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Come da giusta tradizione, sono agli antipodi gli stati d’animo per i due club più rappresentativi di Argentina. Il Boca dopo otto giornate è già in crisi, mentre il River si prende la prima posizione.

Batacazo alla Bombonera. La neopromossa Instituto compie l’impresa e sbanca la cancha de Boca dopo ben 36 anni di attesa, conquistando tre punti importantissimi per la lotta promedio/salvezza.

Non c’è storia nei primi venti minuti di partita. Il Xeneize scende in campo deconcentrato e sottovalutando l’avversario di minor qualità tecnica, che invece appare determinato a livello collettivo e desideroso a dar battaglia per tutti i novanta minuti.

La svolta arriva già al 12’, quando sugli sviluppi di un calcio di punizione viene premiato lo schema che permette a Joaquín Varela di appoggiare comodamente in rete. Lodico per Martinez, il quale cross sbatte contro la traversa e taglia fuori il portiere Romero e Figal, permettendo il tap-in vincente del difensore uruguayo.

Si attende la risposta del Boca ma quella vista a Buenos Aires è una Gloria in formato Libertadores. Mentalità offensiva e testa sgombra da inibizioni, ecco il segreto per la prestazione di carattere e per il raddoppio di Adrian Martinez, che ammutolisce di nuovo ‘el templo azul y oro’. Azione di prima tra Rodriguez e Martinez, con l’attaccante che confeziona un diagonale che non lascia scampo all’estremo difensore bostero. Sono passati solo 19 minuti ma tabellone dice: Boca 0, Instituto 2.

I tifosi iniziano a rumoreggiare e finalmente si vede un Boca pericoloso a fine tempo. Ci vuole un gol di Benedetto -annullato per fuorigioco- per rompere le inibizioni alla squadra di casa, che riesce a ridurre le distanze con un perfetto calcio di punizione di Payaro che non lascia scampo all’arquero visitante.

Sembra la svolta per la squadra di Ibarra ma è solo l’ennesima illusione, perché dopo solo un minuto della ripresa ecco l’1-3 del solito -incubo- Santiago Rodriguez che taglia le gambe al Boca Juniors. Solo gli ultimi minuti finali, con il 2-3 di Merentiel, daranno un po’ più di dignità alla squadra di casa, anche se, non potrà eviterà i sonori fischi a fine gara. Seconda sconfitta consecutiva per il Boca e terza senza i tre punti: per Ibarra è -ancora- notte fonda.

Un River coriáceo e corsaro vince la terza partita consecutiva sale in vetta -provvisoriamente- alla Liga Profesional. Prestazione determinata dell’equipo di Demichelis che con un gol nei due tempi regola la minaccia del Sarmiento de Junín.

Ed è ancora Lucas Beltrán la chiave di volta per il nuovo successo millonario. L’attaccante classe 2001 realizza il suo quinto gol in quattro partite grazie al calcio di rigore assegnato dall’arbitro Penel per fallo di mani in area. Ma è la forma straordinaria del giovane attaccante -che qualcuno accosta a Julian Alvarez- che fa la differenza in questo River. Sue le conclusioni più pericolose che minacciano più volte la retroguardia del Sarmiento e che fanno tremare i polsi ai 25.000 dell’Eva Peron de Junin.

E se non è el pibe maravilla è la sicurezza Armani a blindare la porta con due interventi a dir poco prodigiosi. Nel secondo tempo il River legittima il vantaggio con un maggior possesso palla con le conclusioni pericolose di Aliendro -sempre più protagonista dei meccanismi di centrocampo- e di Rondón, entrato al posto di Paradela. Ma sarà Palavecino a dare la sicurezza dell’ennesimo successo in campionato, con un tiro a fil di palo che non lascia scampo al Meza.

Con sei vittorie in otto giornate il River guarda tutti dall’alto dalla tabla, in attesa del San Lorenzo impegnato nella giornata di oggi. Il Dt Demichelis può dormire sogni tranquilli, oltre al risultato c’è l’atteggiamento e un’idea di gioco per cui sperare in positivo nel prossimo futuro.

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