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La terza giornata di Copa de la Liga fa risaltare un River incontenibile che ‘asfalta’ il Vélez per 5-0 nel delirio del Más Monumental. Arriva la prima vittoria stagionale per il Boca mentre Racing Club e San Lorenzo si devono accontentare di un punto contro Estudiantes e Uníon. Cade l’Independiente che in casa soccombe contro un Gimnasia di acciaio. Squillo del Talleres, mentre a punteggio pieno viaggiano ancora Godoy Cruz e Newells.

La classifica Promedio: a fine anno ne scenderà una.

Independiente-Gimnasia 0-1

Se fosse per Carlitos Tevez la sua squadra giocherebbe sempre in trasferta. Dopo le due vittorie ottenute a Mendoza e all’Amalfitani, l‘Independiente torna ad abbracciare per la prima volta della stagione i propri tifosi al Libertadores de America con la volontà di sfruttare il fattore campo e aumentare la serie positiva. Intenzioni, che però ‘cozzano’ con la pronunciata ‘ansia da prestazione’ che di fatto blocca gli undici diablos in campo. Il marchiano errore che regala la rete al Gimnasia è fin troppo evidente per pensare di vincere anche la terza di fila in Copa de la Liga: Aguilar si dispera mentre l’attaccante del Lobo, Saravia, non può credere ai suoi occhi per il suo primo sigillo con la camiseta del Gimnasia. “Abbiamo perso a causa di un nostro errore”, dirà poi Tevez al termine della gara. “Però è meglio che succeda adesso, a competizione appena iniziata. Dobbiamo darci una calmata, sul nostro campo sembra sempre che dobbiamo segnare il terzo gol prima del primo”. Demeriti del Rojo sicuramente, ma anche tanti meriti del Dt Madelón, che sta lavorando bene senza i clamori e i riflettori della Capital. Soprattutto ammirando l’ordinata fase difensiva e la creatività del giovane engange, Benjamin Dominguez, devastante in ogni suo affondo in avanti. La sensazione, in definitiva, è che ne sentiremo ancora parlare di questo Gimnasia.

Tigre-Boca Juniors 0-2

La notizia del giorno è che Darío Benedetto si è sbloccato. Era difatti da ottobre che el Pipa non esultava per un gol. E in realtà il merito anche del meraviglioso assist filtrante del nuovo acquisto Zenon, dato che una palla gol abbastanza importante l’aveva malamente sprecata appena pochi minuti prima. Se Benedetto sembra essere rinato in parte lo si deve anche al nuovo allenatore Martinez, elogiato in maniera sublime dall’attaccante. “Il Dt è una persona trasparente. Era da tempo che non avevamo un allenatore che ‘respirasse’ con la squadra. Lo staff tecnico entra nel profondo della rosa ed è molto importante, perchè tutti i giocatori vengono considerati allo stesso livello“. Poi c’è la Bestia Merentiel che fa reparto a sé, quasi sprecato in una squadra argentina. In prestito dal Palmeiras, il Boca lo ha riscattato a inizio semestre dopo l’ultima stagione, buia per la squadra, ma straordinaria per il goleador stagionale. “Abbiamo giocato una buona partita”, ammette il tecnico del Boca. “Sapevamo che avremmo affrontato una squadra difficile e che sarebbe stato difficile avere il controllo del match. Le prestazioni devono essere accompagnate dai risultati. Penso che la squadra meritasse di vincere nelle precedenti prime due partite. È stata una dimostrazione di carattere aver guadagnato i primi tre punti in trasferta”.

Estudiantes-Racing Club 0-0

A La Plata, contro un Estudiantes indiavolato, la Academia, vacilla fortemente, rischia più volte l’imbarcata ma resiste stoica sul campo. Partita dal sapore agrodolce per il tecnico Costas, allietato dal fischio finale, che ammette le difficoltà contro un Pincha che va in gol due volte con l’ex Correa e con Federico Fernandez, in posizione però di fuorigioco. “Abbiamo sofferto molto le loro folate offensive, dobbiamo migliorare parecchie cose, ma mi prendo le tante cose positive di questa sfida. Abbiamo avuto tanta personalità nell’affrontare un avversario di tutto rispetto, ma fisicamente dobbiamo migliorare. A livello fisico si sta facendo sentire la preparazione. I ragazzi sono stati precisi con la palla ma ci è mancata la forza”. A proposito di Costas, ha fatto discutere il provvedimento categorico di non far indossare al plantel e staff nessun indumento/accessorio di colore rosso. Questo perchè non ci dev’essere nessun collegamento con gli arcirivali del Rojo, inteso come Independiente. Increible. Sul campo, prima della gara, da segnalare il fraterno abbraccio tra Enzo Perez e Juanfer Quintero, entrambi campioni gallardiani della Libertadores più importante della storia del River. Ora, lasciati al loro destino.

San Lorenzo-Unión 0-0

Se il culmine di maggior interesse al Nuevo Gasometro si registra con l’ingresso clandestino di un cane sul terreno di gioco allora vuol dire che c’è qualcosa che non va nel San Lorenzo. Non arrivano neanche al terzo tentativo i tre punti tanto agognati, la squadra del Gallego Insua è incapace di creare un qualsiasi pericolo in avanti e quando l’unico giocatore in grado di farlo non è in giornata (Bareiro) allora è notte fonda. “Dobbiamo ancora continuare a crescere, migliorare la qualità del gioco e la risposta fisica”, commenta Insua a fine partita. “C’è ancora molta strada da fare per raggiungere la squadra che voglio. Abbiamo bisogno di uno o due attaccanti per completare la rosa”. D’accordo il caldo infernale, va bene la preparazione, ma di certo non si potrà liberare il cane in ogni partita per sentire degli ‘olè’ dal pubblico.

River Plate-Velez 5-0

Il Millo è già a regime. Lasciate perdere le polemiche dei giorni/settimane scorse condite dagli addii eccellenti e dal mercato carissimo, il River inizia a carburare partendo dalle certezze di Borja, già a cinque gol in tre partite e dai primi squilli di tromba di Colidio, che ufficialmente si candida a diventare il prossimo Alvarez/Beltrán. Cinque a zero davanti al proprio pubblico, esprimendo anche col gioco una superiorità di almeno due categorie di differenza. In attesa del’utilizzo di Villagra, Demichelis ‘accoppia’ Aliendro al giovane Fonseca nella linea mediana, supportando Barco che all’arrivo in fase offensiva del laterale Enzo Diaz, da sinistra si accentra, sfornando assist come se non ci fosse un domani. Colidio è in posizione di engange, ma la predisposizione è quella di attaccare lo spazio, liberato dalla prima punta Borja. Il Nacho Fernandez sulla destra ha poi il compito di dirigere l’orchestra. Il risultato è un impianto già quasi collaudato, in attesa di ‘varie’ (i giovani Ruberto e Mastrantuono) ed eventuali (Echeverri, Lanzini e Solari), che mano a mano si riaggregheranno al gruppo. “La mia più bella partita da allenatore? Non sono in grado di valutare se sia stata la migliore“, risponde un Martín Demichelis certamente più ‘sollevato’ rispetto ad altre volte. “Sicuramente le caratteristiche che mi piacciono di questa squadra è l’essere protagonista della partita; l’intenso lavoro di recupero, l’intelligenza tattica nel posizionarsi al meglio e l’efficacia sotto porta. Tutto questo ti rende molto più facile il lavoro”. Arrivano poi i necessari e meritati elogi al colibrì: “Borja è il miglior nove del calcio argentino. Mi rende molto felice che stia attraversando questo momento perché se lo meritava, ha lottato, si è sacrificato, ed è per questo che volevamo che rimanesse. Ci voleva questa vittoria, ma abbiamo ancora tanto su cui lavorare, con grande serenità, con umiltà e bella energia. È molto più facile lavorare quando realizzi una partita così, ma la difficoltà sta poi nel ripetersi”.

Le altre

Il Talleres esce allo scoperto battendo nettamente i detentori del Rosario Central. Le bocche di fuoco della T annientano le contromisure di Miguel Russo: è goleada a Cordoba.

Il Godoy Cruz ne fa tre su tre. Contro il Lanus basta una rete al 90′ di Conechny per far esplodere Mendoza. Expreso.

A punteggio pieno, oltre al Godoy Cruz, è il Newells diretto da Ever Banega. Poesia al Coloso Bielsa di Rosario.

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