Terminata la Ventesima di Primera, facciamo il punto della situazione.
Invariata la distanza tra River e Boca, entrambi vittoriosi. Cambio di testimone per il terzo posto con il Bicho che sorpassa il Lanús, il quale probabilmente abdica per la corsa al titulo. Fermento anche per le posizioni appena dietro: 8 squadre in 4 punti, sarà lotta all’ultima giornata per un posto in Sudamericana e Libertadores. Nel promedio avanzano tutte tranne il Gimnasia. Crisi nera.
42 pt River. Nella delicata gara contro il Taladro il River conquista tre punti importantissimi. Arriva così la quinta vittoria consecutiva in Superliga, roba da titolo se non fosse per la continuità parallela del Boca. Ma i Millonarios possono contare su un tesoretto di tre punti di vantaggio sui xeneizes, ne mancherebbero dunque 7 per la matematica. Meglio però non pensare a certe cose, dicono che non porti bene da queste parti. Gioca a tratti un bel futbol anche con i tre dietro la squadra del Muñeco, ma il Banfield è un osso duro e vende cara la pelle. A proposito di Muñeco, si è completamente ristabilito dopo la disavventura chirurgica della settimana scorsa, e come poteva essere altrimenti..
In una notte dai mille colori (le nuvole misto pioggia con il tramonto pongono il Monumental in un’altra dimensione) la Banda segna, manca il raddoppio, soffre ed esulta. Come succede ormai spesso a Nunez. Ma adesson con una giornata ora in meno.
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39 pt Boca. Se c’erano dubbi sui 3 punti del Xeneize (dopo aver saputo del risultato River), li scaccia subito Tevez dopo appena 4′ , quando si avventa su un retropassaggio sbagliato e segna la prima rete della sua personale doppietta. Probabilmente el diez in questo momento appare come il valore aggiunto del Boca, in queste poche partite della nuova gestione Russo. È ridiventato il fulcro, uomo indispensabile e capitano coraggioso, ora più che mai segnando e riconquistando gli affetti dei tifosi e della critica. Guardando la partita (larga vittoria 0-4 Boca) poche altre note degne di considerazione, a parte quella che ormai appare chiarissima: i bosteros lotteranno fino alla fine.
Le brutte notizie però arrivano dal dopo gara: il difensore Lisandro Lopez (uno dei capisaldi della difesa) si è fratturato il quinto dito del piede sinistro. Si perderà così il gran finale. L’attenzione ora si sposta al prossimo impegno in casa contro il Godoy Cruz, alla Bombonera, sempre con un orecchio alla radiolina, non si sa mai…
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38 pt Argentinos Juniors. Se l’è scelta bene la trasferta di Tucuman, il Bicho. In mezzo alla settimana importantissima di Libertadores per il Decano. L’Atletico, sabato scorso, infatti schierava una formazione imbottita di riserve in vista della sfida continentale. Non che l’Argentinos non abbia sofferto, anzi, non sarebbe nel DNA bicho, ma uscire vittoriosi 0-2 nella cancha complicata del Monumental José Fierro è certamente motivo d’orgoglio per il Dt Dabove e tifosi. Soprattutto per la squadra che, approffittando del pareggio del Lanus, sale in terza posizione con le speranze ancora vive per il titolo, ma soprattutto, con la qualificazione Libertadores davvero a un passo.
34 pt Lanus. Occasione mancata per il Granate che stecca la gara da vincere a tutti i costi. Eppure il Lanus non ha giocato male, ma gli errori di Sand e Auzqui sottoporta alterano il peso specifico della gara. C’è difatti buona l’intesa lì davanti nel tridente tra Sand, Acosta (che spesso funge da assistman) e l’ex River (in prestito) Auzqui. La partita la gira invece il Newells nel secondo tempo quando Palacios (prestito Independiente) in un contropiede letale, segna lo 0-1. Cinque minuti dopo ancora l’instancabile Acosta (ex Siviglia) penetra dalla sinistra e viene abbattuto in area. Rigore! che Sand non sbaglia e che fisserà il risultato finale. C’è un po’ di delusione nei volti dei giocatori a fine partita, forse è la consapevolezza di aver perso il treno della lotta al titolo. Per forza di cose ora il Lanus dovrà guardarsi alle spalle per conservare il posto Libertadores 2021. Questa la situazione: il Central è appena a un punto dietro, il Racing a meno due, il Velez è con una partita in meno. Inizia senza dubbio un altro mini campionato per il Granate.
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33 pt Rosario Central. Altalenanti le ultime giornate del Canalla. soprattutto dopo la scoppola presa dall’Independiente di due settimane fa (5-0). Nella giornata successiva il pareggio al 90’ (a Banfield) e ora il rilancio con la vittoria casalinga contro il Gimnasia di Maradona. Manca davvero poco ora per un posto in Sudamerica.
Quest’anno il Central va molto meglio rispetto ai due precedenti. Perché diciamo questo? Perché in classifica Promedio le canallas rimangono sempre ai bordi della zona rossa retrocessione, frutto di due anni quasi disastrosi. È quindi condannato a vincere per alimentare il sogno continentale e per contemporaneamente, non retrocedere in B Nacional. Promedio, capiscilo.
32 pt Racing Club. Terminata la sbornia del Clasico, il morale della truppa di Beccacece rimane altissimo, quasi a livelli storici. E l’Academia rischia pure di espugnare il Cementerio de Elefantes con il golazo del nazionale under 23 Mati Zaracho, recentemente tornato campeón dal Torneo Preolímpico. Menzione doverosa per il gol e per le ultime apparizione Academia è per Rojas, fedele servitore del Becca, già dai tempi del Defensa Y Justicia. Cecchino nelle punizioni, sta prendendo sempre più confidenza e autorevolezza in questo nuovo 4-3-3 del Racing. L’azione del gol ne è la chiara dimostrazione.
I sabalero dopo il gol, giustamente, si saranno posti questa domanda. Cosa accadrebbe se perdessimo la sesta partita in sette giornate? Ecco, Morelo probabilmente se la pone e a 10 dal termine decide di togliere parzialmente le castagne dal fuego firmando il pareggio. Ma la classifica, complici i risultati delle altre, rimane comunque drammatica.
Simbolo forse di questo nefasto periodo del Colón è l’acquisto del ‘Loco’ ma talentuoso Brian Fernandez dalla Mls a gennaio. Qualche settimana dopo la presentazione, scompare letteralmente per tre giorni senza dire niente a nessuno (la famiglia presenta denuncia alla polizia e viene ritrovato a casa di amici..), poi qualche giorno dopo viene rapinato con pistola puntata alla tempia nella sua macchina. E ancora non ha giocato un minuto. Esempio abbastanza esaustivo?
30 pt SanLorenzo. È crisi di risultati e di spogliatoio a Boedo. I due gemelli paraguaiani Ángel e Oscar Romero ne combinano un’altra: entrambi sostituiti alla fine del primo tempo, non accettano la decisione del mister e sono protagonisto di un brutto battibecco nello spogliatoio. Il presidente Tinelli a fine partita cerca di minimizzare l’accaduto con un ‘volemose bene’ e con ‘tutti insieme appassionatamente‘ verso una qualificazione Libertadores, che ora sembra sfuggire di mano. E il tempo stringe.
Altra tegola per il Ciclon è il gravissimo infortunio a Nico ‘Uvita’ Fernandez: rottura del crociato. La buona novella (finalmente) è il ritorno di Gaich dalla Seleccion. Per il resto, ci si affiderà al miracolo grazie all’intercessione di San Lorenzo stesso.
26 pt Independiente. È ancora fortemente malato el Rojo, febbre alta e apatía. Mercoledì la piccola soddisfazione della vittoria 1-0 contro il Fortaleza in Sudamericana, lunedì la fortuna di pareggiare in casa al 95’ contro l’Arsenal de Sarandí. Ecco, nel buio più totale forse la costante più gradita è che la buena suerte non ha totalmente abbandonato Pusineri. Contestazioni alla dirigenza sono state ben udite ad Avellaneda, ma i Moyano, con i tappi alle orecchie, tirano dritto. Bisognerà trovare il compromesso per remare tutti dalla stessa parte, almeno in Copa Sudamericana, per andare avanti e rispettare un competizione quasi sacra qui in Avenida Boyacá. Ma se nella malaugurata evenienza il Diablo dovesse fallire.. posticipate la vostra visita turistica ad Avellaneda fino a data da destinarsi.
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La panchina di Maradona: Traballa. E nel senso pieno della parola, il Lobo ha smarrito il significato della parola vittoria. Dopo la sconfitta col Central è la quarta partita senza i 3 pt (3 pari, 1 sconfitta) ma il vero problema è che tutte le avversarie vincono o fanno punti. Il Patronato vince, l’Aldosivi vince, il Colón pareggia, insomma da squadra ultima in classifica ci si aspetterebbe di più. E il ‘carico’ lo mette l’orgoglio del Diez con le dichiarazioni a fine gara: “Non occorre che il presidente mi mandi via, perché lo mando via io…”
Capirai. Riunione con i dirigenti, con la secretaria direttiva per cercare di dare una spiegazione a quanto sentito. Poi la questione rientrava. Di vero c’è che il Gimnasia non si muove a livello di posizioni, a differenza degli avversari. E per la prima volta qualcosa nel giocattolo tra società e il Diez si è rotto.
Il Top: Sarebbe facile dire River o Boca ma la palma di miglior squadra va al Defensa y Justicia, che compie una vera impresa giocando di contropiede e vincendo a La Plata, nel debutto di Marcos Rojo. Per Crespo il paragone è ancora precoce con un predecessore, ma se continuasse così..
Il flop: Il Gimnasia. Dopo il mercato di riparazione ci si aspettava di più dal Lobo. Non riesce domenica dopo domenica a tenere il passo delle altre contendenti alla salvezza. È lenta agonia.
Il fatto: Ha destato indignazione e vergüenza il ritorno della violenza negli stadi argentini. Le immagini che arrivano da Baires tra Nueva Chicago e Mitre (B Nacional) nella faida interna tra lame e bastoni all’interno della stessa barra, ha scandalizzato e preoccupato. E non basta stilare un comunicato (Afa) per condannare quanto successo. Perché il problema delle barrabravas prima o poi bisognerà affrontarlo, con tutte le collusioni eccellenti e le conseguenze che ne deriveranno. E fa niente se ci dicano che i protagonisti siano estranei a questi raggruppamenti (e addirittura conduttori di un programma radiofonico), la violenza anche se non troppo evidente è un fattore che purtroppo esiste e che va debellato quanto prima. Prima di piangere un altro morto.
La prossima giornata:
San Lorenzo-Racing è davvero interessante quando mancano tre alla fine. Qualcuno schiaccerà l’acceleratore o ci si accontenterà passivamente degli eventi esterni? Maradona ritorna al LDA, prevista accoglienza calorosa per il discepolo del Bocha Bochini; poi c’è Boca-Godoy Cruz che sembra facile, ma il Morro Garcia è tornato (e alla Bombonera se lo ricordano ancora bene). C’è poi la partita di cartello Estudiantes-River difficile e fondamentale crocevia per Gallardo. Se il River vuole ambire alla gloria della Superliga deve uscirne indenne dal Hirschi.
Guerra per i calendari
Questo il cammino glorioso per diventare campeón de Argentina. Il River come già detto giocherà in trasferta contro l’Estudiantes, mentre il Boca riceverà il Godoy. Nella successiva poi arriverà il Defensa di Crespo al Monumental mentre i Xeneizes giocheranno contro il Colón a Santa Fe, in piena lotta salvezza. È questo probabilmente l’impegno più duro per il Boca per questo finale di campionato.
Ma qui ci si intromette la Libertadores, con la prima gara della fase a gironi. Il River gioca mercoledì 4 nell’altura di Quito, il Boca gioca martedì 3 in Venezuela con il Caracas. Il problema nasce dalla ultima gara e forse decisiva di Superliga. Il regolamento impone la contemporaneità di data e di orario ma l’impegno infrasettimanale di Copa scombina tutto.
-> Cosa vuole il Boca: Giocando un giorno prima del River in Libertadores (3/3 vs Caracas) il Boca pretende di giocare l’ultima giornata sabato 7 anziché domenica 8 per per aver un riposo adeguato, considerato il successivo impegno Libertadores di Martedì 10 (contro la vincente di Atlético Tucuman e Independiente Medellín). Troppo pochi i giorni di recupero tra un impegno e l’altro.
-> Cosa vuole il River: Giocando in altura (4/3 vs LdQuito – un giorno dopo Boca) il River vuole giocare domenica 8 in Superliga per aver un giorno in più di recupero. Nell’impegno successivo Libertadores (11/3) giocherebbe un giorno dopo il Boca.
-> L’Atletico Tucuman: E qui entra in gioco pure l’Atletico. Giocando l’ultima di Superliga contro il River (8/3) e qualora si qualificasse al tabellone principale di Libertadores, il Decano giocherebbe il 10/3 proprio contro il Boca in Libertadores. Troppo ravvicinate le date, l’Atletico chiederebbe di posticipare l’impegno di Copa o di anticipare l’ultima di Superliga. È davvero un bel rompicapo, in vero stile sudamericano.
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