio risulta molto complicato. In Sudamericana va anche meglio: sono quattro le rappresentanti argentine più il Defensa y Justicia ‘scivolato’ dalla Libertadores.
Ma la notizia più importante è la ripresa del futbol in Argentina dopo mesi davvero difficili. Al via dunque la Copa Liga Profesional, una copa nazionale istituita dalla Liga, che ha lo scopo di ‘testare’ le condizioni ambientali futbolistiche nel territorio, ancora molto provato dal COVID-19.
Novembre
E’ il mese più triste di tutta la nazione argentina, i giorni che non avremmo mai voluto vivere. Diego Armando Maradona, el Diez più amato al Mondo, muore all’improvviso a seguito di un’arresto cardiorespiratorio. Tutto il pianeta si ferma e rimane in apnea, sotto shock. Non era minimamente prevedibile questo drammatico epilogo, anche se la settimana prima Diego si era sottoposto a un delicato intervento chirurgico. L’ incredulità aleggia su tutta la Nazione, lacrime cadono ripensando a quel piccolo Diez che si caricò sulle sue possenti spalle i suoi compagni, vincendo la Copa più importante del futbol mondiale. Il giorno dopo la tragedia tutta l’Argentina omaggia la memoria di Diego andando a porgergli l’ultimo saluto alla camera ardente allestita alla Casa Rosada, residenza del presidente della repubblica. Sono quasi 2 milioni di persone e si vedono scene mai viste prima. Tifosi di tutte le squadre, di ogni credo calcistico, uniti per un giorno nel nome del Diego. Si proclamano tre giorni di lutto nazionale, Diego Amando Maradona ci saluta così per l’ultima volta e va riabbracciare i suoi genitori, quelli che, come aveva detto l’anno prima, literalmente, ‘avrebbe dato qualsiasi cosa per rivederli’. E’ stato -purtroppo per noi- di parola. Adiós genio del fútbol mundial y gracias por tanta alegría.
Dicembre
Termina la prima fase della Copa Diego Maradona, la Copa liga Profesional denominata così in omaggio di Diego. La seconda fase inizia con i sorteggi, Boca e River capitano nello stesso gruppo! Ci sarà un Superclasico a gennaio.
Nel frattempo in Libertadores il Boca fa l’impresa rimontando il Racing Club e qualificandosi alle semifinali continentali.
Mese nerissimo per l’Academia: Diego Milito se ne va da dirigente del Racing sbattendo la porta. Litigi interni, incomprensioni e vedute del club differenti sono i motivi del clamoroso divorzio, nonostante l’enorme step di professionalità e innovazione portato dallo stesso principe ad Avellaneda. Con lui, a distanza di poche settimane, lascia il timone della squadra anche Sebastian Beccacece. E’ una vera a propria ‘mazzata’ per la metà Avellaneda albiceleste.
Che il 2021 sia l’anno di riscatto e di ripresa sociale che tutti noi desideriamo. Un augurio e un forte ‘abrazo’ da tutti noi. Aguante fútbol argentino!
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