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“Peccato per il gol, abbiamo fatto la partita che ci proponevamo di fare, ma purtroppo il gol non è arrivato”. È naturalmente un Marcelo Gallardo amareggiato quello che si presenta in sala conferenze dopo lo scialbo 0-0 contro il Galo che determina l’eliminazione dalla Libertadores ad un passo dalla finale. Speranze ridotte al lumicino certo, ma la ilusión di segnare al più presto per poi provare sull’onda dell’entusiasmo a sfondare, quella sì, era presente. “Quella scossa che serviva per cercare gol, e non parlo di due minuti, di cinque o di 20, durante tutta la partita non è arrivata e quando il gol non arriva la speranza viene meno. Ma nonostante tutto la squadra ha attaccato fino all’ultimo minuto. Abbiamo provato a sfondare dal centro, dalle fasce in tutte le possibilità ma non siamo stati fortunati. E se non trovi il gol diventa difficile”.

I motivi di tale sconfitta non vanno ricercati nella gara della notte appena passata, ma bensì in quella di andata, dove il River affonda clamorosamente per 3-0. “In queste serie, quando si arriva alle semifinali dove si giocano i dettagli, penso che la trasferta non è stata come ci proponevamo di giocarla. Nell’analisi complessiva il Mineiro non è stato migliore di noi, ci ha colpito nei momenti giusti. Questa è stata la grande differenza. Col vantaggio di tre gol hanno fatto la loro partita, loro si sono difesi molto bene e non siamo riusciti a centrare il gol che poteva dar vita a qualcosa di diverso. Senza gol è impossibile vincere”.

“Avevamo la possibilità che la finale si giocasse a casa nostra ed eravamo tutti fiduciosi. Stiamo affrontando una situazione spiacevole perché avevamo la speranza come tutti i tifosi. Non è andata così, dobbiamo assimilarla, mostrare la nostra faccia, liberarci rapidamente di questa amarezza e concentrarci di nuovo. Tra tre giorni avremo di nuovo un’altra partita”.

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