Quando si parla di squadre legate agli uomini potenti della AFA c’è sempre da pensar male. Se gli anni scorsi il Barracas Central, ex squadra del presidente federale Chiqui Tapia, di cui stadio prende il suo nome, aveva beneficiato di conduzioni arbitrali per lo meno generose, la storia sembra continuare con il Sarmiento de la Banda, squadra militante nel Federal A, la nostra serie C, che nello scorso fine settimana ha fatto alzare un polverone di proporzioni gigantesche.
Entriamo nel dettaglio. Nei quarti di playoff promozione del Federal A, contro l’Olimpo de Bahia Blanca, la squadra locale (Sarmiento) non deve perdere per passare il turno ed accedere alle semifinali: questo è la semplice condizione che autorità sportive e forze dell’ordine presenti in campo sono tenute ad eseguire.
“Il quarto uomo rideva continuamente di noi, i guardalinee ci insultavano dall’inizio alla fine. Hanno fatto tutto per danneggiarci”, dichiarerà a fine partita l’attaccante dell’Olimpo, Facundo Affranchino, colpito da una pietra in testa lanciata dagli spalti. “La partita è stata pazzesca. La gente ci lanciava pietre, la polizia voleva colpirci coi manganelli. Il loro servizio di sicurezza ci spingeva e ci colpiva. È stato pazzesco.”
Un agguato in pieno stile argentino. Si inizia a sospettare qualcosa quando la stampa ospite, accreditata, non viene fatta passare all’ingresso dello stadio per documentare la partita. Poi è il turno della terna arbitrale che appare abbastanza sbilanciata verso i colori rossi dei locales del Sarmiento, anche se il picco della vicenda, è una pietra che dagli spalti atterra sulla testa Affranchino, provocandogli una ferita lacero-contusa. L’arbitro Gil non raccoglie il reperto e continua come nulla fosse accaduto, senza avvertimenti o senza avvisi del caso da divulgare al pubblico. Vantaggio a sorpresa ospite, ma poi – fortunatamente – il Sarmiento pareggia su rigore per un fallo che avviene un metro fuori area. Gli ospiti, esausti delle ingiustizie, iniziano ad affrontare a brutto muso avversari e terna arbitrale. Entra immediatamente la polizia in assetto antisommossa che protegge i direttori di gara, mentre sul campo è batalla campal tra le due squadre. Dirà più tardi ancora Affranchino: “Sono deluso e schifato. Questo è il calcio argentino, purtroppo, e noi ne siamo ancora una volta vittime. Perché non solo quest’anno siamo stati vittime.
Si, ma vittime da chi? Da cosa? Perchè si dovrebbe favorire il Sarmiento de la Banda? La risposta è una sola: Pablo Toviggino, tesoriere AFA, amico di lunga data e braccio destro del presidente Chiqui Tapia. Che da quando ha fatto carriera in Federazione improvvisamente Central Córdoba, Mitre e Güemes, squadre militanti nella stessa provincia di Santiago del Estero da cui proviene Toviggino, sono incredibilmente riuscite ad ascendere di categoria. Tutte. Film già visto dunque. Fin dalla designazione arbitrale pilotata di Joaquín Gil, arbitro immischiato in torbide decisioni come la gara polemica tra Riestra e Comunicaciones di Copa Argentina, perfetto per questo genere di pellicola. Per dare un po’ di numeri, il Sarmiento de la Banda è imbattuto in casa da 16 partite e ha goduto della superiorità numerica in 8 occasioni nelle ultime 15 partite grazie ad espulsioni sistematiche da parte arbitrale verso gli avversari. Dati impressionanti, che fanno riflettere e dedurre che quando il Palazzo decide, bisogna per forza obbedire e abbassare il capo.