Il Boca compie l’impresa e vince il ritorno dei quarti alla Bombonera per 2-0. Di Salvio e di Villa i gol qualificazione!
Il Boca Juniors di Russo rimonta il Racing Club de Avellaneda e stacca il biglietto per le semifinali di Copa Libertadores. Non era facile riuscire a vincere con due gol di scarto senza nemmeno subirne alcuno, considerando che si giocava contro l’Academia di Beccacece. Eppure questa notte sarà ricordata per quest’impresa.
È stato anzi molto più facile del previsto, grazie alla ritrovata compattezza tattica e alla mentalità vincente in cui il Boca ha poggiato le sue speranze. Una piacevole sorpresa, soprattutto dopo esserci abituati, purtroppo, alle recenti e preoccupanti ‘figuracce’ che la squadra ha mostrato nelle ultime uscite in Libertadores e nella locale Copa Maradona. Era la partita dell’anno, quella del tutto o niente e si può dire che il Xeneize abbia superato brillantemente l’esame, addirittura sopra ogni aspettativa. È stato un constante dominio territoriale, quasi inatteso dagli stessi più fervidi tifosi: c’era si fiducia, ma, condizionata dopo lo sviluppo della partita dell’andata.
Preme da subito il Boca in cerca del gol che pareggerebbe la serie. Pressing alto, sovrapposizioni alla velocità della luce dei laterali, linea difensiva all’altezza del centrocampo; Stasera il Dt Russo fa sul serio. Ma poi all’improvviso ecco il dejavú: Soldano sbaglia clamorosamente il gol a tu per tu davanti al portiere Arias. ‘Ci risiamo’ pensano i tifosi, “Il gol ‘casuale’ di domenica notte ce lo doveva far capire” ossia, probabilmente era stato solamente un colpo di fortuna il colpo di testa dell’attaccante, terminato in rete contro l’Independiente. Ma quando lo stesso portiere del Racing si ripeteva in fotocopia su Tevez, Villa e Salvio e chi a turno bombardava l’arco del Racing, uscivano alla luce i reali meriti del portiere cileno, in tutto il loro splendore.
Nella fascia sinistra dell’Academia, Fabricio Dominguez e Leo Sigali iniziavano, nel frattempo, ad avvertire un forte mal di testa per le continue scorribande di Fabra e Villa, autentiche chiavi nello scacchiere di Russo, oltre che a quelle di Salvio a destra. Tevez, poi, prendeva per mano la squadra dall’alto della sua leadership carismatica, entrando nel vivo di ogni azione offensiva e coadiuvato dal pulpo Gonzalez, finalmente con i giusti gradi di timoniere a centrocampo.
I gol poi erano la naturale conseguenza dell’assoluta supremazia xeneize. Prima Salvio e poi Villa certificavano il predominio netto azul oro nella partita perfetta, nei 90’ più importanti della stagione. E se non fosse stato per Arias il passivo sarebbe stato certamente molto più pesante.
Ma cos’è successo al Racing? Totalmente inesistente, mai arrivato alla Bombonera e in confusione totale. la linea difensiva a tre continuamente perforata, mai tre passaggi di fila: il nulla assoluto. Così, il guerriero Beccacece non poteva far altro che deporre le armi a fine gara, elogiando e riconoscendo i meriti dell’avversario: Il Boca è stato molto superiore a noi e bisogna riconoscerlo. Sono loro i giusti vincitori, ma ne è valsa la pena fare questa esperienza, che ci aiuterà a imparare per quello che verrà. Abbiamo seminato il seme del sogno in Copa e cresceremo di anno in anno “.
Dall’altra parte un Miguel Russo raggiante e forse un po’ più rilassato analizzava il trionfo: “L’unico errore che abbiamo commesso è stata la partita persa ad Avellaneda. Boca es Boca ed è la terza semifinale Libertadores consecutiva che gioca la squadra. Indipendentemente dai nomi che giocano, lo spirito della squadra viene sempre fuori quando si tratta di trarre le conclusioni”.
E poi c’è Tevez. Che al momento del rigore si defilava e lasciava tutti un po’ interdetti, con Villa che prendeva il pallone e andava sul dischetto. Ma perchè? Lo spiega lui stesso: “Martedì in allenamento avevo provato i rigori e Andrada me ne aveva parati tre, così mi è scesa un po’ la sicurezza. Era già deciso che avrebbe tirato Sebastian”.
Carlitos eroe, certo, ma anche tanto umano e passionale, dato che poco dopo nei social ricorda il suo quarto anniversario di matrimonio, purtroppo non festeggiato a casa con la sua sposa, causa partita. La speciale dedica per scusarsi commuove tutti: “Te amo Vanesa.” Per un magnifico Natale tra semifinale di Libertadores e amore ritrovato.
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