Fischi, delusione e la convinzione quasi matematica che l’anno prossimo a Boedo si guarderanno le Copas solamente dalla televisione. Con questi sentimenti l’equipo del San Lorenzo abbandonava la cancha del Nuevo Gasometro dopo l’ennesima umiliazione di fronte al suo pubblico. Contro un Belgrano in crisi (recente l’ennesimo cambio tecnico) la squadra di Russo regalava – a suo malgrado, dato il suo recente subentro – l’ennesimo spettacolo indegno ai tifosi, migliorando l’attitudine del giro palla grazie anche alla remissiva volontà del Pirata di difendere, ma peccando in finalizzazione; eterno problema di un semestre a dir poco maledetto.
A complicare le cose ci si metteva il gol dell’ex ‘uvita‘ arrivato con una giocata da potrero: rilancio del portiere verso l’attaccante Nico Fernandez, che tutto solo (e in gioco), si involava e batteva in uscita il portiere Altamirano. Sconcerto assoluto. In colpevole ritardo il difensore Romaña che si vedeva superare in maniera beffarda dopo appena trenta minuti di gioco. Nella ripresa, l’entrata degli attaccanti Bustos e Vombergar migliorava di poco la situazione a livello di pericolosità, ma bastava il contropiede perfetto finalizzato da Jara per gelare le speranze di rimonta dei 25.000 tifosi presenti. A seguire, l’espulsione – per frustrazione – di Nahuel Bustos e i cori contro la Comisión directiva, incapace di gestire una stagione nata male nonostante l’arrivo del ‘colpaccio’ Muniain, ma soprattutto colpevole di aver buttato alle ortiche gli ultimi due anni di lavoro del Gallego Insúa. Solo per ora l’aritmetica non condanna il San Lorenzo dall’esclusione della Copa Sudamericana ma niente illusioni, basta solo un punto per tornare nel purgatorio futbolistico argentino.