Sopra le aspettative. River, Boca, Racing, Defensa e Tigre, impegnate in Libertadores, portano a casa quattro vittorie e un pareggio: è record, almeno in questa edizione.
Buone notizie dal fronte Copa Libertadores. Si pensava a un inizio traumatico, zoppicante per i clubs argentini data la lunga inattività del fútbol locale. E invece ecco la sorpresa! Non è poi così male la ripresa del futbol continentale. In due giornate di coppa, conquistati 20 punti in dieci gare dalle compagini argentine, ovvero 2 pt in media a partita. Quello che rimane incomprensibile è l’estrema competitività delle squadre ‘inattive’ per sei mesi, rapportate a quelle ‘attive’ da almeno metà luglio, avvantaggiate da due mesi in più di allenamenti e partite. Misteri.
Andiamo nel dettaglio squadra per squadra.
Tigre vs Bolivar 1-1 | Per l’equipo di Victoria l’unico risultato davvero utile per continuare a sperare era la vittoria. E sembrava fatta dopo che, già al 25’ Magnin gonfiava la rete per l’1-0. Nessuno però poteva prevedere la sceneggiatura carica di sfortuna e masochismo che il Tigre doveva interpretare per il resto della gara. E difatti di lì a poco arrivava il suicidio: errore imperdonabile del portiere Marinelli che, col tentativo maldestro di passarla ai suoi difensori, regalava il pareggio col fiocco a Marcos Riquelme (neanche gli si può dire ‘manco fosse Riquelme’..). Nel finale ’ arrivava la ciliegina sulla torta, con il rigore assegnato al Tigre al 93’, ma sbagliato dallo stesso Magnin. Davvero mala suerte. Per il terzo posto che dà la qualificazione alla Sudamericana ora il Matador dipende dai risultati altrui. Rimpianti? Tanti, ma vedendola con occhi dell’ottimismo, quest’avventura farà crescere ulteriormente la giovane squadra di Gorosito.
Alianza Lima vs Racing Club 0-2 | La trasferta di Lima senza uomini chiave come el Licha Lopez, Cristaldo, Solari e Zaracho poteva far venire i capelli dritti a molti. E invece la squadra ha dimostrato di saper interpretare la gara con un spirito coraggioso e tenace, anche se rimaneggiata. Ci ha provato sempre l’Acadé, sbagliando un rigore e sciupando tante occasioni, ma credendoci fino alla fine. Attitudine molto apprezzata dal ‘maratoneta’ mister Beccacece, tanto che in sala stampa elogiava con grandi parole i propri ragazzi. Nei 90′ peruviani si mettevano in luce i numerosi giovani di talento dell’Academia: Tiago Banega (1999), Benjamin Garré (2000, prestito dal ManCity) e addirittura l’esordio assoluto di Carlos Alcaraz (2002)! Certo, se Banega all’88’ non gonfiava la rete con quel golazo, probablemente avremmo parlato di qualcos’altro, ma sempre però, riconoscendo la determinazione del gruppo in lotta per ‘dar vuelta al partido’ fino al fischio finale. Questo, a dimostrazione che l’equipo segue fedelmente la strada indicata dal Dt, quasi ‘plagiato’ da una caratteristica imprescindibile del Becca: non mollare mai.
Binacional vs River Plate 0-6 | Il ritorno al futbol della squadra del Muñeco è stato devastante. Se prima del lockdown il River era conosciuto per la sua bontà e organizzazione del gioco, ora a distanza di sei mesi di ‘disoccupazione’ il livello è addirittura migliorato. Il Binacional certamente non può essere la cartina tornasole più attendibile per affermare dichiarazioni del genere, ma anche nella trasferta brasiliana, ben più impegnativa, si era scorto una certa determinazione nella costruzione del sistema di gioco e nella cattiveria sottoporta, più marcata forse che a inizio anno. Probabilmente neanche Gallardo si sarebbe immaginato un tale livello di qualità e quantità della sua squadra dopo 6 mesi di stop. E’ una bella sorpresa. Torna al gol perfino Pratto, in astinenza da quasi un anno e mezzo dall’ultimo gol in Recopa Sudamericana contro l’Atletico Paranaense. E come non citare el pibe Alvarez, degno sostituto di Quintero, in gol da due partite consecutive e in stato di grazia, sia nelle realizzazioni, che nelle assistencias. Molti protagonisti potrebbero essere citati, come Mati Suarez, Enzo Perez, Gonzalo Montiel molto più appariscenti rispetto agli altri. La sensazione è che il bello deve ancora venire.
Defensa Y Justicia vs Olimpia Asunción 2-1 | Dev’essere l’aria della cittadina di Florencio Varela che fa quest’effetto, altrimenti non si spiega. Dopo le prime due sconfitte consecutive il Defensa post lockdown inverte la rotta e vince contro Delfin e Olimpia. E lo fa giocando un futbol ammaliante e ipnotico, fatto di continue verticalizzazioni, movimenti senza palla e tanta tanta corsa. A vederla così, se non fosse per Crespo, sembrerebbe essere tornati indietro di due anni, con quella squadra quasi magica dell’ex Beccacece che tanto ha fatto innamorare. Insomma il Defensa vince e convince. E a due partite dal termine del girone, la squadra si ritrova al secondo posto, a un passo dalla storica la qualificazione agli ottavi. Ma guai abbassare la guardia. Dev’essere chiaro per tutti che è solo l’inizio di una ulteriore maturazione. E Crespo è un maestro dall’infinita esperienza. Il giocatore che ha destato più curiosità e ammirazione? Braian Romero, in prestito dall’Independiente. 2 gol in 2 partite, 1 assist e tanta tanta qualità e intelligenza tattica. L’Halcon lì davanti ha trovato un mini Valdanito.
Independiente Medellin vs Boca Juniors 0-1 | Sembrava una passeggiata, vedendo le difficoltà dei locali nelle partite precedenti e invece i colombiani hanno dato filo da torcere. Pressing assillante, squadra corta e per nulla intimoriti di fronte al xeneize. I cafeteros sembravano trasformati, coraggiosi di giocare per l’onore. Sebbene in tono minore rispetto alla precedente partita, anche il Boca ha dato battaglia sprecando molte volte il vantaggio. La squadra argentina è apparsa molte volte sfilacciata e lunga, sempre in ritardo sul pallone e imprecisa nei passaggi. Si è sentita come non mai l’assenza di uomini in grado di raccordare i reparti come Sebastian Villa o Bebelo Reynoso, capaci anche di saltar l’uomo più di Maroni. Tuttavia non mancava assolutamente l’impegno e la volonta di vincere a tutti i costi, anche quando l’acido lattico faceva la sua presenza nei muscoli xeneizes. Da segnalare (di nuovo) la prestazione sontuosa di Campuzano, spada nello spezzare le trame avversarie e fioretto nell’impostazione del gioco; oltre a quella di Tevez, pericolosissimo in più occasioni. E poi c’è lui, l’isostituibile san Salvio, in grado di mettere fine alla sofferenza colombiana, siglando di fatto il terzo gol in due partite. Sua la rete decisiva che permette al Boca di scappare via nel girone. Tre punti d’oro verso gli ottavi, da prima. Se ancora il gioco latita, il Dt Russo può comunque sfregiarsi le mani pensando al primo posto e alla seconda trasferta consecutiva conquistata. Anche questo è bel un segnale, soprattutto in questi tempi.
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