Corre come un treno la Copa de la Liga argentina. Due turni ravvicinati, distanziati tra loro solo da un’ora e mezza di ‘pausa’ hanno tenuto i tifosi col fiato sospeso. La novità più eclatante è il Racing Club, che finalmente sta uscendo allo scoperto con due vittorie da ‘urlo’.
4ª giornata
Racing Club-San Lorenzo 4-1
Noche simplemente ‘maravillosa‘. Il Racing Club risorge sotto il nome di Adrian ‘Maravilla‘ Martinez. È lui a prendere le redini dell’attacco e a guidare la Academia verso una schiacciante vittoria che in realtà dice molto di più. L’attaccante, arrivato con qualche diffidenza dall’Instituto di Cordoba, sembra indemoniato: prima è lesto ad approfittare delle incertezze difensive del Ciclón, poi è puntuale a concretizzare da vero bomber un assist di Santi Solari, infine ha ancora fame di gol nel 3-0 che lo incorona come uomo della provvidenza …prima dell’assist per il quarto gol di Mura. Un ciclone che spazza …el Ciclón e che spinge il Racing verso nuove certezze offensive e non solo. La Academia ritrova filtro e proposizioni offensive grazie a un centrocampo nuovo di zecca formato dagli ex River e Boca, Zuculini e Almendra, coadiuvati da un rinato Quintero poco più avanti. A tratti sembra di rivedere la squadra del Chacho Coudet, grintosa nel recuperare palla e incisiva nei momenti chiave della gara. Quasi alle lacrime l’artefice di tutto questo, Gustavo Costas: “È un gruppo che ha fame, abbiamo messo insieme un gruppo che mi fa impazzire. Vengono con voglia di allenarsi e per me questa è la soddisfazione più grande”.
Riestra-River Plate 0-3
Il River compie il suo dovere vincendo contro il Riestra, nel minuscolo impianto della neo promossa situato a pochi passi al Nuevo Gasometro. Protagonista una volta in più è il Colibrì Borja che mette a referto il suo settimo gol nelle ultime cinque partite e che conferma la sua vena prolifica e una squadra che finalmente sembra sbloccata dai timori reverenziali di inizio torneo. Ma a tener banco non è tanto il club più prolifico del campionato argentino (11 gol), quanto l’ennesimo papocchio arbitrale tra giudice in campo e Var. Capitava che l’arbitro Merlos assegnava a inizio ripresa un rigore al Riestra per una trattenuta di Gonzalez Pirez. Subito arrivava la chiamata del VAR che correggeva la decisione come fallo da fuori area. Espulsione per scorrettezza da ultimo uomo e calcio di punizione dal limite. Prima, però, della seconda chiamata dal VAR che ratificava la posizione di fuorigioco dell’attaccante Banegas. Calcio di punizione per il River e dieci minuti buoni di ‘cabaret VAR’.
Boca Juniors-Defensa y Justicia 0-0
C’è ancora del veleno tra Frank Fabra e i tifosi. Il laterale sinistro non è stato ancora perdonato dopo la disattenzione che è valso il gol del Fluminense decisivo nella finale Libertadores di Rio. Contro il Defensa si vede ancora un Boca imballato sulle gambe, incapace di creare contro un equipo che pressa bene e chiude gli spazi. Il momento più significativo sarà quello dell’ingresso in campo del terzino sinistro e la pioggia di fischi da parte di gran parte della Bombonera. Per porre fine alla questione decide a fine gara di intervenire il presidente Riquelme: “Fabra è unico. Non ho mai visto fare gol come quelli che fatto lui contro il Rosario Central o Velez. È un buonissimo giocatore, purtroppo paga molto caro per gli errori e non tanto per le cose belle perché non gli piace apparire. Commette errori come tutti, ama moltissimo il nostro club e noi ci fidiamo di lui”. Come dire: ‘a una settimana dal Superclasico remiamo dalla stessa parte’.
Huracán-Independiente 0-0
Se al Boca si fischia Fabra all’Independiente il capro espiatorio sembra esser diventato el pibe Quiñónez. Il ragazzino di 16 anni sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare nel primo tempo, rischiando più volte di combinare frittate che solo il portierone Rey riesce a risolvere in qualche modo. Interventi goffi, in ritardo sugli avversari, conclusioni sballate e fuorigiochi mal eseguiti. L’ammonizione finale dei 45’ determinerà sarà la classica goccia che fa traboccare e Tevez non potrà far altro che sostituirlo all’Intervallo. Seconda frazione senza troppe emozioni nonostante l’Independiente si trovi a giocare undici contro nove a causa della doppia espulsione nel Globo. Tutto inutile, il gol non arriverà. Ma a far più notizia sarà la prestazione di Quiñónez.
5ª giornata
San Lorenzo-Estudiantes 1-1
Gara strana quella del Nuevo Gasometro. Un San Lorenzo dalle due facce prima rischia l’imbarcata nei primi quarantacinque minuti e poi, trovato il pari col ‘solito’ provvidenziale Bareiro, azzarda addirittura di vincerla con i due pali che illudono i 45.000 accorsi allo stadio. San Lorenzo volenteroso, ma grande, solita fatica a costruire e soprattutto a finalizzare, anche se il finale di gara in crescendo lascia ben sperare. “Penso che nel secondo tempo abbiamo vinto ai punti e meritavamo di vincere”, analizza dopo la partita il Dt cuervo, Gallego Insúa. “Ciò che mi lascia più soddisfatto è che per per la prima volta nell’anno abbiamo concluso la partita con la stessa intensità con cui l’avevamo iniziata, ed era quello che ci mancava. Il nuovo attaccante? Sì, Diego (Herazo) è arrivato dalla Colombia, ierei ha avuto una giornata frenetica. È un buon giocatore e speriamo possa darci una mano”. Notizie confortanti invece dall’infermeria, col portiere Altamirano uscito con un occhio gonfio nella sfida contro il Racing. Escluse lesioni oculari, si tratta ‘solamente’ di tumefazione.
Atl. Tucumán-River 0-0
‘Ho visto lei che bacia lui. Che bacia lei, che bacia me‘. Si potrebbe riassumere così la sfida tra Atletico Tucuman e River Plate. In campo da sempre ostico per il Millo (perso qui un campionato nel 2019 a favore del Boca..) la squadra di Demichelis si complica la vita nell’episodio più favorevole negli interi 90 minuti. Penal para River e si scatena l’inferno. Il più lesto di tutti è Colidio che si va a prendere la palla a fondocampo. Nella sua testa sta già decidendo dove piazzarla, quand’ecco che si avvicina Borja e fa segno di dargli la pelota. Ne nasce un gesto di stizza da parte di Colidio che la scaraventa sul fondo, come dispetto. Basterebbe solo questo a sconcertare il tifoso millonario. Poco male. Borja, dicevamo, la mette sul dischetto ma nel contempo si avvicina Esequiel Barco, l’altro designato a tirare i rigori. Che appare irremovibile. Borja dopo aver provato a convincerlo, vista l’insistenza del compagno se ne fa un ragione, ma l’esecuzione verrà sventata miracolosamente dal portiere Devecchi. Sembra tutto perduto quando arriva il secondo colpo di scena: l’arbitro Merlos reindica incredibilmente il dischetto per una nuova esecuzione a causa dell’entrata anticipata dei locali in area di rigore. Borja allora si rianima e cerca di convincere Barco che forse ora tocca a lui. Niente da fare, Barco vuole riprovare. Borja va fuori di testa. Cerca di parlare con Demichelis, il quale ordina a Barco di lasciare la palla al compagno. Niente da fare. Al secondo tentativo il trequartista fa peggio di prima, regalando il pallone ai tifosi posti nella parte superiore della popular. Nel dopo partita Demichelis si presenterà tra i giornalisti con un graffio sul collo. È tutto da San Miguel Tucumán, linea allo studio.
Boca Juniors-Central Cordoba 2-0
Il Boca di questo inizio primo semestre 2024 porta già il nome di Kevin Zenón e MIguel Merentiel. Sono loro i fattori in grado di destabilizzare qualunque avversario. Soprattutto il classe 2001 arrivato dalla Union Santa Fé sta bruciando le tappe e conquistando un posto nel sempre affollato centrocampo offensivo xeneize. Un assist (involontario) alla ‘Bestia‘ e il primo gol con la camiseta azul y oro certificano che il pibe è la ‘Figura del Partido’ della Bombonera e uomo imprescindibile del tecnico Martinez. “All’intervallo mi hanno detto che Miguel (Merentiel) mi aveva ‘rubato’ il gol. Gli ho detto che gli volevo tanto bene… ma non succede niente. L’importante era vincere, io ho pure segnato, quindi tanto meglio”. C’è una motivazione sull’exploit giornaliera di questo ragazzo, ovvero, un piccolo regalo da parte di un bimbo disabile all’inizio della partita. “Sì, quell’angioletto mi ha regalato un adesivo, l’ho tenuto nel parastinco ed è stato molto utile. Lo userò in ogni partita”.
Independiente-Rosario Central 1-0
Carlitos Tevez cambia le carte in tavola e contro il Rosario Central manda in campo una squadra 3/4 cambiata rispetto al Palacio Ducó. Sono passati solamente tre giorni ma sembra che nel frattempo sia scattato il ‘clic mentale’ tanto atteso dal Dt. Contro il Central la squadra scende in campo più motivata e concentrata rispetto alla gara contro l’Huracan. E i tifosi del Libertadores de America se ne accorgono e spingono come non mai la squadra, che centra la prima vittoria interna stagionale con il gol del figliol prodigo Mancuello, che ora, tutti vogliono che rimanga. Ancora il goleador Avalos a secco ma può bastare l’ennesimo 1-0 striminzito che regala autostima ai padroni di casa e spegne le ambizioni rosarine, anche dopo il brivido del gol annullato per carica al portiere Rey. Primo posto nel gruppo assieme al River. Nonostante le mille difficoltà, per ora ci si può accontentare.
Newells-Racing Club 0-4
Altra impressionante prova di forza. Il Racing Club sbanca addirittura el Coloso Bielsa travolgendo la capolista (a punteggio pieno), imponendosi con uno 0-4 che non da adito a dubbi. Un prova di maturità già superata per l’equipo di Costas, che partita dopo partita sta acquistando dimestichezza a livello di gioco e di risultati, non così preventivabili alla vigilia per una squadra che è cambiata molto a inizio anno. La sorpresa più gradita è il senso del gol del Maravilla Martinez, sbloccato e capace di mettere a referto cinque gol negli ultimi 180 minuti. Ma come non elogiare anche Quintero, Salas, Zuculini e Almendra, rinati e al centro di questo nuovo progetto. “Siamo venuti qui con l’intenzione di giocare palla a terra e siamo riusciti a gestire gran parte della gara”, dichiara soddisfatto il tecnico Racing. “I tifosi possono sognare? I tifosi devono permettersi di sognare. Maravilla Martínez deve continuare così. È decisivo sottoporta ma compie anche un enorme sacrificio difensivo insieme a Maxi Salas. Stiamo crescendo come gruppo e come personalità, questo fa ben sperare. Ma non abbiamo ancora compiuto nulla”. Sta decollando una nuova Acadé; allacciamoci le cinture.