Il ventunesimo turno di Liga Profesional regala altri due punti al River único puntero, che incrementa la fuga solitaria e vede sempre più vicino il glorioso traguardo finale. Delle inseguitrici, cade il Talleres mentre il San Lorenzo resiste contro l’Estudiantes a La Plata. Nelle retrovie il Boca subisce una lezione del Godoy mentre le due di Avellaneda deludono ancora. Di seguito la giornata delle cinco Grandes de Argentina.
Estudiantes-San Lorenzo 1-1
Tra cabala e senso di appartenenza. El Perrito Barrios è alto ‘appena’ un metro e cinquantasei, ma è da sempre considerato come un gigante di umiltà e altruismo. I suoi valori sono sacri, e per lui prima di tutto viene il San Lorenzo e poi la sua famiglia. Lo hanno capito anche i tifosi cuervos quando, alla vigilia di Estudiantes-San Lorenzo, una disgrazia lo coglie di sorpresa. Muore improvvisamente il fratello. Gli viene accordato qualche giorno di permesso, ma lui no, si impone dinanzi all’allenatore perchè vuole scendere in campo a tutti i costi. El Gallego Insúa, che conosce bene che tipo è, ha già capito che non riuscirà a fargli cambiare idea. Barrios fornirà un’ottima prestazione entrando nel secondo tempo ed elevando il livello qualitativo della squadra, che poi perverrà al gol del pareggio. Ma il prezioso punto conquistato a La Plata è forse, anche, frutto della cabala del proprio tecnico, Insúa, che nella ripresa, sotto di un gol, decide di lasciare negli spogliatoi il lungo soprabito nero che indossa, per rispolverare una giacca di pelle nera, usata nei successi della prima parte di torneo. E in parte la cabala dà i suoi frutti. L’attacco, a digiuno da quattro partite consecutive, finalmente si sblocca, regalando ossigeno alla classifica del Ciclón. E così la domanda sorge spontanea: lo vedremo ancora con il lungo soprabito nero?
Godoy Cruz-Boca Juniors 4-0
Y si te llama Riquelme? È il 23 giugno e tutto il mondo Boca è ormai concentrato sul 25, data della storica ‘despedida’ di Riquelme. Tutti. Anche i giocatori, probabilmente, che a Mendoza offrono la peggior prestazione stagionale dell’era Almirón. E quando Román prende il telefono due sono i sintomi che di solito affiorano: o inizi a sudare o a tremare, nel bene o nel male. Se poi sei il Dt della sua squadra, che per la prima volta hai perso con quattro gol di scarto contro il Godoy Cruz, allora, forse, prevale più la seconda. Tasto verde del cellulare, segno di croce e il ‘mudo‘ inizia a parlare: “Jorge (Almirón), fai quello che vuoi, ma non può succedere di nuovo. Fai giocare chi vuoi, chiama se vuoi qualcuno della Quarta (giovanili), fai sedere chi ti pare in panchina o metti qualcuno fuori rosa. Non mi importa. Ma quanto successo a Mendoza, quest’anno non deve più accadere, mai più”. Naturalmente Almirón l’addio del calcio di Riquelme, qualche giorno più tardi se l’è visto in televisione. Sai l’imbarazzo?…
River Plate-Instituto 3-1
Manca sempre meno. Complice la caduta improvvisa del Talleres in quel di Lanús, il River riesce definitivamente a superare il momento poco brillante, incrementando la fuga in classifica e dimostrando ancora una volta l’identità River. Un bottino importante quando mancano solo sei giornate al termine. Ora per la certezza matematica la squadra di Demichelis ha bisogno di nove punti per festeggiare il primo titulo nazionale, all’esordio assoluto come primo allenatore. Non male per chi aveva pronosticato periodi bui e complicati dopo l’era gloriosa del Muñeco Gallardo. Contro l’Instituto vince la mentalità di una squdra finalmente unita e compatta per l’unico scopo stagionale. D’accordo Beltrán, Nacho Fernandez, Aliendro e tutti i titolari inamovibili, ma con Solari, De La Cruz e Borja di nuovo in forma si può iniziare a sognare. Contro la Gloria di Cordoba debutta anche el diablito Echeverri, ultimo prospetto promettente di un vivaio millonario, che si riscopre di nuovo al top dopo i milioni incassati da Julian Alvarez ed Enzo Fernandez. El diablito si fa subito notare per l’assist nel 3 a 1 di Beltrán, sfiorando anche il pallone che poi si infilerà in rete. Un futuro roseo per giocatore e club, che Demichelis e tifosi sperano possa riflettersi anche nel cammino di Libertadores, dalla continuità, fino ad ora, altalenante.
Racing Club-Barracas 1-1
Siamo alle solite. Il Racing quando sembra convincere, ecco che si inceppa. È accaduto di continuo in questo primo semestre. La Academia segna, domina, ma poi si addormenta, subisce e viene fischiata. Questa volta lo sparring partner è il Barracas, che addirittura in inferiorità numerica riesce a pervenire al meritato pareggio, al Cilindro, casa del Racing. “Questo è un punto accettato con rabbia perché per quanto visto in campo dovevamo meritare di più”, analizza el Pintita. “È un risultato che mi dà fastidio perché non mi è piaciuta la squadra nel secondo tempo e il modo in cui l’abbiamo interpretato. Capiamo i tifosi, siamo noi per primi scontenti del nostro lavoro quando non arrivano i risultati. Dobbiamo necessariamente migliorare. Ma non mi si venga a dire che manchiamo di atteggiamento, quello no. Lo dimostriamo in ogni partita. Dobbiamo cercare di chiudere prima le partite”. Ok, non glielo dite.
Unión-Independiente 3-0
Altra categoria. Giocano Unión contro Independiente ma sembra di assistere tra una squadra di Primera División e Primera D. Il problema è che quella di Primera D assomiglia al Rey de Copas, uno dei club più gloriosi e vincenti del Sudamerica e del mondo, caduto in disgrazia nell’ultima mezza decade. El Ruso Zielinski non si dà pace in panchina, NON riesce a darsi pace. I locales vanno a duecento all’ora mentre i suoi non riescono a fare tre passaggi di fila. “In termini generali dobbiamo trovare un piano valido quando andiamo in trasferta”, ammette el ruso al termine della gara. “Mi assumo tutte le responsabilità. Facciamo pochi gol ed è difficile ribaltare quando andiamo in svantaggio. La squadra ha un ottimo atteggiamento, ma a volte non interpretiamo bene la partita”. A mitigare il nuovo ‘papelón‘ del Rojo è però la forma straordinaria e il cambio radicale di prestazioni del Tatengue, finalmente a livelli dell’anno scorso. Durerà poco però l’esperienza di Mendez in panchina. Il Vélez infatti se lo ‘ruberà’, facendo leva sui sentimenti e sulle shockanti dimissioni del Dt qualche ora dopo la partita. Della serie, mai una gioia all’Independiente. Ma forse, anche in casa Unión.
Le altre
Il Lanús mostra l’orgoglio e rimonta lo svantaggio iniziale. Il Talleres maravilla, dopo i ventidue punti nelle ultime otto partite torna a a perdere in Primera. Il River ringrazierà del regalo ‘Granata‘.
Il Vélez perde ancora e la dirigenza Rapisarda tenta il ‘colpo gobbo’. Arriverà Mendez (ritorno), attuale allenatore della Unión, per cercare di risollevare l’ambiente del Fortín. Con lo sdegno, neanche troppo velato del Tatengue.
Il Belgrano torna a correre battendo nettamente il Banfield. Doppietta del goleador Vegetti e puro potrero del pibe Bruno Zapelli. La squadra di Farré continua a sognare.