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Settimana decisiva per il fútbol argentino. Sabato 21 settembre alle ore 21 italiane andrà in scena una nuova edizione del SuperClásico che vedrà Boca contro River nella cornice ribollente della Bombonera. Inutile rimarcare l’acerrima rivalità tra i due club e che questa gara segnerà un prima e un dopo nel semestre, con le due squadre che affrontano questa sfida con diversi stati d’animo. Analizziamo la situazione nello specifico.

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È stato designato l’arbitro che dirigerà il Superclásico: si tratta di Nicolás Ramírez, 37 anni, considerato come l’attuale miglior fischietto argentino, già protagonista di Clásicos calienti come quello di RosarioAvellaneda e quello del barrio tra San Lorenzo e Huracán. Al Var – argomento sensibile ultimamente in Argentina – sarà la volta di un volto noto come Héctor Paletta, di cui ancora i tifosi del Millonario gli accusano simpatie xeneizes dati i trascorsi del fratello nelle giovanili del Boca.

Sospiro di sollievo in casa Boca dopo che el Matador Cavani ha ricominciato ad allenarsi col gruppo. L’uruguayo aveva svolto lavoro differenziato dopo lo stiramento del polpaccio di due settimane fa, tenendo in ansia tifosi e tecnico. Oggi la lieta notizia. Il cruccio più grande del plantel e tecnico riguarda soprattutto la difesa. Il Dt Martinez fa pretattica provando due formazioni, con difesa formata da due e tre centrali. Nel caso della seconda ipotesi sono pronti i veterani Rojo e Lema con l’ingresso del giovane Anselmino.

La difficoltà più grande per gli uomini di Gallardo sarà quella di cambiare rapidamente ‘chip’ dopo la dispendiosa trasferta in terra cilena. Il Millonario, atterrato ieri a Baires, avrà naturalmente meno giorni a disposizione di preparazione alla partitissima e non è escluso in reimpasto di formazione date la condizioni fisiche dei giocatori Fabricio Busto, Mati Kranevitter e Maxi Meza usciti malconci dal Monumental di Santiago del Cile.Sappiamo l’importanza che ha per noi l’impegno di sabato, ma in questa scia di grande intensità dobbiamo valutare l’aspetto che viene dalla logica stanchezza. Cercheremo di capire in questi giorni chi è pronto per giocare”, ha confermato Marcelo Gallardo, allenatore del River Plate.

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Il Xeneize arriva alla Clasicisima con il fiato alla gola a causa dell’attuale posizione in classifica di Primera ma soprattutto, per aver ancora addosso l’umiliazione dell’eliminazione dall’abbordabile, almeno alla vigilia, percorso in Copa Sudamericana. Solo la Copa Argentina è rimasto come unico obiettivo della seconda parte di stagione oltre alla conquista di un posto alla prossima Libertadores, perchè la Primera sembra davvero ormai sfumata. Pochino, considerando il blasone del club e le pressioni costanti sul corpo tecnico e giocatori da parte dei tifosi, che ancora aspettano il primo titulo del 2024. Perciò il SuperClásico, a questo punto della stagione, diventa quasi necessario e determinante per risollevare un ambiente il cui umore potrebbe precipitare in caso di sconfitta o prestazione da dimenticare. Per il dt Diego Martinez è dunque lo spartiacque: non sarà ammesso nessun altro passo falso.

Da parte River, l’appuntamento col Boca diventa quasi di secondo piano di fronte a priorità ben più importanti. La partitissima arriva tra il pari conquistato nell’ostile trasferta in Cile contro il Colo Colo, nei quarti di Libertadores, e il ritorno, che deciderà la serie tra una settimana in casa al Monumental, di gran lunga più importante rispetto alla sfida eterna tra Más grande e la Mitad más uno. Il Superclásico passa quindi di secondo piano, considerando anche i pochi giorni di preparazione rispetto al Boca, senza impegni di Copa infrasettimanali e le aspettative di qualificazione alle semifinali continentali che mancano a Nuñez dal 2019. Naturalmente, trattandosi di Gallardo che torna a giocarsi il Superclásico dopo l’addio di quasi due anni fa, ci si può aspettare di tutto e paradossalmente, con un turnover adeguato per l’occasione potrebbe essere la miccia adatta – in caso positivo – per affrontare al meglio la sfida decisiva del ritorno col Colo Colo. In definitiva, la supersfida arriva in un momento sicuramente ‘incomodo’ della stagione, ma se il River riuscisse ad uscirne indenne dalla Bombonera, vivrebbe con maggior autostima i restanti, importantissimi, appuntamenti del semestre.

1 – continua

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