Probabilmente non se l’aspettava così la fine del sogno Libertadores. Almeno non così presto. Il River esce sorprendentemente dalla Copa più gloriosa del Sudamerica per opera del Vélez, equipo guidato sagacemente dal Cacique Medina, dimostratosi più meritevole nell’arco dei 180 minuti.
Detta così, il Muñeco ci potrebbe anche stare. Gallardo sa benissimo che questa versione del River Plate non rispecchia neanche lontanamente quella vista e applaudita degli scorsi anni. Ma la modalità in cui avviene l’eliminazione, quella no, quella sa molto di ingiustizia. E Marcelo questo non lo può tollerare.
“Certe volte sembra che per forza debbano trovare qualcosa, cercare e ricercare nel video senza essere consapevoli di quello che stanno cercando. Ecco, questo è il principio di una totale ingiustizia. È un qualcosa che chiede lo spettacolo, che si trovi sempre qualche cosa che non sei sicuro che esista” commenta senza peli sulla lingua il Dt del River, a proposito del gol convalidato dall’arbitro Tobar ma poi cancellato dal Var.
“Non ho molto altro da dire, non mi viene in mente altro che sentirmi danneggiato da quella decisione, da quel fallo che non si vede, non c’è chiarezza… Ma, beh, l’ingiustizia è ciò che ci gestisce in questo momento. Poi c’è la delusione di abbandonare così presto questa Copa Libertadores. Eravamo vicini al risultato che ambivamo ma un errore ci ha tolto la possibilità di lottare fino alla fine”.
Oltre al Var, spesso contradittorio, Gallardo punta il dito sul tempo che gli arbitri perdono per arrivare a una decisione. “Prima che prendono una decisione poi, bisogna aspettare sei o sette minuti. Questo danneggia la gara perché si gioca sempre meno. Oggi siamo stati noi le malcapitate vittime, ma domani capiterà a qualcun altro”.
E infine, la voglia sempre viva di lottare del Muñeco, caratteristica sempre presente del suo essere: “Oltre che al senso di ingiustizia c’è anche tanta rabbia. Bisogna però rialzarsi domani e riemergere, perchè l’unica cosa che conta. Sono convinto che abbiamo una buona rosa con buoni giocatori, ci sta costando un po’ di più ma abbiamo una buon gruppo. Oggi è sicuramente un giorno duro ma è anche una grande prova di maturità per i ragazzi.”