Se non è il campo lo stimolo per raccontare le vicende del Boca Juniors, lo è certamente l’ambiente circostante, il contesto e i tifosi che ne fanno parte. E a maggior ragione in vista delle prossime, importantissime, elezioni presidenziali del club. A dir la verità, ora in forte dubbio dopo le ultime ore.
SOSPENSIONE ELEZIONI. Il duello è, come detto nei precedenti articoli, Riquelme contro Ibarra, formalmente. Perchè tutto si gioca sulla sfida infinita tra l’Ultimo Diez e il candidato vicepresidente della Oposición, Mauricio Macri, ex presidente del Boca e della Nazione, tornato di nuovo in auge dopo l’appoggio vincente al nuovo presidente della Republica, Javier Milei. Ieri un’altra notizia bomba è deflagrata nel mundo xeneize: l’improvvisa sospensione delle elezioni da parte della Fiscalía (Procura) a seguito di presunte irregolarità e anomalie nelle anagrafi dei socios votanti. Secondo il denunciante (impiegato del club) il Boca avrebbe operato in maniera fittizia, trasferendo nel 2021 oltre 13.000 socios da ‘semplice’ in ‘activo’, nell’ultimo anno disponibile prima del voto, dato che il diritto al voto è rivolto a solamente agli ‘activos’ e per ottenere lo status ci vogliono almeno due anni. In realtà, trattasi di una mossa ben conosciuta da parte di qualsiasi ‘Oficialismo‘ di ogni club a ridosso delle elezioni, favorendo socios (quelli giusti) in prossimità del rinnovo dirigenziale. Immediata la sentenza del giudice Alejandra Abrevaya che imponeva la sospensione delle elezioni fissata, dopo anche lo slittamento dal 2 al 3 dicembre a seguito dell’ennesima interferenza dello stesso Macri.
REAZIONI. Passano poche ore dalla sentenza ed è il candidato Ibarra a ‘rivendicarne il sabotaggio’. “Condividiamo l’amore per il Boca, per il Paese, per i tifosi, ma questo esula dal problema che stiamo vivendo oggi. Hanno fatto imbrogli sul numero dei socios. Il giudice dice che le elezioni non possono svolgersi in questo modo. Noi vogliamo che tutto ciò avvenga regolarmente”.
Immediata la denuncia social dal club: ‘Non vogliono farci votare’.
La notizia faceva il giro della Mitad más uno del País con reazioni tutt’altro che accondiscendenti per i socios già organizzati per il viaggio dal lontano Interior. “Spero che così svolgano le elezioni domenica. Voglio che la gente voti domenica”, correggeva il tiro Ibarra, “Tutti vogliamo votare domenica, ma in condizioni logiche. Non con un registro truccato. È una bugia che vogliamo prolungare le elezioni. Siamo convinti che sia la migliore proposta per il socios e che vinceremo”. Come detto, trattasi di un pretesto burocratico dato che anche nel mandato Angelici venne alla luce la medesima situazione.
Pretesto o giustizia, questo sarà da capire. Ma nel frattempo, a cinque giorni dalle votazioni, come glielo dici ai tifosi che non si vota? Le reazione degli hincha de Boca è risultata forte e determinata, nei social e nella vita reale. Ne è risultata una autoconvocazione massiva davanti alla sede bostera a difesa dell’Oficialismo, con alcune centinaia di tifosi che hanno cantato alcune ore appoggiando l’Oficialismo di Román. Lo stesso Riquelme, nella sala stampa della Bombonera, rispondeva così alle accuse: “Irregolarità nei socios? Il signor Angelici mi deve dire come nel 2015 sono riusciti a far abilitare al voto 51.000 socios. Sono qui che aspetto la risposta. Vogliono togliere il cuore ai tifosi. Il tifoso è arrabbiato perché con i loro interessi hanno toccato il club. Vogliono portare lo stadio ‘a una quadra’ (isolato) da qui. Se abbandoniamo la Bombonera, perdiamo la nostra storia. Ibarra, Macri? Se vincono loro non si voterà mai, mai, mai più. Il Boca Juniors sarà il primo club privatizzato e continueranno a comandare loro. Il club è dei socios”.
E poi, commuovendosi: “Mia madre era felice – la chiama in terza persona, Maria -, mi dice sempre la stessa cosa. Siamo qui per un motivo nella vita. Mi ha chiesto di non mollare e di vincere le elezioni in modo che i tifosi siano felici. Angelici e i suoi amici ci hanno dato una società piena di debiti. Loro hanno una grandissima forza comunicativa e fanno credere al Paese che sono perfetti. Funzionano sempre allo stesso modo. Siamo in attivo di 28 milioni di dollari, abbiamo portato Rojo, Romero, Advíncula, Zambrano, Merentiel, Benedetto, Cavani. Abbiamo tutti i conti in regola, non siamo creditori verso nessuno. Vinciamo le elezioni e speriamo di continuare a vincere titoli”.
Infine, l’apoteosi. Terminati i doveri istituzionali Riquelme scendeva in strada per salutare e ringraziare la moltitudine scesa in strada, generando l’ennesima Locura total.
Ora la giustizia dovrà fare il suo corso per esaminare la correttezza dell’anagrafe sociale e confermare o posticipare la data del 3 dicembre. Con Macri, che continuando ad usare il potere giudiziario a proprio vantaggio contro club e Riquelme (giustamente o no), sta provocando nei socios votanti una risposta probabilmente opposta a quella preventivata.