Dalle stelle alle stalle. Potrebbe essere questo il titolo più adatto per la situazione che sta attualmente vivendo il River Plate in questo 2023. Le scene del trionfo di qualche mese fa per la conquista della 38ª Primera División, la squadra dei record e delle nove vittorie consecutive sono ormai un lontano ricordo. La crisi di risultati -ma soprattutto di spogliatoio- che sta attraversando la squadra millonaria inizia a preoccupare dirigenza e tifosi. Con Demichelis, che da eroe del club ora è già sulla graticola. Cambia velocemente il vento in Argentina, analizziamo cosa sta accadendo.
STELLE – Prima volta indimenticabile per il ‘Michu‘ Demichelis in versione allenatore. Il River conquista il campionato dopo un 2022 di sofferenza nell’ultimo anno di Gallardo. Champagne e pacche sulle spalle: Martín è già entrato nella storia del club al primo colpo. Ci si aspetta una seconda parte di stagione in discesa dopo le certezze appena acquisite, ma subito la conquista del titolo qualcosa si incrina. Il primo campanello di allarme suona a Nuñez il 21 luglio con l’eliminazione dalla Copa Argentina ai sedicesimi di finale, pochi giorni dopo i festeggiamenti del campionato. La ‘bestia nera Talleres‘ (River sconfitto anche in campionato) elimina i ben più blasonati avversari dalla competizione. Prestazione anonima -diranno le cronache- di un River ancora ebbro e campione di Argentina.
STALLE – Ma lo scossone che fa tornare il club con i piedi per terra arriva con l’inattesa eliminazione dalla Copa Libertadores contro l’Internacional dell’ex amato Coudet. Dopo un tempo regalato nella gara di andata al Monumental -ma con il match recuperato nella ripresa dopo il gol dello svantaggio, (altro segnale)- era la fiducia il sentimento che si respirava nella spedizione riverplatense. Ma non solo arriva l’eliminazione (ai rigori), risulterà inadeguata la prestazione della squadra, totalmente surclassata tatticamente dai brasiliani nel ritorno a Porto Alegre. Botta clamorosa e prime crepe nello spogliatoio. La situazione rapidamente degenera a causa dei continui cambi modulo nelle partite successive, i gol subìti da palla da fermo (peraltro negata dal Dt in conferenza) e i posizionamenti di giocatori fuori ruolo (Santi Simón, dopo un semestre passato in panchina, ha giocato titolare contro il Vélez come terzino destro a discapito di Castro ed Herrera, naturali esterni difensivi), oltre che, ai continui risultati negativi (con il Velez è arrivata la 6^ partita consecutiva senza vittoria in trasferta).
La situazione delicata ha iniziato ad indispettire lo zoccolo duro dello spogliatoio, e i senatori non sarebbero più convinti di seguire ‘alla morte’ il proprio allenatore. Soprattutto nella gestione non troppo oculata della comunicazione di Demichelis, molte volte lamentoso nei confronti dei propri giocatori davanti ai microfoni. Famosa la frase ai giornalisti sul Nacho Fernandez prima dell’andata del quarto di finale di Libertadores (“Secondo voi devo togliere el Nacho? E chi metto al posto del Nacho?, ditemelo voi”..), sminuendo di fatto la qualità della squadra e Fernandez stesso, dopo averlo realmente relegato in panchina.
E poi, i tanti giocatori da gestire per Demichelis, forse troppi per uno spogliatoio affollato (il talentino Echeverri tornerà nella squadra dei pari età della Reserva per mancanza di spazio), giocando una volta a settimana la sola Copa de la Liga. Nel mercato se ne è andato Beltrán, colui che poteva mascherare con i suoi gol la crisi, ma sono tornati alla base Manuel Lanzini e il Pity Martinez, oltre all’importante sacrificio economico per l’ex inter Colidio. Ed ora la rosa appare mastodontica.
Una confusione generale, insomma, a più livelli. Dagli abbagli di formazione (Barco, il fantasista attualmente più destabilizzante, in panchina nell’ultima all’Amalfitani), alla gestione poco lucida del corpo tecnico. Voci di corridoio riferiscono di avvenuti allenamenti approssimativi, corretti dai suggerimenti degli stessi giocatori di scuola gallardiana. A tale proposito, tra senatori indispettiti, risultati che non arrivano e acerrimi rivali addirittura in semifinale Libertadores (Boca Juniors), è naturale chiedersi da che parte stia la presidenza; se dopo la gloria del primo semestre non vorrà far saltare tutto all’aria nella seconda parte di stagione.
E in tutto questo pandemonio c’è chi ancora invoca a gran voce il ritorno di Gallardo, per uno svezzamento, mai forse del tutto concluso. È pronta dunque la seconda prova del fuoco per Demichelis: saprà ridonare pace, tranquillità e risultati ai tifosi millonarios?