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Noche histórica. Una Selección ai limiti della perfezione ‘asfalta’ i rivali del Brasile vincendo 4-1 la seconda gara delle Eliminatorie di marzo nella mistica del Más Monumental. Non c’è gara tra le due nazionali con la Scaloneta, già sicura di partecipare matematicamente al mondiale 2026, che gioca a due tocchi, si muove cortissima sul terreno di gioco e crea costantemente situazioni di pericolo. I primi quindici minuti sono da Academia del futbol. L’Argentina parte col coltello tra i denti con una linea di centrocampo a quattro, vista l’ultima volta contro la Croazia nella semifinale di Qatar 2022. E allora la rete non può che essere che di Julian Alvarez, che come contro la Croazia approfitta di qualche rimpallo favorevole per castigare il portiere Bento in uscita. 23 minuti e 49 secondi e il Más Monumental è già in delirio.

Futbol argentino da potrero. La Selección continua la sua azione aplastante con la vera forza della jerarquia nei volantes De Paul, MacAllister – ma soprattutto – Enzo Fernandez, che comandano a loro piacimento il mediocampo, proponendosi a turno nell’area di rigore e non dando punti di riferimento agli avversari. E allora basta aspettare il minuto 12 per un’azione magistrale che parte da sinistra e termina con la rete del raddoppio a porta vuota di Enzo Fernandez. Il Monumental explota un’altra volta. Julian ed Enzo in gol al Monumental, è la notte perfetta anche per i due del vivaio River di ritorno nello stadio ben conosciuto.

Il Brasile, nel frattempo è sotto shock. Si rianima solo al 26′ grazie ad una dormita del Cuti Romero che perde palla e permette a Cuhna di riaprire la partita con un rasoterra al limite dell’area che fredda el Dibu Martinez. Ma l’azione dei Campeones del Mundo non si ferma e dieci minuti dopo, ancora per le mani dei volantes, sviluppa il 3-1 che chiude quasi definitivamente il discorso: Enzo Fernandez, autentico faro a centrocampo, pesca con un assist al bacio MacAllister, che anticipa Bento e deposito in rete. 3-1. Ancora delirio e si va a prendere un the freddo per il calore degli 85.000 presenti.

Nella ripresa ci si aspetta una reazione più determinata della Selecao, ma, a parte un calcio di punizione che bacia la parte superiore della traversa di Raphihna è di nuovo dominio albiceleste. Dopo un miracolo di Bento su Alvarez, l’estremo difensore verdeoro deve raccogliere nuovamente il pallone in fondo al sacco per un golazo di Giuliano Simeone, al primo gol e al debutto assoluto in prima squadra. Il Superclásico può concludersi qui. Tra lo strapotere dei padroni di casa e l’impotenza tecnica del Brasile. La Scaloneta balla il samba a Buenos Aires e si regala un’altra notte magica, anche senza Lautaro e Messi. C’è ancora futuro per questa Selección, che nonostante la pancia piena’ incanta ogni volta che scende in campo. È la miglior Seleccion che la historia argentina abia mai avuto, è questa la verità incontestabile.

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