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Domenica mattina, in uno scambio di messaggi audio con un amico tifosissimo del River, avevo risposto alle sue provocazioni ironiche dicendo che per batterli potevamo solamente sperare in due cose: la magia de los Romero e un pomeriggio vecchio stile del “Condor” Sebastian Torrico.

Solo così il San Lorenzo avrebbe avuto qualche possibilità di farcela nel difficilissimo campo del Monumental, considerando anche il contesto recente della squadra, tra polemiche infinite e formazioni ogni volta abbastanza ‘casuali’.

ROMERO. Ebbene è andata esattamente in questo modo. E anche se i gemelli non hanno segnato, hanno giocato magistralmente mostrando tutta la loro qualità, gestendo la palla con criterio e guadagnando falli preziosissimi per spezzando il ritmo e pressing del River. Fa impressione vedere come i mellizos si siano sacrificati per la squadra, come nell’azione del secondo gol che nasce da una palla recuperata in scivolata da Oscar, abile a far partire il contropiede. L’assist geniale di Angel fa in modo che per l’accorrente Elias sia un gioco da ragazzi depositare la palla in rete alle spalle di Armani.

https://www.youtube.com/watch?v=8pF4BSHSAP0
gol di Uvita

Il vantaggio arriva grazie ad un gentile omaggio di Enzo Perez che di testa favorisce l’Uvita Fernandez. E per questo lo ringraziamo sentitamente.

Successivamente sale in cattedra il professor Torrico che chiude la porta a doppia mandata in faccia a Santos Borré e compagni di merende millonarios.

parate di Torrico

Se però dobbiamo cercare il migliore in campo non possiamo far altro che citare Lui. Sebastian Torrico. È infatti solo grazie agli interventi del Condor che il Ciclón porta a casa tre punti fondamentali contro il temibilissimo squadrone del Muñeco Gallardo.

TORRICO. Un’altra delle sue giornate di grazia dopo quella della stagione scorsa. In questo contesto, particolarmente, la prestazione del n°12 del Cuervo assume notevolmente di valore considerando che giocava la sua seconda partita dopo 13 mesi di inattività a 41 anni suonati. Ma ormai Torrico ci ha abituato a queste sorprese.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che questo portiere sarebbe rimasto a Boedo per oltre 8 anni vincendo addirittura la tanto sognata “Copa’. Arrivato in prestito gratuito per due mesi nell’aprile del 2013 per sostituire Pablo Migliore che si trovava in carcere, in questi anni è diventato indiscutibilmente uno dei portieri più importanti della storia del Club.

Ma qual’è la sua vera storia? Seba era arrivato per soli due mesi. All’esordio contro il Deportivo Moron in Copa Argentina, si era subito fatto notare come para rigori dopo lo 0-0 dei 90’, neutralizzando due tiri dal dischetto dei giocatori del “Gallo” e regalando al Ciclón il passaggio agli ottavi.

Quella fu solo la prima di una serie di memorabili imprese che tuttora sembra non essere finita. Ricordiamo tra le altre il rigore parato al Chiqui Perez in un clasico contro il Boca, scintilla che diede il via alla rincorsa al titolo nel Torneo Inicial 2013 arrivato sempre grazie ad un suo miracolo nella “finale” contro il Velez.

E come non menzionare l’amata Libertadores? Nell’edizione 2014 c’è l’indimenticabile serie contro il Gremio decisa da due sue parate ai rigori; negli anni successivi poi è impossibile non citare il rigore parato al Tanque Silva in Copa Sudamericana 2016 e una parata incredibile in un clasico de Barrio contro l’Huracan. Anche l’ultima volta al Monumental (dicembre 2019, gol di Gaich) aveva parato parato di tutto compreso un rigore a Santos Borré.

Tempo fa le sue prestazioni avevano suscitato anche l’ammirazione di Gigi Buffon che gli aveva voluto mandare un videomessaggio di auguri di buon anno:

https://www.youtube.com/watch?v=RETBWuOoGnk

Torrico è indiscutibilmente uno degli idoli azulgrana perché, oltre a far miracoli tra i pali (non per niente è soprannominato San Torrico), è anche una bravissima persona, un giocatore serio e professionale. Ancora oggi si impegna in doppie sessioni di allenamento quotidiane spesso in compagnia del giovane collega Lopez Kaleniuk.

Mai un muso lungo o una polemica nello spogliatoio, nemmeno quando qualche allenatore lo relegava in panchina dando spazio a Navarro o Monetti.

Insomma, Torrico ci ha insegnato e ci insegna tutt’oggi come con il giusto mix di impegno e talento è possibile ribaltare un destino che sembra essere già scritto, raggiungendo traguardi a prima vista impossibili, riuscendo a conquistare l’affetto, la stima ed il rispetto eterno del pueblo Azulgrana.

Immagine

A chi si chiede chi sia meglio tra Allison e Armani noi rispondiamo orgogliosamente: “San Torrico”.

di Lore_cuervo


calcioargentino.it

Un commento su “San Torrico de Boedo

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