Grande prova di autorità dell’Argentina che nel Clásico contro il Cile vince e convince. Di Maria è l’eroe della giornata grazie a un gol straordinario, ma è tutto il gruppo che lotta e combatte da vera squadra.
Senza Leo Messi in campo e Leo Scaloni in panchina la Selección Argentina vince in trasferta 2-1 contro il Cile nella 15ª giornata di Eliminatorie mondiali. Bella prova di carattere di tutto il plantel che non si lascia intimotire dal clima ostile, ma che anzi castiga -e quasi condanna- la Nazionale cilena. Walter Samuel esordisce da Dt della nazionale con una importante vittoria, ininfluente ai fini della classifica, ma abbastanza significativa per il cammino verso Qatar.
LA PARTITA. Parte bene l’Argentina che senza il fulcro Pulga gioca un calcio veloce senza troppi fronzoli. Dopo una verticalizzazione profonda di Lisandro Martinez e il tentativo di Nico Gonzalez di sfondare sulla sinistra, è il capitano Di Maria che decide di lasciare il segno. Palla sui 25 metri e tiro spettacolare che muore sul secondo palo. Angel realizza così un golazo assoluto, alla ‘fideo’, che sblocca il risultato e indirizza il match nei giusti binari.
La reazione della Roja non si fa però attendere. Cross morbido di Nunez Espinoza e colpo di testa da applausi di Brereton, che scavalca ‘el Dibu’ Martinez e si infila in rete. È l’1-1 che ridà speranza ai padroni di casa, che iniziano a crederci.
Ma a dieci minuti della fine del primo tempo è ancora Argentina show. Lautaro Martinez raccoglie come un falco la corta ribattuta del portiere Bravo su missile di De Paul e segna il raddoppio dell’Albiceleste. È il ritorno al gol del toro in nazionale dopo l’ultima rete datata ottobre 2021.
Nella ripresa aumenta la pressione del Cile, ma la sfida perde di intensità, anche per via dei 2.260 metri dell’altura che en el complemento si fanno sentire. Un gran intervento del Dibu Martinez sul solito Brereton e altri tentativi sporadici della Roja tengono in costante allarme i difensori, ma l’Albiceleste riuscirà a portare a casa i tre punti senza troppi patemi. Aumenta così a 28 partite consecutive la storica imbattibilità della Scaloneta, oggi in versione ‘Samueleta’.
L’esame ‘senza Messi’ viene così passato brillantemente. La squadra dimostra di avere un’identità di gioco e qualità in mezzo al campo, anche senza il genio di Leo Messi. Una prova di autorità, in definitiva, nonostante il clima ostile del deserto di Calama, che aumenta ulteriormente l’autostima dell’intero gruppo. Credibili e convincenti anche senza Messi: è questa la vera notizia della giornata.
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