Ultime conquiste col River per Napoleon? Il futuro di Gallardo non è stato ancora deciso. Neanche forse da lui.
E’ stata la serata perfetta per Gallardo e per le migliaia di tifosi che hanno fatto vibrare un Monumental completamente estasiato, per la magia di un semestre quasi perfetto. Vincere e convincere è la sfida di ogni allenatore e ll Muñeco ha dimostrato una volta in più, se ce n’era bisogno, di essere almeno due spanne sopra a tutti gli altri colleghi in Sudamerica. A Nuñez arriva l’alloro inseguito per sette lughi anni e ora sembra chiudersi un cerchio. Ne deriva quindi giustificata l’apprensione di tifosi e media per capire che ne sarà del Director Tecnico più vincente della storia del Club. Eccolo Marcelo, ai microfoni delle televisioni a fine partita.
“Questo successo è di tutti. Ho la fortuna di dirigere un gruppo di giocatori di enormi qualità umane. Lavorano duro, sono ambiziosi e non si sottraggono alla fatica. Lo facciamo per noi, per il club, per i tifosi. C’è un grande senso di appartenenza. I veterani aiutano i più giovani, mostrando il percorso su cui procedere. Per questo, questa conquista appartiene a tutti. Provo gioia e un orgoglio nel dirigere questo gruppo di giocatori. È un grande anno ”, dichiara un sorridente Gallardo.
“Vorrei sempre vincere, è chiaro. Abbiamo avuto la possibilità qualche anno fa di conquistare la Primera ma ci è sfuggita all’ultimo. Abbiamo dovuto fare delle scelte dolorose quest’anno, ma non rimpiango nulla. Questo è stato un anno speciale. Ci siamo rimasti trovati fuori dalla Libertadores e questo ci ha dato la possibilità di puntare su una competizione a cui non avevamo mai vinto”, ha continuato Gallardo. “I tifosi poi, sono stati splendidi come sempre. Meritavano di avere una gioia a fine anno come questa dopo tanto tempo di sofferenze”.
E poi, il gran finale: “Ora godiamoci questa gioia e affrontiamo il prossimo obiettivo. La stagione non è ancora finita, abbiamo ancora una finale da affrontare (Trofeo de Campeones), bisognerà iniziare a pensarci. Continuare al River? Non lo so… non ho risposta per questo. Al di là della riflessione, che si può fare, qualunque decisione potrà essere, sarà molto difficile da prendere. Non so se sarà quella più difficile, sportivamente parlando, dato che abbiamo attraversato molte situazioni, ma personalmente, sì, può essere la decisione più difficile della mia vita”.
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