Succede di tutto nella notte argentina. Escono anzitempo dalla Copa de la Liga, Estudiantes e River, che steccano il quarto di finale. Argentinos e Tigre a sorpresa in semifinale.
Estudiantes 1-1 Argentinos (3-4 rig.)
La prima sorpresa della notte arriva da La Plata. L’Argentinos Juniors batte i padroni di casa dell’Estudiantes e accede alle semifinali pareggiando 1-1 nei novanta minuti regolamentari e trionfando nella sfida ai rigori. Impresa storica per il Bicho guidato da Gaby Milito, che sbanca nientemeno che l’Estadio UNO e continua il clamoroso sogno.
Ad iniziare al meglio la serata sono i padroni di casa che passano in vantaggio con il ‘solito’ Mauro Boselli. Un gran gol per il bomber che avvicina la qualificazione alla semifinale. Il vantaggio aquieta però la sete Estudiantes, che appagata, riduce il baricentro e lascia spazio alle pericolose scorribande di Avalos e compagni.
Ma è nella ripresa che arrivano i colpi di scena. Al 56′ la doppia ammonizione per Matías Galarza lascia l’Argentinos in dieci e l’Estudiantes in controllo totale. O almeno, sembra così dalle apparenze. Sarà invece l’inizio della fine.
Nonostante l’inferiorità numerica, la truppa semillera inizia a lavorare sui fianchi del León pincharrata e con grande orgoglio, riesce a trovare il clamoroso pari con Fausto Vera, abile con una perfetta volée, a trafiggere l’incolpevole Andújar.
I padroni di casa appaiono in totale confusione e rischiano addirittura l’imbarcata nei successivi minuti. Sarà solo questione di tempo, dato che, da lì a poco, i tiri dal dischetto saranno l’ago della bilancia che sposteranno gli equilibri del quarto di finale. Determinante l’errore di Morel, l’Argentinos Juniors conquista, contro ogni pronostico, le semifinali di Copa de la Liga. Scende il gelo a La Plata. La squadra che ha impressionato per 14 giornate, stecca clamorosamente in casa ed esce dalla competizione.
Amareggiato Ricardo Zielinski, che a fine gara proverà ad analizzare la partita: “Non ho intenzione di trovare scuse. Oggi la squadra non stata precisa. Abbiamo giocato di fretta e le situazioni non sono andate come volevamo”, ha ammesso il Dt Estudiantes. Che poi ha ripreso: “Non c’è niente da rimproverarsi. Volevamo andare in semifinale ma non ci siamo riusciti. Bisogna velocemente uscire da quello che è accaduto e pensare alle prossime sfide”.
Tutt’altro morale nella squadra Argentinos, con Milito che non si trattiene l’emozione: “È stata una partita straordinaria, abbiamo messo in pratica ciò che avevamo preparato, è tutto merito dei giocatori che hanno fatto qualcosa di straordinario. Siamo giusti vincitori“.
Ora l’Argentinos giocherà contro il Tigre nel neutro del Palacio Ducó per un posto nella finalissima di Copa de la Liga.
River 1-2 Tigre
Se c’è sorpresa a La Plata, si assiste ad un vero e proprio Papelón a Nuñez. Il Tigre neopromosso riesce nell’impresa di espugnare nientemeno che il Monumental ed eliminare i favoriti del River Plate, in una partita che sa di impresa.
Accade tutto e molto in fretta nel primo tempo, con il Tigre che appare privo di inibizioni e inizia a martellare fin dai primi minuti la difesa locale. Sugli sviluppi di un cross di Cristian Zabala arriva la prima sorpresa dell’incontro, con il vantaggio dell’ex Boca Mateo Retegui, che dopo solo cinque minuti anticipa di testa la marcatura di Héctor Martinez e infila in rete. Grande sorpresa generale e avvio scioccante per l’equipo di Gallardo, che deve rincorrere e abbandonare i piani predefiniti pre gara.
Aumenta allora la pressione dei padroni di casa che cercano il pertugio giusto per il pari, ma il Tigre si dimostra ordinato nelle chiusure e nelle ripartenze. Tomas Pochettino avrebbe la chanche giusta per pareggiare i conti, ma spreca malamente a tu per tu con il portiere Marinelli. Si va al riposo con il tabellone che recita River 0 Tigre 1.
Nel secondo tempo il Millonario, con pazienza, trova il gol dell’agognato pareggio. E lo fa con il giocatore che più in questo momento incarna la reale faccia della squadra: Enzo Fernandez. Il talentino classe 2001 al 58′ lascia partire un autentico gioiellino che si incastona all’incrocio dei pali. Un golazo che libera dall’incubo un intero Monumental, per una partita che ora si riapre.
O almeno, questa è la speranza dei 72.000 presenti, prima dell’ennesimo suicidio difensivo collettivo. Nel suo miglior momento di partita il River decide di fare harakiri, con Paulo Diaz, che prima sbaglia maldestramente un sanguinoso passaggio e poi, goffamente, perde l’equilibrio, e fa involare l’ex Inter (ed ex Boca) Facundo Colidio verso il 2-1.
Il Monumental smette di respirare. L’incredulità prende il sopravvento nei sentimenti dei millonarios e si assiste a un finale da cardiopalma. Il River si riversa in attacco alla ricerca disperata di un gol, ma a nulla valgono gli ultimi strenui attacchi. il Tigre stacca il biglietto per il paradiso, il River si appresta a scendere all’inferno.
Un amareggiato Marcelo Gallardo espone la sua disamina a fine partita. “Non credo che abbiamo fatto tutto male” esordisce el Muñeco. “Gli avversari sono stati bravi e hanno giocato un buon primo tempo. Noi siamo migliorati nel secondo, ma non siamo stati lucidi. Non ci sono scuse. Siamo usciti e fa male, perché non ce lo aspettavamo. Non siamo stati fluidi nel gioco e quando hai una brutta serata non c’è nient’altro che dimenticare velocemente”.
Di altri sentimenti, naturalmente, l’allenatore del Tigre Diego Martínez: “Siamo felicissimi, stiamo vivendo un sogno incredibile” rivela un entusiasta Martínez. Che poi rivela il segreto del suo successo: “Siamo riusciti a mandare in corto circuito il gioco del River nel mezzo, potenziando le fasce e sfruttando la potenza di Colidio e Retegui. Poi abbiamo resistito alle loro attacchi… ed eccoci qui”.
Prossimo impegno del Tigre contro l’Argentinos Juniors, domenica alle 21 italiane nel neutro del Fortaleza di Lanus. Per una semifinale assolutamente inedita del futbol argentino..
calcioargentino.it