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Che pensare di Agustin Rossi? Bidone assoluto o eccelso para rigori? In questa prima puntata Enrico Barbieri ci espone il caso del discusso portiere del Boca, croce e delizia dei tifosi bosteros.

“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore” cantava il nostro Francesco De Gregori “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Tirare dagli 11 metri, in effetti, può sembrare facile, ma chi ha calciato almeno un rigore in vita sua, sa quanto diventi piccola la porta e quanto enorme sembri il portiere, mentre la tensione sale prima del fischio dell’arbitro. Diventa però ancora più difficile quando tra i pali c’è Agustin Rossi, l’attuale arquero del Boca Juniors, che vanta una media di rigori neutralizzati da paura.

Quello che De Gregori non ci ha mai detto, è però quali siano i particolari da cui invece si giudica un portiere, quello che, quando Nino entrò in area e tirò senza guardare…la fece passare! Eh già, perché sarà pur vero che “un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia…”, ma un estremo difensore che si possa definire un pedazo de arquero, come direbbero sulle sponde del Rio De La Plata, che qualità dovrebbe mai avere?

Stando ai giudizi di molti bosteros, i tifosi del Boca, ma anche della stragrande maggioranza della stampa sportiva argentina, parare i rigori sembrerebbe la qualità più importante; una qualità capace di far chiudere un occhio, e spesso entrambi, sugli innumerevoli scivoloni del sopra citato Agustin Rossi, numero uno del club xeneize, capace come pochi di ipnotizzare chi calcia dagli 11 metri ma anche di insicurezze ed errori inenarrabili.

Se cercate informazioni su di lui in rete, troverete quasi esclusivamente commenti positivi dei tifosi azul y oro, video che evidenziano le sue parate più sensazionali (e che spesso fanno passare per sensazionali interventi normalissimi) o articoli che addirittura lo accostano al Barcellona (sì proprio il club catalano, non quello di Guayaquil!). A dire il vero però, se si riavvolge un po’ il nastro, la stampa e i tifosi non erano sempre stati così benevoli nei suoi confronti. Ma andiamo con ordine.

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Agustin Rossi, con un passato nel baloncesto come pivot del Club Tres de Febrero, che lo aiuterà, almeno a suo dire, anche nel futbol, decise di inclinarsi al mestiere di portiere soltanto nel 2013, all’età di 18 anni, consegnando la sua carriera al ruolo che aveva ricoperto sin da bambino, con la maglia del Chacarita Juniors.

Dopo aver contribuito all’ascenso in Primera B dei Funebreros nel 2014, e le successive parentesi all’Estudiantes de La Plata e al Defensa y Justicia, Agustin Rossi esordì finalmente con la camiseta del Boca il 25 febbraio 2017, in un’amichevole contro il Colón de Santa Fe. Il vero battesimo in una partita ufficiale avvenne però l’11 marzo con il Banfield, alla 15° giornata del campionato di Primera Division. In quella occasione gli Xeneizes vinsero 2-0 e la rete alle spalle di Rossi rimase inviolata. Gli occhi della Mitad Mas Uno e della stampa sportiva già brillavano per il giovane portiere ma, se andate a vedere gli highlights di quella partita, vi renderete conto di una prestazione normalissima, dove spiccano solamente un paio di doverose respinte sul primo palo. A guardare bene, invece, si notavano già tutta la sua incertezza nelle uscite e la sua difficoltà con il pallone tra i piedi, fondamentale importante per un portiere moderno.

Le sue prestazioni nelle successive giornate, in ogni caso, lo portarono a scalzare dall’11 titolare Axel Werner, che aveva esordito l’anno prima in una vittoria al Monumental, contro i rivali di sempre, e che sembrava destinato a sostituire l’infortunato Guillermo Sara.

Le premesse sembravano dunque ottime ma nel 2018 qualcosa si spezzò. Quello che sembrava un astro nascente iniziò infatti ad essere messo in discussione, a causa di una serie di evidenti errori, che culminarono con la sconfitta casalinga in Copa Libertadores contro il Palmeiras. Durante quella partita, Rossi si macchiò infatti di interventi così goffi da non poter essere cancellati, nemmeno nella memoria di chi oggi ne esalta le doti di para rigori. Come dimenticare la cronaca di quei momenti da parte del relator xeneize Daniel Mollo, che, tra l’indignazione e lo scoramento, pronunciò la celebre frase: “oggi avevo promesso che non avrei detto nulla ma chiedo a Dio e ad Angelici (l’allora presidente) che il Boca compri subito un portiere!”. Rossi aveva infatti appena scaraventato un goffissimo rinvio addosso a Keno, l’attaccante del Verdão, invece di appoggiare lateralmente a uno dei suoi compagni, rischiando così di propiziare il vantaggio dei brasiliani

‘Mira Rossi dónde está!’ la frase ‘virale’ di Daniel Mollo

Come detto, la poca dimestichezza con il pallone tra i piedi, messa in mostra anche in quel frangente, è sempre stata una costante nella carriera di Rossi. Il peggio del suo repertorio sono però le uscite e il peggio, anche quella sera, doveva ancora venire. Il 2-0 del club di San Paolo sarebbe infatti stato propiziato dall’estrema indecisione di Rossi e dalla sua incredibile lentezza nel rientrare tra i pali, dopo una respinta alta al limite dell’area. Mentre Daniel Mollo, sempre più incredulo, ripeteva all’infinito il disperato mantra “mira Rossi dónde está!” (Guarda Rossi dov’è!), Lima insaccava con un’agevole palombella nella porta sotto la “12”, lasciata colpevolmente sguarnita dall’arquero xeneize. Sulla carriera del giovane portiere sembrava dunque calare il sipario e, per i pali del Boca, i “vende humo” della stampa sportiva ventilavano addirittura l’arrivo di Gianluigi Buffon (sic!).

Angelici sembrò dunque ascoltare le preghiere di Daniel Mollo e, a difendere i pali del Boca, nell’agosto del 2018, arrivò Esteban Andrada. Dio però, almeno quello del futbol, sembrò non sentirci tanto bene, perché il nuovo arquero di lì a poco si infortunò, lasciando di nuovo spazio a Rossi, che a poco a poco sembrò riconquistare la fiducia di tifosi e stampa. Il periodo successivo, fatto di prestazioni altalenanti, culminò nella doppia finale di Copa Libertadores contro il River Plate, il Superclasico che consegnò alla storia un dramma sportivo, da cui gli Xeneizes faticano ad uscire ancora oggi. Rossi, a onor del vero, non fu il responsabile di quella disfatta. Tuttavia, le sue prestazioni del 2018 non dovevano aver impressionato la dirigenza del Boca Juniors, che decise di mandarlo in prestito prima all’Antofagasta, club cileno non propriamente altisonante, e in seguito al Lanus.

Nel 2021 Rossi tornò al Boca, dove le gerarchie si erano però saldamente stabilite in favore di Esteban Andrada, che nel frattempo si era laureato campione della Superliga 19/20, conclusasi con il sorpasso al River nell’ultima giornata e con Carlitos Tevez appeso alle griglie della “12”, per festeggiare quella che sembrava la rinascita dalle ceneri di Madrid. Ma questa è un’altra storia…

Il Dio del calcio, ancora sordo alle preghiere di Daniel Mollo, aveva però delle sorprese in serbo. La situazione di instabilità economica dell’Argentina, che condiziona pesantemente anche il suo futbol, venne infatti in aiuto di Rossi, propiziando il passaggio di Andrada ai Rayados de Monterrey, club messicano che mise sul piatto 6 milioni di dollari; una cifra irrinunciabile per la dirigenza azul y oro, soprattutto dopo un anno di pandemia. La porta del Boca si era dunque di nuovo spalancata per Agustin Rossi, che di lì in poi sarebbe diventato l’arquero titolare del club xeneize.

1 – continua


calcioargentino.it

Un commento su “Mira Rossi dónde está! – 1ª parte

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