Con 7 anni di ritardo, al Maracaná si affronteranno Brasile e Argentina, i due giganti del continente sudamericano.
Di certo non sarà la finale Mundial del 2014, quando, per colpa del Brasile colabrodo o per merito della Germania tritatutto, non si potè assistere ad una finale mondiale tutta sudamericana.
L’Argentina arriva a questa finale dopo aver mostrato ottime cose in fase offensiva, ma anche enormi amnesie in difesa. Scaloni in questa Copa America ha fatto ruotare molti giocatori, ma senza avere dato l’impressione di avere un 11 titolare.
Il digiuno della Selección, che dura da ben 28 anni e quella copa America vinta in Ecuador in finale contro il Messico con un Batistuta sugli scudi, é ormai un macigno per un Paese che vive e si nutre di calcio. Il paradosso é che in questi 28 anni, l’Argentina ha fatto incetta di Coppe Libertadores con le sue squadre di club (e non solo con Boca e River ma anche con Vélez e San Lorenzo), ma allora perché questa Argentina non riesce a più vincere titoli nazionali? Sulle cause ci si potrebbe sbizzarrire, ma le accuse potrebbero essere tutte presto smontate. “Eh, mancano giocatori di livello”: falso, giocano quasi tutti in Europa. “Ha cambiato troppi allenatori”: é successo anche ad altri. “Ah, allora é una squadra con giocatori perdenti”: ma come, Messi, Agüero, Di María, Mascherano non sonó vincenti? Con tutti i titoli che hanno vinto nei loro rispettivi club. E in ogni caso, c’è un comun denominatore delle ultime 3 finali perse dall’Argentina, ed é quello di non essere mai stata battuta nei novanta minuti e di non aver mai segnato: una finale persa ai supplementari e due ai rigori.
La dea bendata é in forte debito con l’Argentina e si spera che domenica all’alba italiana possa assistere Scaloni, perché il Brasile, senza strafare, ha dimostrato in questa Copa America di avere una rosa di qualità in tutti i ruoli e con delle validissime alternative ai titolari. A differenza dell’Argentina, la difesa verdeoro ha un un doppio muro davanti a Ederson, Marquinhos e Thiago Silva stanno terminando alla grande una stagione da protagonisti e Casemiro e Fred assicurano un grosso filtro a centrocampo.
Il Cile e il Perù sono stati battuti senza brillare ed entrambe le gare sono state decise dall’ex milanista Paquetá che si è travestito nei panni di Neymar.
Ma poi, sarà mica possibile che il più grande giocatore argentino degli ultimi 25 anni (o forse sella storia) possa concludere la sua carriera in nazionale con 0 tituli. Perché nessuno come lui merita questa coppa. Si é sempre detto nelle precedenti manifestazioni: “questa la vince Messi” proprio la Pulga mancò l’occasione chiave in Finale con la Germania nel 2014 e sempre lo stesso Messi non ha mai segnato in tutte le finali perse con la Nazionale.
Sarà mica che questa volta, in cui non si é parlato tanto di lui prima di questo inizio torneo, il rosarino possa sfatare questa maledizione?
La partita si giocherà il 10 luglio, un giorno dopo il 205° anniversario dall’Indipendenza della Repubblica Argentina. Sarà la Liberazione di un intero popolo?
di Magdi Sadalla
calcioargentino.it