3a parte
La fine del 2024 oltre alla storica finale raggiunta di Copa Sudamericana vedrà per il Racing la fine di 11 anni di era Blanco, dopo la rinuncia alla corsa per la prossima presidenza decisa per non contrapporsi contro l’idolo Milito.
I candidati alla massima poltrona biancoceleste sono tre e, oltre al favoritissimo idolo di casa Diego Alberto Milito, in lizza ci sono anche Miguel Jimenez e Christian Devia. Vediamo chi sono e cosa rappresentano i tre candidati.
Milito, sull’onda lunga di Veron e di Riquelme, idoli fattisi presidenti dei club di appartenenza, con la sua Racing Sueña ha unito ben 8 gruppi (Racing Cambia, Más Racing, Movimiento 19 de Noviembre, Por y Para Racing, Todo por Racing, Agrupación La Acadé, Racing Vuelve e Racing de los Socios), puntando deciso su due assi principali per sviluppare il club: portare il Cilindro a condizioni strutturali ed infrastrutturali degne del calcio odierno che permettano al club di incassare proventi da stadio importanti e una secreteria técnica forte e competente, che sappia attrarre i talenti giusti da integrare con quelli che l’Academia produce costantemente, per assestare il Racing ai vertici del calcio argentino e renderlo un habitué delle competizioni continentali. Il tutto da implementare sulla base di processi decisionali interni più trasparenti, coadiuvati un peso maggiore nei confronti dei socios. Ovviamente, data la larghezza del fronte del Principe di Bernal, al suo interno ci sono le più disparate posizioni politiche, cosa che in Argentina non va mai sottovalutata, come dimostrano i due candidati vicepresidenti, ossia Hernán Lacunza, ex ministro del governo Macri, e Martín Ferré, funzionario del governo di Alberto Fernández. La base comune è la la difesa delle associazioni civili senza scopo di lucro e Milito ha già detto a chiare lettere che nel suo fronte non ci sono posizioni politiche ma solo Racinguismo.
Miguel Jimenez, dal canto suo, si pone come l’uomo della discontinuità. Sebbene la sua carriera nel Racing sia strettamente legata alla gestione di Blanco, tanto da essere il secondo vicepresidente del Club, fino alle clamorose dimissioni arrivate nel mese di Gennaio a causa di un’insanabile frattura col Presidente. Jimenez ha assunto una postura fortemente ostile a Blanco e ai suoi fedelissimi e già quanto disse in occasione del suo abbandono lasciava poco spazio alle intepretazioni: “Negli ultimi due anni sono state prese decisioni senza che io fossi consultato. Non sono stato d’accordo con molte di esse, ma per evitare conflitti ho preferito rimanere in silenzio”. La visione di Jimenez per il Club è nota grazie al suo precedente incarico, nell’ambito del quale dichiarò: “Calcio professionale, attività amatoriali, partecipazione attiva dei membri, miglioramento delle infrastrutture, educazione e inclusione, tra le altre cose, saranno alcuni degli assi principali della gestione”. A margine di questo, promise l’impegno per un progetto sportivo serio e con infrastrutture adeguate al prestigio e alle necessità di un grande club come il Racing. Anche sulle associazioni civili senza scopo di lucro come modello del calcio argentino da difendere, la visione di Jimenez coincide con quella del fronte di Milito ed eventuali sponde o collaborazioni tra i due schieramenti non sono da escludere.
L’ultimo candidato è Christian Devia con la lista Racing Gana. Devia, ex funzionario del comune, è l’attuale segretario generale del Racing che annovera Victor Blanco come vicepresidente e Alfredo Chiodini, attuale vicepresidente, come secondo vicepresidente. Con i tre principali leader attuali del club in posizioni diverse ovviamente questo schieramento propone la continuità del progetto attuale forte delle vittorie ottenute in questi 11 anni, ma la rinuncia di Blanco al ruolo di candidato presidente mostra quanto il gruppo sappia che l’opposizione dei tifosi e dei soci difficilmente permetterà loro di proseguire alla guida del Racing Club.
Sicuramente a tifare Racing non ci si annoia mai e in questo finale di 2024 le emozioni saranno tantissime, forti e ravvicinate.