“Il trionfo è il merito dell’evoluzione di ogni singolo giocatore”. Queste le parole a fine gara di un Gustavo Quinteros molto più disteso rispetto a una settimana fa, finalmente sorridente con la Primera tra le mani. Dalla paura della zona retrocessione sfiorata lo scorso anno, alla consacrazione nazionale il passo è breve. Grande lavoro del Dt del Vélez che ha ricostruito lo spogliatoio dominando la scena per gran parte dell’anno nonostante squadroni più blasonati. “L’80% di questi ragazzi ha lottato per non retrocedere, per questi colori, per portare il club al primo posto fino ai meritati festeggiamenti di oggi. Hanno fatto una stagione straordinaria tutto l’anno, poi la stanchezza ci ha colpito, prima di riprenderci per l’ultimo importante appuntamento. Oggi è stata una partita perfetta fin dall’inizio. La proposta di un gioco offensivo è stata espressa in campo. Meritavamo di segnare prima il gol, e poi quando ci siamo riusciti, abbiamo avuto maggior tranquillità di continuare a giocare bene e di cercare il raddoppio. Siamo contenti perché i giocatori lo meritano, hanno fatto una grande stagione e in qualche modo bisognava lasciare il segno in questa stagione meravigliosa. Lo dovevamo ai tifosi”.
Al settimo cielo anche il faro di questo Vélez, il 33enne Claudio Aquino, tornato in Argentina dopo un lungo girovagare per il Sudamerica. “Per noi è un premio. Abbiamo fatto tanti sforzi durante l’anno e qualche merito ci doveva essere riconosciuto. Purtroppo ci è sfuggita la Coppa argentina anche se abbiamo lasciato tutto sul campo fino all’ultimo secondo. Oggi ci è stato donato il premio più bello per aver giocato tutte queste partite in pochi giorni. Voglio sottolineare lo sforzo di questo gruppo, ci davano per morti ma poi abbiamo avuto ancora una volta ragione noi”.
Infine il goleador della squadra, Braian Romero, che esprime la sua soddisfazione nonostante gli ultimi giorni duri da affrontare. “Eravamo molto nervosi, non sapevamo cosa sarebbe successo,. Avevamo molta fiducia anche in Copa Argentina e non ci piaceva l’immagine che avevamo dato. Siamo tornati a casa turbati anche dagli incidenti a fine gara. Abbiamo parlato tra noi e abbiamo deciso che non volevamo più soffrire, dovevamo finalmente festeggiare, era arrivato il nostro momento. Siamo una squadra molto forte; abbiamo avuto quel duro colpo, può succedere, abbiamo giocato tante partite in pochi giorni… Siamo un gruppo molto consolidato, abbiamo dimostrato e abbiamo superato, con tutto il dovuto rispetto, l’Huracán, meritando la vittoria e dimostrando la nostra superiorità“.