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Sotto il diluvio di San Paolo il Racing Club esce indenne dalla ribollente Neo Química Arena grazie ai lampi di Salas e Martirena che consentono di guardare con maggiore ottimismo al ritorno previsto tra sette giorni al Cilindro de Avellaneda. Carattere, tecnica e grande sacrificio cono le caratteristiche che la squadra di Costas imprime alla prima semifinale di Copa Sudamericana. Inizio scoppiettante. Il velo del tempio paulista è squarciato appena dopo sei minuti da una prodezza di Maxi Salas che al volo, dopo un colpo di testa maldestro del centrale De Menezez, lascia partire una bordata diretta al secondo palo che lascia di stucco il portiere Hugo Souza e gonfia la rete. I festeggiamenti durano appena cinque minuti, prima che il neo acquisto ‘de jerarquiaDepay danzi col pallone tra i piedi tra la difesa academica e consegni la un assist geniale a Yuri Alberto per l’1-1.

La gara è accesa, vibrante e sull’onda dell’entusiasmo il Timão spinge maggiormente trovando la rete del 2-1 a pochi minuti dal termine del primo tempo, con un siluro del sempre presente Yuri Alberto che non lascia scampo all’incolpevole Arias. Sembra salva la longeva imbattibilità della squadra del ‘pelado’ Ramon Diaz, prima che l’uruguayo Martirena salga in cattedra e con una giocata da urlo restituisca l’equilibrio tra lo stupore e sconcerto generale. Esultano al fischio finale i 5.000 tifosi argentini al seguito. Ottima prova per il Racing, ora l’ultima fatica tra mura di casa per l’accesso alla finalissima di Asuncion.

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