Era difficile far peggio, eppure ci sono riusciti. Meno spettacolo, minor ricavi e un formato che scontenta tutti. Sembrava una missione quasi impossibile quella della Federazione argentina riuscire a far peggio rispetto all’anno precedente. Eppure ce l’hanno fatta. Sono ufficiali i format che il futból argentino adotterà nella stagione 2025. Dopo 45 anni il Comitato esecutivo della AFA ha infatti deciso di escludere la Primera División, il torneo argentino per eccellenza – detto anche ‘torneo largo’ per il fatto che tutti incontrano tutti -, per far spazio a due Copas de la Liga giocate nei due semestri dell’anno. Una scelta non condivisa dagli stessi club, nonostante il voto a favore unanime – tranne che per Talleres ed Estudiantes -, che porterà un impoverimento di contenuti e minori ricavi nel futból della massima categoria argentina
SPETTACOLO? Al fine di spettacolarizzare sempre più il producto e calcando le orme della Copa Argentina, ritenuta la competizione più imprevedibile del panorama argentino, si è deciso che le trenta squadre affronteranno dapprima una prima fase regolare da due gironi da quindici, per poi, scremando i grupponi, riprendere dalla fase ad eliminazione direttamente dagli ottavi di finale. Si avranno così circa quindici partite sicure all’anno giocate in casa, più altre possibili 2/3 per i club che sfrutteranno la miglior classifica della prima fase per giocare tra i propri tifosi la gara unica degli ottavi/quarti e semifinali. In sostanza, meno ricavi per i botteghini per i club e meno partite disponibili per i tifosi che acquisteranno anche quest’anno l’abbonamento allo stesso prezzo. Se non maggiorato, vista l’inflazione.
FORMAT. La formula dei playoff potrebbe trovare la sua logica se il torneo fosse distribuito lungo tutto l’anno solare, ma non certamente in queste condizioni, per trenta squadre e in soli sei mesi. Diventa allora evidente il fattore ‘casualità’, se consideriamo che la fase ad eliminazione diretta sarà caratterizzata dai calci di rigore in caso di parità nei 90 minuti. Se poi ci accorgiamo che dal 2020 il 57% delle gare della Copa de Liga si è risolta dai tiri dal dischetto, possiamo facilmente dedurre che per passare il turno basterà ‘mettere un pullman’ davanti alla porta ed avere un buon portiere pararigori. Imprevedibilità regnante. Con tanti saluti al bel calcio e alla meritocrazia.
RETROCESSIONI? L’unica nota positiva di tutto questo papelón è il ritorno delle retrocessioni. Il solo fatto che l’anno prossimo, con tre retrocessioni e tre promozioni dalla B Nacional, non diminuisca il numero di partecipanti della Primera sembra già una vittoria. Considerando gli ultimi anni dove le discese verso la B sono state abolite in punto in bianco a poche giornate dal termine del campionato. Non c’è quindi da fidarsi. La storia recente del futbol argento lo insegna.