È stato un fine settimana argentino davvero pazzesco quello appena trascorso in Copa de la Liga. In programma l’attesa ‘Fecha de los Clasicos, la giornata dedicata solamente alle stracittadine. Ebbene, la voce da leone la fanno: il River, che conquista in trasferta il Superclásico; l’Independiente, che sbanca il Cilindro nel Clásico di Avellaneda con annesse dimissioni di Gago; e il Rosario Central, che ‘regola’ il Newells nel Clásico rosarino nei minuti finali tra le mura amiche del Gigante de Arroyito. Per il resto è ‘pareggite. Piccola curiosità: nel turno interzonale nessuna squadra del gruppo B è risultata vincitrice.
La ‘famigerata’ classifica Promedio, ovvero, la media punti/partite giocate degli ultimi tre anni. L’ultima saluta la categoria.
Oltre all’ultima della Classifica Promedio retrocederà un altro equipo, l’ultimo della Classifica General (somma punti Primera Division+Copa de la Liga). Attualmente sarebbe spareggio tra Vélez e Gimnasia.
Boca Juniors-River Plate 0-2
Il Superclásico numero 260 lo vince il River Plate che mette fine alla maledizione in trasferta, esce dalla crisi e dona un senso a questo secondo semestre 2023, iniziato nel peggiore dei modi con la scioccante eliminazione dalla Copa Libertadores. Il Boca deve subìre l’onta dell’umiliazione, penalizzato dal calendario che ha visto la stracittadina, ‘incastrarsi’ tra le due semifinali -ben più importanti- di Copa Libertadores contro il Palmeiras. Inevitabile per l’allenatore Almirón prediligere gli obiettivi più importanti, sacrificando con il turnover la partita più seguita mediaticamente del futból argentino. La straordinaria vittoria millonaria è storica per il club, che espugna il fortino xeneize, ma anche un balsamo per il Dt, Martin Demichelis, che si lascia alle spalle settimane di polemiche e attacchi frontali sul rendimento della squadra. Addirittura con il capo insanguinato el Michu abbandona la cancha conquistata, frutto di lanci di oggetti dai palchi sopra la panchina. Una finale, una gara da vincere tutti i costi per Demichelis, che al termine della gara non si presenta in sala stampa per potersi medicare della ferita della battaglia appena vinta. Polemico invece il Dt Almirón, che se la prende con l’arbitro Merlos, reo di aver sorvolato un presunto fallo sull’azione del gol di Perez e annullato un gol a Cavani che avrebbe dato il provvisorio pareggio. “Oggi tutto è andato al contrario. Abbiamo subìto il seguìto dell’ultimo Superclásico in casa loro. L’arbitro una volta ha affermato di essere un tifoso del River, ciò non può accadere, perché si presta a confusioni e dubbi. Il fallo era evidente perché l’abbiamo visto noi qui dalla panchina. Ha fatto continuare il gioco e loro segnano il gol. E il gioco del gol a favore è millimetrico”, ha polemizzato Almirón davanti ai microfoni. Ora per il Boca è lasciarsi alle spalle la stracittadina e puntare dritto alla semifinale continentale. Perchè la soddisfazione di entrambe le squadre siano equamente soddisfatta.
Racing Club-Independiente 0-2
Debacle totale. Era sul filo del rasoio da qualche settimana ed il Clásico de Avellaneda sentenzia in maniera inappellabile la fine dell’era Gago sulla panchina dell’Acadé. El Pintita perde la sfida contro il suo ex compagno di Boca e Selección, Tevez non riuscendo a sfruttare la jerarchia tecnica della sua squadra, in un contesto pienamente favorevole come il fattore campo, alimentato dall’entusiasmo degli oltre 50.000 del Cilindro per 95 minuti. Gago perde la bussola nel momento più importante del semestre, come gli era già successo in passato, e deve per forza di cose fare un passo indietro. Troppo grande l’umiliazione e troppo feroci le contestazioni a fine gara per tentare di ricucire il rapporto. Carlos Tevez invece si prende tutto. Si dimostra allenatore vincente nei clasicos (2/2, considerando il Clasico di Rosario sulla sella del Central), ma soprattutto rianimatore di un Independiente, quasi retrocesso e fallito economicamente prima del suo arrivo. L’Apache, ancora imbattuto in Copa de la Liga, compie il miracolo e sbanca meritatamente la cancha rivale, con una prestazione più di sostanza che di qualità, come dev’essere una finale. Morale alle stelle nel vestuario rojo, con l’ex juve che viene travolto dall’entusiasmo dei suoi giocatori al momento delle interviste. “Quando vinci un clásico le sensazioni sono bellissime”, ammette Carlitos dopo la gara. “Hanno lavorato molto duro, lo spogliatoio è pazzesco ed è bello che i giocatori possano divertirsi. Stiamo costruendo, siamo una squadra, l’hanno capito tutti i ragazzi. Chi va in campo rinuncia a una vita comoda, perchè una volta lì, deve dare tutto. L’Independiente ha vinto bene perché i ragazzi hanno giocato una grande partita. Non si può ancora dire cosa siamo, siamo in costruzione”.
San Lorenzo-Huracán 1-1
Il recibimiento spettacolare del Nuevo Gasometro dimostra una volta in più che i tifosi cuervos sono una tifoseria tra le più calde di Argentina. A maggior ragione contro gli odiati cugini del Globo. Il Clásico del barrio attesta il coraggio dell’Huracán che appare più determinato a puntare sui tre punti, stimolato probabilmente dalla serrata lotta salvezza. Il punto di non ritorno del match arriva con l’espulsione di Gastón Hernández che lascia in dieci il San Lorenzo nel momento più cruciale. Dopo dieci minuti arriverà infatti il vantaggio di Pussetto che spegnerà l’entusiasmo sugli spalti, ma che improvvisamente attiverà la consapevolezza dei giocatori azulgrana in campo. “Giocare con uno in meno è difficile e ancora di più con questo rivale. La squadra ha dato tutto quello che aveva sotto l’aspetto fisico e mentale. Ci è mancata una migliore qualità di gioco. Abbiamo giocato meglio in 10 che in 11”. Arriverà poi il pari su rigore a tempo scaduto di Bareiro e l’esultanza polemica mostrando i baffi, facendo il verso all’attaccante baffuto Coccaro. Che poi a fine gara commenterà: “Beh, poteva dirmelo che ero il suo idolo. La prossima volta gli regalo la maglietta”.
Rosario Central-Newells 1-0
Il ‘classico’ Clásico più sognato dai tifosi, del Central ovviamente. La stracittadina del derby più caliente di Argentina si decide all’87’ su calcio di punizione del diez Malcorra, con una pennellata sopra la barriera che fa esplodere (nel vero senzo della parola) l’intero Gigante de Arroyito, in puro orgasmo tra fumogeni e papelitos e… droni. Sì, perchè durante il match inizia a sorvolare sopra la popular un drone telecomandato dai tifosi del Newells con, ovviamente, una bandiera di sfottò per la tifoseria locale. Il drone viene abbattuto con lanci di oggetti e precipita sugli spalti, venendo orgogliosamente mostrato conme bottino di guerra dai tifosi canallas. Missione compiuta in ogni senso per il Central, tra vittoria in campo e contraerea, che vive l’ennesima giornata perfetta da consegnare alla storia.
Successo anche del Banfield che batte 1-0 il Lanús nel Clásico del Sur. Delirio all’Estadio Florencio Sola!
Spettacolo negli stadi argentini: ecco ‘los recibimientos’ (in thread) più calienti.