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Incipit

Parlare di Clasico de Avellaneda è cosa assai ardua e complicata. Ci si imbatte in quelle tipiche partite argentine tutta garra e corazon da rimanere talmente estasiati e non riuscire a trovare parole appropriate per descriverle.

La Storia di questo Clásico è piena zeppa di miti e leggende, come quella della famosa maledizione dei sette gatti sotterrati sotto il campo di gioco del Cilindro mai ritrovati, o almeno trovato qualche resto. Leggenda o verità, una cosa è certa: la magia trascendentale dell’alientamento degli hinchas. Entrare nello stadio e vedere lo lucura del pubblico con i papelitos, fumogeni e cori cantati a squarciagola al momento del recibimiento della squadra in campo, non ha assolutamente paragoni. E men che meno in Europa. La Guardia Imperial che si muove continuamente, ribollendo di entusiasmo nella loro Pasión e Locura, fa venire in mente le più antiche danze propiziatorie, rituali invocatori per supplicare l’aiuto del dio de Fútbol. È puro misticismo quello che si respira a pieni polmoni quando si mette piede al Juan Domingo Perón.

Domani il tempo si fermerà ad Avellaneda per i tanti fortunati possessori di biglietto e abbonamento che assisteranno alla partita. E anche per quelli che la vedranno in televisione. E allora ci emozioneremo godendo per 90’ le gesta dei ventidue guerrieri in campo e per la maestosità del contesto scenografico. E crediamo pure che domani sugli spalti siederà al suo posto anche lui, Juan José Pizzuti, campeón de la Copa Libertadores e Intercontinental, autentica leggenda dell’Academia, da poco scomparso. Insomma se non l’avete capito el clasico del barrio de Avellaneda no es un clásico como otros.


Domenica alle 23:40 sarà in scena il clásico n. 193 di Avellaneda, la prima per Sebastián Beccacece e Lucas Pusineri. Sono interessanti le storie di questi due giovani allenatori.

Sebastián Beccacece era il secondo di Jorge Sampaoli nella Selección Argentina al mondiale in Russia. Poi ad Agosto approda nel Defensa y Justicia dove, partita dopo partita inizia a fare miracoli: finisce secondo in classifica (con Boca e River dietro) a contendere il titolo proprio all’Academia. Ma soprattutto Beccacece è l’ex, nel senso che appena qualche mese fa era dall’altra parte della barricata, allenatore dell’Independiente. Dopo la fantastica stagione col DyJ Sebastián viene chiamato dal Rojo per sostituire il nientemeno che prof. Holan. Le cose però non vanno per il verso giusto e il Becca, andatosene, viene contattato da Milito per sostituire el Chacho Coudet, a sua volta in partenza verso l’Internacional de Porto Alegre. Inutile dire che, per da dove arriva, attira polemiche infinite per il suo tradimento, ma lui non ci fa caso, tira dritto come sempre non guardando in faccia a nessuno. Attualmente detiene il record per aver diretto le due squadre di Avellaneda nello stessa stagione, sia Independiente che Racing nella stessa temporada. È alla terza partita (2 Pareggi; 2 gol fatti, 2 gol subiti). Inutile dire che sarà un grande esame per lui.

Anche Pusineri è un giovane allenatore con un curriculum interessante. Ha vinto una Primera e una Copa Colombia con il Deportivo Calí nei suoi primi due anni in Messico. Ma soprattutto è un ex giocatore rojo, vincitore di una Primera nel 2002, giocando assieme a un giovane di belle speranze chiamato Agüero. Appena tornato all’Independiente, in veste da Dt disse qualcosa che fece venire la ‘piel de galina’ ai tifosi: “L’Independiente è la mia vita. Voglio portare Garra e Corazon nel Club, voglio riportare entusiasmo e misticismo.” Concetti che da queste parti fanno sempre un certo effetto. Il Pusi è alla quarta partita, avendo giocato anche un recupero. (1V, 1Pareggio, 1S; 7 gol fatti, 3 subiti)


Le parole dei Dt

Ora i Dt sono nelle rispettive sale stampe, davanti al loro vero primo esame. Lo sanno bene. Sanno anche che domenica sera, al termine dei 90 minuti niente sarà come prima. Si giocherà nella cancha del Racing Club avendo così l’Academia il vantaggio di giocare col suo pubblico. Ma attenzione all’Independiente che cerca il salto di qualità dopo un ultimo buon periodo.


Beccacece – Racing Club

“Queste sono partite molto speciali e al di là delle conoscenze tattiche che puoi avere, la cosa più importante è ciò che faranno i giocatori. Il compito dell’allenatore è portare la squadra nella sua versione migliore, individuale e collettiva.”

“Penso che il miglior alleato di un allenatore sia sè stesso. I gradi di credibilità di un allenatore che deve gestire su un gruppo sono basati sulla trasparenza. E come sto facendo, continuerò a farlo. Sono molto convinto su questo aspetto.”

“Ogni partita che giochiamo è sempre la più importante. Questi eventi come il clásico hanno una grande componente emotiva e passionale. Sappiamo cosa possa significa per il tifoso e ne comprendiamo il significato. Ecco perché voglio che si sappia che giocheremo per raggiungere la vittoria a tutti i costi”.

“Mi fido dei giocatori che abbiamo per domenica. L’impegno è massimo. Ho visto Lisandro López molto bene in settimana in allenamento, impegnandosi duramente. Si sta allenando col gruppo ormai da un po’ e siamo ottimisti per il suo recupero. Non ho dubbi che soddisferà le aspettative che tutto il mondo Racing pone su di lui. Gli 11 c’è li ho in testa, ma non li dirò.”

“Lisandro e Cvitanich possono giocare insieme; già lo hanno avuto dimostrato. Sono giocatori che hanno un livello e una conoscenza del gioco che è al di sopra della media e che è qualcosa che mi piace molto “

“Non ho dubbi sul fatto che la squadra avrà il supporto incondizionato di tutta la sua gente domenica. I giocatori lo sanno e sarà un fattore molto importante a favore della squadra”.


Pusineri – Independiente

“Sono partite che rimangono nella storia, non sono solo 90 minuti che finiscono in campo, questi rimarranno negli occhi delle persone e nella storia. Si vivono con un’adrenalina molto più intensa rispetto alle altre partite. Mi sarebbe piaciuto avere i nostri tifosi in trasferta.”

“Quella appena passata è stata una settimana piacevole e piena di ottimismo, l’ho visto nei miei giocatori. Domenica speriamo di fare una buona partita. Agli allenamenti si lavora in un ambiente tranquillo, in un contesto cordiale. Ultimamente abbiamo alzato l’intensità, vogliamo essere superiori in tutto il campo. Cerchiamo sempre di rispettare l’idea del club, cioè quella di vincere ovunque. Logicamente a volte ci si riesce e altre no, ma avere la predisposizione per questo è molto importante”.

“Gli 11? Non ci sono dubbi sulla formazione. A meno di inconvenienti, la squadra sarà con i stessi titolari della sfida contro il Rosario Central di sabato scorso (5-0 ndr). Speriamo. È anche importante che i giocatori in panchina mantengano un buon livello di competizione.”

Su Pablo Perez: “Con Pablo c’è stato un rapporto di cordialità. Ha lavorato bene, ma capivo che c’erano delle difficoltà. La soluzione migliore per tutte e due le parti è stata quella che Pablo lasciasse la squadra e andasse in un altro posto dove si potesse sentire a suo agio. Gli auguro ogni bene.”

“Non sono contento che la squadra ‘Reserva’ giochi due giorni prima di tutte le nostre partite, perché mi rende impossibile selezionare alcuni giovani che, credo, potrebbero essere utili in prima squadra. Ma purtroppo è così e non posso farci niente.”

“Con il calendario intasato di partite abbiamo bisogno di tutta la squadra. Vedo di buon occhio la possibilità di portare alcuni ragazzi in prima squadra per aiutarci, facendoli fare minutaggio.”

“Con molto rispetto e umiltà, mi fido dei miei giocatori, della mia squadra e della preparazione che stiamo facendo. Alla fine è una partita, è un Clasico e può accadere qualsiasi cosa. La squadra è questa, cercheremo di raggiungere il nostro obiettivo in questa difficile partita. “


A cura di calcioargentino.it

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