Uno stadio ristrutturato nuovo di zecca dalla capienza di quasi 18.000 spettatori. Questa volta è il Barracas Central che si vuole rinnovare investendo su infrastrutture nonostante la crescente inflazione e la crisi economica del Paese. Dopo Estudiantes, Godoy Cruz e River tocca al piccolo club del barrio, da cui prende il nome, intraprendere il dispendioso percorso di rifacimento del trucco, in vista delle sfide che la società affronterà nel quarto anno consecutivo nella massima categoria calcistica argentina. Inclusa, la tanto agognata costruzione dell’impianto di illuminazione dopo aver giocato finora, grazie alla deroga federale, ma in contrasto ai protocolli VAR, solamente sotto la luce del giorno. Ma quello che non torna alla magia del nuovo impianto sono i numeri. Verrà ristrutturato infatti l’Estadio Claudio Chiqui Tapia portandolo dai 4.400 posti attuali ai 18.000 previsti al termini dei lavori. Ma il club attualmente è composto da meno di 2.500 socios (stagione 2023). Perchè allora l’urgente necessità di impiegare capitali ingenti per ingrandirlo quasi otto volte più della conclamata esigenza? Ma soprattutto, dopo le discussioni sulla privatizzazione dei club argentini con polemiche rivolte all’Estudiantes de La Plata dopo l’accordo ‘informale’ con Foster Gillet, dove li prende i soldi il club, sapendo che le sole entrate derivano dalla ‘cuota’ mensile dei fedelissimi, dagli sponsor (Sur Financias e altri minori) e dalle esigue dividendi federali per i diritti televisivi? Nessun prestito è stato annunciato dal club, nessun giocatore è stato venduto all’estero e nessuna entrata è stata prodotta per giustificare i capitali necessari per la realizzazione di un’opera così impattante.
Essendo il club in passato orbitato sotto la gestione dell’attuale presidente della Federazione Claudio ‘Chiqui’ Tapia, tutto può essere e tutto si può immaginare. Considerando anche l’ambizione sportiva di diventare prossima protagonista nel futbol locale, con l’arrivo dell’ex Dt del San Lorenzo, Rubén Insúa, il funambolo Nahuel ‘perrito’ Barrios e altri giocatori, la domanda che sorge è sempre la stessa: chi è il mecenate misterioso che foraggia il Barracas? Non sarà che, dietro lo slogan di facciata de ‘el club es de los socios‘, la società stia intraprendendo sottotraccia lo stesso percorso del tanto criticato Estudiantes?