Matti, siamo matti ..
L’altra sera la Bombonera ha giocato la sua partita più bella, e non parliamo di fútbol giocato ma di Bombonera.
Si, noi del Boca siamo davvero matti… non ci importa essere sotto 2-0 contro il River, non ha importanza se giochiamo con le speranze ridotte al lumicino, Andare allo stadio per noi e vedere il Boca è davvero un motivo di festa! Come cantiamo nel coro:
"Si quieren ver fiesta/
vengan a la 12/
porque esta/
es la hinchada más loca que hay"
“Se volete vedere la vera festa/
venite alla Doce/
perché questa è/
la tifoseria più pazza là fuori’
Non importa se il Boca non vince, la festa è garantita. Ragazzi, questa è magia, questa è chimica, Esto es Boca!! 💙💛💙
Incipit
L’ Argentina è la terra in cui diamo più importanza a una partita di calcio che ai problemi sociali, Paese dove in ogni città e in ogni quartiere c’è un ‘potrero’, un campetto di calcio di terra polverosa. Tanti stadi, tanta pasión per il calcio ma solo quando arrivi al quartiere de La Boca senti che c’è qualcosa di diverso, a pelle, a emozioni. È un’altra cosa, qui si respira il fútbol a polmoni pieni… Case colorate di blu e giallo, bambini che giocano a calcio in tutte le piazze a tutte le ore, bandiere sventolanti e una scritta che introduce tutti nel contesto: “Benvenuti nella Repubblica de la Boca”. E sì, appena ci si avvicina a questo lembo di terra el corazón inizia a giocare la sua partita.
Mi chiamo Lucas e sono ‘socio’, abbonato, e vado spesso quando posso al Tempio per tifare il mio amato Boca ma la sensazione che provo ogni volta è sempre la stessa. Quando mi avvicino alla Bombonera mi sembra essere dinanzi al Colosseo di Roma: Imponente, pieno di storia, teatro di mille battaglie, temuto da tutti… Questa è la Bombonera, il nostro Colosseo.
[Ore 18:30]
Sono sempre più vicino allo stadio. Più vado avanti e più il cuore batte forte. Il respiro si agita, il corpo comincia a tremare come una foglia, come se fosse la prima volta. Ogni volta è la stessa cosa, gli stessi brividi, le stesse vibrazioni, è come se ogni mia cellula del mio corpo avvertisse la vicinanza al tempio de futbol mano a mano che cammino. Eccola lì, così ‘linda’, così perfetta..
Passo dopo passo, sento l’odore dei “patys” (una specie di hamburger) ed è una tentazione quasi impossibile da scacciare, faccio altri tre passi in avanti e rimango estasiato dal profumo del “chori”, ovvero il pane con la salsiccia. Il “choripan” è spettacolare, ti dà un’ulteriore energia per entrare allo stadio, per festeggiare una notte magica, o per consolarti se la squadra ha perso.
Ma oltre al “chori” o al “paty” c’è di più, c’è la ‘Previa’ che è una tradizione quasi istituzionale. In alcune vie strategiche vicino alla Bombonera i tifosi si riuniscono prima della partita e festeggiano insieme cantando e ballando con tamburi e trombe e tutto ciò che fa rumore. Puoi trovare birra, fernet, carne arrostita, ed è davvero impossibile che il tuo cuore non batta al ritmo delle canzoni. Ti si apre il cuore guardando tutte quelle persone, che come te, amano follemente il Boca.
Una volta passati i controlli di sicurezza, ti ritrovi davanti alla scala che porta a “La 12”. Interminabili i gradini per arrivare in tribuna, i canti già prepotentemente si innalzano dalle gradinate e ti fanno venire voglia di salire le scale al ritmo della musica.. Quando finalmente arrivi alla “popular” e vedi in basso il prato verde, inizi a farti un’idea che stai per vivere un Boca-River. In quel momento ringrazi l’universo, Dio e il dio del fútbol, ma soprattutto papà, mamma, zio o padrino che ti hanno fatto “bostero”. Gracias a mi viejo que me hizo de Boca!
[Ore 20:00]
Manca poco più di un’ora all’inizio della partita e la ‘popular’ già esplode di gente, non riesce più ad entrare un’anima. Tante persone argentine ma anche tanta gente arrivata da tutto il mondo solo per questa partita. Ho conosciuto un portoghese che è venuto esclusivamente per vedere la partita (e sapeva tutti i cori!), c’era il famoso giapponese, Isamu Kato, grande tifoso xeneize, che viene spesso qui dal Giappone ogni volta per tifare e vivere queste emozioni, ‘Él, es realmente todo Loco’!
[Ore 21:20]
La Bombonera ormai è strapiena, manca poco e già si respira la magia notturna della Copa Libertadores. L’ attesa comincia a diventare un inferno, tutti che urlano, saltano… si capisce davvero che le squadre stanno per entrare in campo.
A un certo punto una testa si affaccia da dentro la “manga” dove esce la squadra ospite: inizia così il rumore assordante di ‘benvenuto’ alle gallinas: insulti e fischi da ogni settore.
Il cielo da sereno com’era tutto ad un tratto comincia ad essere invaso da carta, dapertutto.. una pioggia torrenziale… centinaia di migliaia di “papelitos” infatti iniziarono a cadere dagli spalti, senza fine! Dopo che alcuni minuti sembra tornata la calma, il vecchio e caro ‘Cacho’ Laudonio comincia a sventolare la sua bandiera annunciando l’uscita del Boca. Mi sono reso conto che mi sbagliavo, la ‘pioggia’ non terminata, era solo l’inizio.. ora venivano giù addirittura più di prima! Se qualche minuto fa la ‘pioggia’ era torrenziale, ora c’erano davvero quintali e quintali di carta dappertutto, “papelitos” ovunque..
Incredibile, emozionante… non trovo altre parole.
Ho conosciuto vicino a me un ragazzo che come me ha dovuto faticare e non poco per acquistare il biglietto. Con lui e con tutti gli altri eravamo come rapiti nel corpo e nell’anima al ritmo continuo dei tamburi de La 12. Tutto un mare di gente saltava, e si sgolava cantando i cori mentre i papelitos ancora cadevano. La ciliegina sulla torta è stato il classico (e tanto odiato dalla CONMEBOL) spettacolo di fuochi d’artificio.
Mi chiedi come mi son sentito?? Non saprei rispondere, è stata una sensazione unica, ho goduto tantissimo in quei momenti assieme ai centinaia di ‘Turisti’ venuti per l’occasione. Mi rende molto orgoglioso far parte di tutto questo.
[Ore 21:40]
Inizia la tanto sospirata partita… Ad essere onesti, ogni volta che vado allo stadio, passo più il tempo più a cantare, a tifare, che a guardare la partita stessa. Osservare il popolo del Boca è la mia fissazione, dentro a quella bomboniera ‘teniamo’ veramente i migliori tifosi del Sudamerica. Ah già la partita.. Il primo tempo scorre veloce, l’emozione del gol, poi annullato dall’arbitro ci distrugge interiormente e ulteriolmente: l’urlo ci rimane in gola.
Termina la prima metà e iniziano a levarsi dagli spalti urla, insulti e canti. Lo stadio è davvero stracolmo, ci son talmente così tante persone nella tribuna che non riuscivo a respirare, eravamo come sardine in scatola. Il risultato più di tanto non mi importava volevo solo viverla quella partita, volevo godermi il momento. Decisi allora di ‘rintanarmi’ su nel corridoio, dove per una questione architettonica non si può vedere quasi per nulla il campo di gioco.
[Minuto 81 – goal del Boca*]
Tiro libre por Boca, Non riuscivo a vedere niente per una bandiera del terzo anello. Ad un tratto un colpo di vento la fece muovere e in quell’istante il Boca segnò ..era destino ed era gooolll!!!
Non posso spiegarvi come il gol è stato URLATO. Mi sono aggrappato ad un muro e mi son reso conto che si muoveva tutto.. come un terremoto tremava tutto. Per un secondo ho pensato che sarebbe crollata tutta la Bombonera. Dopo il gol ero fuori di me, non sapevo come comportarmi, gridavo ancora più forte come d’altronde lo facevano tutti nello stadio. Era come se una scossa elettrica fosse passata dentro ognuno di noi e ci avesse folgorato. Un’emozione indescrivibile.
Attaccava il Boca fino al 96′ ma poi l’arbitro fischiava la fine della partita. La delusione ci prese un pò tutti per il risultato ma il nostro cuore era pieno di orgoglio. Con mia sorpresa tutto il popolo boquense cominciò ad applaudire e a gridare più forte verso il campo consapevoli che i giocatori avevano dato tutto. E’ questa la mentalità del tifoso Boca. Non occorrono grandi nomi ma la volontà di sacrificarsi e lasciare la ‘vita’ in campo. Sempre in piedi, mio caro Boca Juniors.
Permettetemi dire una cosa che già sapete.. La Bombonera non trema, ma LATE. Batte così forte che non importa se Boca vince o perde, batte e batterà siempre.
All’uscita ho visto molti tifosi piangere, con il cuore spezzato, con un’espressione di tristezza quasi così tragica, che era inevitabile non dar loro un abrazo, come se fosse un fratello acquisito, al grido di “dale dale viejo, dale Boca que no pasó nada!”.
Eh sì, siamo così, siamo matti ma non provate a capirci.
Lucas Alcaraz
(A cura di calcioargentino.it)