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Il Vélez Sarsfield giocherà per la prima volta della sua storia una finale di Copa Argentina. E il merito non può non essere che di Gustavo Quinteros, allenatore argentino classe 1965, condottiero caparbio, leader credibile con il suo esempio e finalmente profeta in patria dopo gli esordi con San Lorenzo e San Martin de San Juan. Dopo un lungo peregrinare per il Sudamerica, ha finalmente trovato la sua dimensione nel Vélez, rialzando la squadra dalla possibile retrocessione della scorsa stagione al sogno del titulo di Primera e Copa Argentina di quest’anno.

Raggiante dopo la battaglia del Kempes, ora Quinteros appare molto più rilassato rispetto a qualche giorno fa, quando, per alcuni giornalisti, il Vélez avrebbe dovuto fare la fine della vittima sacrificale per le aspettative del club de la Boca. Non è andata così. E lui non ha mai dubitato.

“Questa squadra mi rende molto orgoglioso, l’ho detto ai ragazzi nello spogliatoio. Lo dico anche pubblicamente perché tre giorni fa abbiamo giocato una trasferta molto dura, abbiamo stretto i denti per scelte drastiche che abbiamo dovuto prendere. Oggi abbiamo apportato qualche modifica e si è visto bene nel primo tempo. Abbiamo dominato”.

“È stata una partita molto emozionante. Voglio fare i complimenti anche al rivale perché con un uomo in meno è andato molto vicino alla vittoria, ed è qualcosa che dice molto sulla qualità di quella squadra.
Sono orgoglioso di poter giocare ancora un’altra finale, mi sento molto felice. È una felicità anche perchè credo di aver riconquistato la fiducia nel mio Paese dopo tanti anni.


“Adesso giochiamo un’altra finale, siamo leader del campionato e tutto questo è totalmente merito dei giocatori. Perché l’anno scorso questo gruppo era in lotta per non retrocedere e oggi lottano per il titúlo. È un merito totale per il gruppo per l’impegno e la dedizione che hanno tra di loro e per ogni volta che scendono in campo”.

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