Si scrive 2022 e si legge anno indimendicabile per il fútbol argentino. Il sogno di un intero Paese finalmente si avvera, una nuova Copa del Mundo torna a riempire la bacheca dell’AFA dopo Mexico ’86 e Argentina ’78. Di colpo si rompe l’incantesimo durato 36 anni e si torna a giore per l’ultima impresa di Leo Messi, ora davvero immortale in tutto e per tutto. Ma non solo Mondiale. Nelle competizioni nazionali si registra il fine ciclo del River Plate e la rinascita del Boca Juniors, oltre agli squilli di Racing Club e la clamorosa sorpresa del piccolo Atlético Patronato di Paranà. Un viaggio lungo 365 giorni pieno zeppo di emozioni. Allo stato puro. Da rileggere mese per mese.
GENNAIO. L’inizio dell’anno è caratterizzato dalla crisi politica nella Liga Profesional de fubol. Il presidente Marcelo Tinelli deve dimettersi dopo una mozione di sfiducia promossa da 19 club di Primera. Il dirigente denuncerà attraverso una lettera aperta il ‘vergognoso‘, a suo dire, ‘atteggiamento irresponsabile dei club coninvolti nel golpe‘.
Gennaio è anche il mese dell’arrivo al Boca Juniors di uno dei figliol prodighi di maggior successo. Direttamente dall’Elche, passando per Marsiglia, sbarca a la Republica de la Boca l’attaccante Dario Benedetto, giocatore che già nel 2018 aveva trascinato il Xeneize alla finale di Copa Libertadores. El Pipa sembra l’attaccante giusto per dare l’assalto alla tanto agognata Septima.
Il River Plate risponde con el regreso di Juanfer Quintero, anch’egli protagonista della Superfinal de America ed eroe immortale della storia millonaria. El mago torna a Nuñez dopo l’esperienza poco produttiva in Cina. Nel frattempo il Manchester City entra di prepotenza nell’affare ‘Julian Álvarez‘ e blocca il giovane attaccante per 22 milioni di euro più bonus. L’Araña si trasferirà in Inghilterra a giugno per la pretemporada del club inglese.
Continuano le eliminatorie per il mondiale in Qatar. La Selección Argentina, già matematicamente qualificata, nell’inospitale deserto di Calama affronta il Cile senza il suo capitano Messi (infortunio), Martinez Quarta, Emi Buendiá, MacAllister, Scaloni e Aimar tra plantel e corpo tecnico, tutti positivi al Covid. Sarà Walter Samuel a dirigere per la prima volta la Nazionale Mayor in un incontro ufficiale.
Si assisterà a una nuova prestazione autoritaria della Scaloneta, trascinata dalle magie di Di Maria che si prende gli applausi e la scena nel 2-1 finale.
FEBBRAIO. Secondo appuntamento delle Qualificazioni mondiale e al Kempes di Cordoba arriva la Colombia a rischio esclusione dopo gli ultimi risultati negativi. Ancora Di Maria e Lautaro Martinez sbrigheranno la pratica, sobbarcandosi sulle spalle una squadra senza il suo capitano. Una prova autoritaria che condanna oltre modo una Colombia, colpevolmente attardata in classifica.
Di Maria è ancora l’uomo della provvidenza e si riprende definitivamente la Selección Argentina dopo il buio periodo post Copa America 2019. Un labiale poi, dopo la partita contro la Colombia, lo renderà profetico. ‘Torneremo campioni come nell’86’, si lascia sfuggire el Fideo al momento della sostituzione. Sarà esattamente così, 11 mesi dopo.
La Selección Argentina diventa campeón mundial di futsal, battendo 1-0 i padroni di casa del Paraguay. Sarà uno dei segnali di un 2022 a dir poco eccezionale per la Federazione diretta da Chiqui Tapia.
Sul fronte futbol nazionale riparte la sfida di Boca e River con campagne acquisti altisonanti, soprattutto per la Banda nella prima competizione dell’anno, la Copa de la Liga. Gallardo accoglie i difensori Mammana e Gonzalo Pirez in arrivo dall’europa e i terzini Herrera (SanLorenzo) ed Elias Gomez (ArgentinosJuniors), oltre a Ezequiel Barco (Atlanta Utd) e Quintero (Shenzhen). Nel Boca, Figal (Inter Miami) e Gastón Avila (fine prestito) puntellano la difesa, corroborate a centrocampo da Pol Fernandez (Xolos) e guidate in attacco da Oscar Romero e Benedetto. Figure storiche di ritorno nei club si registrano in Primera con l’avvento di Boselli (Estudiantes), Monetti al Lanús, Vangioni nel Newells e Cvitanich al Banfield. Maurito Zarate dopo l’esperienza brasiliana alla Juventude si accasa al Platense.
MARZO. Dopo le dimissioni ‘forzate’ di Marcelo Tinelli, la Liga Profesional elegge un nuovo presidente. Si tratta di Cristian Malaspina, presidente dell’Argentinos Juniors e ‘maggior confidente’ del presidente Afa, Claudio Chiqui Tapia.
Al Boca, tra risultati altalenanti, scoppia la ‘grana’ Agustin Almendra. Il giocatore, in rottura con l’allenatore Battaglia, viene confinato per punizione nel Boca Reserve dopo atteggiamenti poco professionali. Non calcherà più il terreno della Bombonera, neanche dopo l’avvicendamento in panchina con ‘el negro’ Ibarra.
Marzo è anche il mese dei clasicos. Durante la prima fase della Copa de la Liga è in programma la giornata delle stracitradine. Il Boca vince al Monumental con una rete di Villa, Il Racing Club espugna il Libertadores de America e il Newells fa sua la sfida col Central. Solo pareggi nelle stracittadine di La Plata, Santa Fé e a Boedo. In particolare, il River inizia a deludere le aspettative dopo un inizio di semestre complicato. Ci si aspettava un inizio diverso per la squadra di Gallardo dopo la faraonica campagna acquisti.
Dopo il facile successo contro il Venezuela nelle eliminatorie mondiali, Angel Di Maria rende nota la volontà di lasciare definitivamente la Selección Argentina dopo i mondiali del Qatar. Fulmine a ciel sereno per uno dei protagonisti assoluti dell’ultimo periodo.
Nel quartier generale della Conmebol vengono sorteggiati i gironi Libertadores. Al River il gruppo più abbordabile, con Colo Colo, Alianza Lima e Fortaleza. Più complicato quello del Boca con Corinthians, Deportivo Cali e Always Ready, ma certamente, quello peggiore va al Velez, accoppiato con Estudiantes, Nacional de Montevideo e Red Bull Bragantino. Delle altre, il Talleres è estratto con Flamengo e Universidad Catolica, mentre il Colón capita in mezzo al derby paraguayo tra Cerro Porteño, Olimpia, oltre che al Peñarol.
Parte dall’ottava giornata di Copa de la Liga l’introduzione del VAR. E’ novità assoluta nel futbol argentino nonostante l’uso nelle competizioni Conmebol di Copa Libertadores e Sudamericana.
APRILE. A Doha è già febbre mondiale. Vengono sorteggiati i gruppi della prima fase tra le nazionali qualificate. L’Argentina si ritrova nel gruppo C assieme ad Arabia Saudita, Messico e Polonia. Un sorteggio tutto sommato fattibile, considerando la composizione degli altri gruppi.
Dopo un avvio abbastanza convincente, naufraga anche Pedro Troglio alla guida del San Lorenzo. E’ l’eliminazione in Copa Argentina contro una formazione di terza divisione (Racing de Cordoba) la goccia che fa traboccare il vaso e che induce l’ex River Plate a rassegnare le dimissioni. Il Ciclón è letteralmente allo sbando. Si registrano dure contestazioni al presidente Tinelli, che deve dimettersi dalla guida del club azulgrana. In soli quattro mesi Marcelo si ritrova estromesso sia dalla Liga che dal San Lorenzo.
Sebastian Battaglia, allenatore del Boca, sembra avere i giorni contati. Manca il carattere e un’identità di gioco al Xeneize che si affida alle giornate di grazia del bomber Benedetto. Ma anche il River non se la passa bene. Appare irriconoscibile la squadra di Gallardo, fragile a livello mentale e incapace di produrre gioco come negli anni passati. Convince invece l’Estudiantes di Zielinski, trascinato dal bomber Boselli e il Racing targato Gago. Per l’Acadé sembra davvero l’anno giusto per togliersi qualche soddisfazione.
MAGGIO. Il River si riprende dall’apatia e ne fa sette al Sarmiento. La tripletta di Julian Alvarez certifica che l’Araña si è ripreso psicologicamente dall’improvvisa celebrità. A proposito di River, proseguono senza sosta i lavori allo stadio Monumental. Al via la seconda parte di realizzazione delle opere che prevede la costruzione di quattro piccole tribune a ridosso del manto erboso.
A due giornate dalla fine prosegue a vele spiegate l’avventura dell’Estudiantes in Copa Libertadores, così come Colón e Talleres. ll Velez è a un passo dall’eliminazione dopo la crisi di risultati. Monta lo scandalo al Boca dopo la vittoria, importantissima in termini di classifica, nell’altura di La Paz, grazie a un calcio di rigore a dir poco dubbio. Nello spogliatoio dell’arbitro vengono rinvenute camisetas xeneizes in confezioni regalo. La Conmebol apre un’ inchiesta, ma si risolverà con una nulla di fatto.
Si ritira dal calcio all’età di 36 anni Marco Ruben, massimo goleador della storia del Rosario Central. Per lui un’ovazione meritatissima al Gigante de Arroyito.
Si fa calda la situazione in Copa de la Liga. Nal gruppo A accedono ai quarti Racing Club (1°), River Plate (2°), Defensa y Justicia (3°) e Argentinos Juniors (4°), mentre nel gruppo B, Estudiantes (1°), Boca Juniors (2°), Tigre (3°) e Aldosivi (4°). Ma ci sarà grande clamore quando in semifinale usciranno sia Estudiantes che River, eliminati rispettivamente da Argentinos Juniors e Tigre. L’impresa del Matador avrà del clamoroso perchè arrivata da una neopromaossa nel campo del Monumental di fronte a 70.000 tifosi riverplatensi. Primo campanello di allarme River.
Nelle semifinali, il Racing gioca meglio nei novanta minuti ma poi passa il Boca ai rigori grazie al portiere specialista Rossi. Pochi giorni dopo il Boca riuscirà a conquistare la Copa battendo nettamente in finale il Tigre per 3-0. E’ il primo titolo per Sebastian Battaglia da allenatore dopo l’esperienza nelle serie giovanili.
Nel frattempo, il San Lorenzo si affida al Dt Rubén Dario Insua, ex giocatore del Ciclón, vincitore della Sudamericana del 2002. Sarà lui il prescelto per far uscire dalle sabbie mobili la compagine di Boedo.
In Libertadores tutte e sei le argentine acceddono agli ottavi, compreso il Velez, miracoloso nelle ultime giornate. E sarà proprio il Fortín l’avversario del River, mentre il Boca pesca ancora una volta il Corinthians. Altro derby argentino tra Velez e Colón, mentre l’Estudiantes tocca il Fortaleza. In Copa Sudamericana, passano il turno Unión e Lanús, mentre si suicida sportivamente il Racing, in preda al psicodramma dopo l’uscita dalla Copa de la Liga.
GIUGNO. Il mese di giugno inizia ‘col botto’. La Seleccion Argentina vince 3-0 la Finalissima a Londra contro l’Italia, attuale detentrice dell’Europeo, grazie all’ennesima una prova di carattere della Scaloneta. Messi e Di Maria sono ancora i trascinatori per la conquista della Copa Euroamericana. Scaloni conquista così il secondo trofeo in meno di un anno.
Si ritira dal futbol Carlos Tevez. Per l’Apache giunge il momento di appendere gli scarpini al chiodo dopo una carriera straordinaria a livello mondiale. Il Boca lo saluta con una conferenza assieme al vicepresidente Riquelme, suo ex compagno. Nel Boca sarà bandiera indimenticata grazie alle sue gesta e ai suoi undici titoli vinti.
Riprende il futbol nazionale con l’inizio della Primera División. Tutti rincorrono del River Plate, squadra detentrice, anche se ora Marcelo Gallardo deve fare a meno di due pedine fondamentali: Julian Alvarez, alla corte di Guardiola nel Manchester City ed Enzo Fernandez al Benfica di Lisbona. Arriveranno l’attaccante Borja e il centrocampista Pochettino.
Passano appena 20 giorni dall’addio e Carlos Tevez trova già la sua strada. Grazie al presidente canalla Carloni, l’Apache diventa l’allenatore del Rosario Central, alla sua prima esperienza da Director tecnico, succedendo a Leandro Somoza. Tutti media nazionali ora sono puntati su Rosario.
LUGLIO. Si fanno sempre più insistenti le voci di uno sbarco di Luis ‘el pistolero’ Suarez al River Plate. L’uruguayo è ancora senza squadra e vuole trovare la condizione ottimale per i prossimi mondiali. Sarà la ilusion dell’estate per i millonarios che svanirà, a causa dell’esclusione anticipata della Banda dalla Libertadores. Suarez cambia così repentinamente idea e si dirige al Nacional de Montevideo.
In Copa Libertadores si assiste al dramma più totale. Il River perde la faccia contro il Velez, uscendo di scena agli ottavi. E’ di fatto la fine del ciclo vincente di Marcelo Gallardo nel club. Secondo campanello d’allarme in casa millonaria. Shock anche alla Bombonera, dove il Boca Juniors viene eliminato ai rigori dal Corinthians. Gli eventi nel Xeneize precipitano e Sebastian Battaglia è esonerato per le dichiarazioni ‘picadas’ nel post partita.
Per il dopo Battaglia viene scelto per dirigere la prima squadra Hugo Ibarra, allenatore delle giovanili della Reserva e traghettatore per il secondo semestre. Ma è guerra totale tra Consejo de Boca e senatori della squadra. Il capitano Cali Izquierdoz, dopo un diverbio acceso contro el patron Bermudez, viene punito con la panchina e successivamente verrà ceduto.
Continua il momento difficile per Boca e River, affondate in Libertadores e ora senza energie mentali in Primera. Ne approfitta il Racing che nel frattempo si è ripreso dall’eliminazione in Sudamericana e viaggia spedito verso le prime posizioni. L’Independiente vive forse il suo momento più difficile. Continuano senza sosta le contestazioni alla dirigenza Moyano per la situazione sportiva ed economica del club e durante una riunione direttiva del club si verificano scontri gravissimi nelle strade di Avellaneda tra contestatori e polizia. La Liga Profesional decide di posticipare la partita per motivi di sicurezza tra Atletico Tucuman e Independiente.
Per Carlos Tevez arriva il primo grande esame sulla panchina del Canalla, superato a pieni voti dopo la vittoria nel clasico contro il Newells. E’ delirio al Gigante de Arroyito dopo l’1-0 finale del giovane Veliz che sancisce la supremazia azul amarilla sulla città di Rosario.
Il VAR in Argentina non ‘attecchisce’. Anzi, si assiste all’ennesimo papelon arbitrale in Barracas–Patronato, con cinque arresti tra i giocatori di Paraná dopo una rissa con la polizia a fine gara. Ennesima situazione favorevole al Barracas, salvato a più riprese da decisioni arbitrali del tutto erronee. Monta la polemica sulla gestione nazionale arbitrale ‘Belligoy‘.
AGOSTO. In attesa dei ritorni di River e Boca nelle posizioni più nobili della classifica, è l’Atletico Tucuman che si prende la scena della Primera, innanellando prestazioni a dir poco sorprendenti e sfoggiando una continuità di risultati mai visti prima.
In Libertadores il Velez vince il classico tutto argentino contro il Colon e accede ai quarti di finale dove ritrova un’altra argentina, il Talleres. Si assisterà a una nuova impresa degli uomini di Pellegrino con l’approdo alle semifinali dopo un digiuno lungo ventotto anni.
C’è invece delusione a La Plata dopo l’uscita di scena dell’Estudiantes nei minuti di recupero. L’Atletico Paranaense riesce a strappare il biglietto per la semifinale, firmando il gol qualificazione solo al 96′.
Al San Lorenzo le cose iniziano ad andar meglio, grazie anche alla ‘bomba’, Andres Vombergar, punta di origine slovena, più di una volta determinante nelle vittorie del Ciclón. Ma l’attaccante sorpresa del torneo si rivela Luca Langoni, delantero del Boca, che nel momento di maggiore difficoltà del club (Villa, Zeballos e Benedetto infortunati), ‘esplode’ contro l’Atletico Tucuman, riaprendo di fatto il campionato e rilanciando il Xeneize verso le posizioni nobili de la tabla.
SETTEMBRE. Si conclude, come previsto, l’avventura del Velez in Libertadores. Nelle semifinali continentali il club argentino esce di scena dal torneo per opera del Flamengo, che si impone di autorità conquistando la seconda finale consecutiva.
Il 2 novembre si ferma il futbol in Argentina per rispetto alla vicepresidente Cristina Kirchner, vittima di un attentato fallito alla sua persona.
L’AFA comunica le due ultime amichevoli prima di Qatar 2022. Saranno Houduras e Jamaica le due sparring partners di Messi e compagni prima delle fatiche mondiali qatariote.
In Primera arrivano i giorni delle sentenze. Alla diciottesima giornata ecco il Superclasico alla Bombonera. A risolverlo sarà Dario Benedetto che con un colpo di testa perentorio frantumerà gli ultimi sogni di titulo da parte di Gallardo e giocatori. Al contrario, il Boca con l’ennesima vittoria si rilancerà ulteriormente verso la vetta, distante ora solamente due punti. Il River non si riprenderà più, gettando definitivamente la spugna a terra. Terzo campanello di allarme.
Clima incandescente al San Lorenzo. L’allenatore Insua si lascia sfuggire un insulto all’ex presidente Tinelli e il labiale, filmato dalla tv a bordo campo diventa virale. Sarà denunciato dalla Procura, ma diventerà ancor più popolare tra i propri tifosi.
Al Defensa y Justicia è il momento dell’addio di Sebastian Beccacece, allenatore storico degli ultimi anni gloriosi della favola Halcon. Con lui la piccola squadra di Florencio Varela ha vinto la Recopa Sudamericana e sfiorato il titolo nazionale nel 2018, ma soprattutto, ha fatto innamorare l’Argentina con il suo futbol ‘total’. Gli succede Julio Vaccari, giovane allenatore delle giovanili del club.
Il Boca intanto inizia a far sul serio, e grazie a una continuità di risultati mai visti prima si porta in testa alla classifica dopo la vittoria nella trasferta di Mendoza. E’ ancora una volta Luca Longoni a fare fuoco e fiamme nell’attacco xeneize.
La Selección Argentina vince 3-0 la prima amichevole pre mondiale contro l’Honduras a Miami. E’ Messi il protagonista dello show, con una doppietta che fa ben sperare. Lautaro si sblocca segnando il 3-0. Da segnalare il debutto assoluto di Enzo Fernandez in nazionale, dopo le imprese nel Benfica. Diventerà pilastro inamovibile di centrocampo per le conquiste future…
In B Nacional si assiste alla promozione diretta del Belgrano che ascende in Primera dopo 3 anni e mezzo di purgatorio. E’ la vittoria del Guille Farrè, giovane allenatore ma già idolo da calciatore del Pirata, è lui l’artefice di un equilibrio mentale e tattico che mancava al club di Cordoba.
L’imbattibilità della Scaloneta arriva a 35 partite dopo il successo per 3-0 contro la Jamaica. La doppietta di Leo Messi e il gol di Julian Alvarez (primo in nazionale) regalano alla Seleccion l’ultima gioia prima del periodo mondiale.
Continua il momento difficile del River Plate. Fuori da Primera e Libertadores, l’equipo di Gallardo viene eliminato anche dalla Copa Argentina per opera del piccolo Patronato, vittorioso ai calci di rigori negli ottavi di finale. Per il Millonario è un 2022 da incubo. Quarto campanello di allarme.
OTTOBRE. Le voci riguardanti Leo Messi ora diventano realtà. la Pulga di Rosario rivela in un’intervista che Qatar 2022 sarà il suo ultimo mondiale. Aumentano di conseguenza le aspettative di una Copa che ora diventa Obsesion per il Diez e per una intera nazione, trepidante da ben 36 anni.
Tragedia in Primera. Prima di Gimnasia-Boca muore un tifoso dopo gli incidenti prepartita a causa degli scontri con la polizia in seguito a un flusso anomalo di spettatori. La gara viene sospesa e posticipata a data da destinarsi. A quattro giornate dalla fine la classifica dice: Atletico Tucuman 44, Boca 42 e Racing 41. Il Boca vince contro Aldosivi mentre il Racing ha la meglio contro nello scontro al vertice contro l’Atletico Tucuman.
Si entra nella fase caldissima della competizione. E’ ormai un testa a testa tra Boca e Racing e lo sarà fino all’ultimo secondo del campionato. Il Boca trova la nuova vittoria contro il Sarmiento mentre il Racing tiene il passo conquistando tre punti preziosi a Santa Fé. La tabla ora dice: Boca 48, Racing 47. Il Tucuman cede definitivamente le armi pareggiando in casa contro il Central. A due dalla fine ecco il clamoroso colpo di scena. Il Boca affonda a Rosario contro il Newells, mentre il Racing vince a Lanús prendendosi la vetta. La Primera è sensazionalmente riaperta a 90 minuti dalla fine!
Ma il Boca ha ancora la carta del recupero contro il Gimnasia, anche se non sarà una passeggiata per gli uomini di Ibarra. Il Boca riesce a vincere una partita non per deboli di cuore, riuscendo a scavalcare il Racing e a tornare in vetta, a un soffio dalla fine. L’ultima è un incrocio di emozioni: Boca-Independiente e Racing-River, Capital contro Avellaneda, con le squadre in trasferta inclini a sacrificarsi pur di non far gioire i rispettivi avversari in lotta per il titulo. Ma non sarà propriamente così. L’Independiente si porta in vantaggio tra il gelo della Bombonera e il tripudio del Cilindro, dove si assiste al vantaggio Racing. Da lì in avanti è assoluta locura. Il Boca pareggia, riesce a portarsi in vantaggio ma a pochi minuti dal termine, il Rojo la pareggia nuovamente. Nello stesso istante, il River segna il pari ma il Racing ha la clamorosa possibilità di calciare un rigore a pochi minuti dal titolo. Armani lo parerà tra lo sconcerto generale racinguistas e millonarios, donando la gioia più grande agli accerrimi rivali del Boca. Incredibile. Il gol nei minuti finali la rete River di Borja certifica lo scudetto al Boca. I bosteros diventano campeon de Argentina sul fotofinish, ed è un anno magico dopo la Copa de la Liga conquistata nel primo semestre. Per il Racing invece è beffa atroce.
Marcelo Gallardo non è più l’allenatore del River Plate. Dopo una conferenza stampa a sorpresa el Muñeco comunica la volontà di lasciare il club di Nuñez dopo otto anni di successi. Commozione profonda per l’allenatore più vincente della storia del Millonario.
Terminati due tornei del 2022 si fanno i bilanci. Racing Club, Boca Juniors, River Plate, Argentinos Juniors e Huracán giocheranno la Libertadores 2023, mentre Gimnasia La Plata, Defensa y Justicia,Tigre, Newell’s Old Boys, Estudiantes La Plata e San Lorenzo si qualificano per la Sudamericana. Grande impresa del San Lorenzo che torna nel continente dopo stagioni da dimenticare.
Se ne va il Dt Sanguinetti e il Newells fa il colpaccio ingaggiando a sorpresa Gabriel Heinze come nuovo allenatore. Quello del Gringo è un ritorno in grande stile dopo le stagioni indimenticate da giocatore.
In Copa Argentina continua la favola del Patronato che elimina in semifinale anche il Boca (sempre ai rigori) e conquista sensazionamente il titulo vincendo la finalissima contro il Talleres. E’ il primo titolo per la piccola squadra di Paranà ed è assoluto delirio nell’Interior del Pais. Appena retrocesso in B Nacional ma vincitore della Copa e partecipante alla prossima Libertadores 2023, il Patronato riscrive la storia del futbol argentino.
NOVEMBRE. Carlos Tevez si dimette a sorpresa dalla guida del Rosario Central. L’Apache fa un passo indietro dopo le speculazioni sul suo nome nella campagna politica interna in vista elezioni presidenziali del club.
Si compie la rivincita del Racing sul Boca. L’Academia, in un’altra sfida infuocata, trionfa nella finalissima del Trofeo de Campeones, la competizione tra la vincente della Copa de la Liga (primo semestre) e quella della Primera Division (secondo semestre). La gara è tiratissima e termina anzitempo nei supplementari per impossibilità di continuare, dopo le cinque espulsioni nel Boca. Fernando Gago vince il primo trofeo da allenatore.
In B Nacional l’Instituto de Corboba è la seconda squadra promossa dopo il Belgrano. L’ex squadra di Dybala vince le finali contro l’Estudiantes de Buenos Aires e sale in Primera dopo un’attesa di sedici anni. Con Talleres, Belgrano e Instituto sono tre le squadre di Cordoba nella massima divisione argentina. Non succedeva da ventidue anni.
Si guarda già all’anno successivo con il sorteggio delle competizioni argentine del 2023. Saranno ancora Primera División e Copa de la Liga i tornei maggiori nei due semestri del futbol argentino.
Terminate le emozioni ‘nazionali’ iniziano inevitabilmente quelle mondiali. Scaloni dirama i 26 giocatori convocati per Qatar 2022 senza troppe sorprese. Enzo Fernandez è chiamato dopo le ultime prestazioni a dir poco fenomenali al Benfica. Sarà la ‘sorpresa’ più luminosa dell’intera Copa del Mundo.
Inizia l’avventura mondiale dell’Argentina. Dopo l’amichevole contro gli Emirati Arabi Uniti, inizia l’ultimo mondiale di Leo Messi con la camiseta albiceleste. Al Lusail stadium il 22 novembre si assiste alla prima sconfitta contro l’Arabia Saudita. Non basta il rigore di Messi, nel secondo tempo si assiste al clamoroso sorpasso saudita che mette in ginocchio le aspettative argentine. Crolla a una partita dal record l’imbattibilità durata due anni e mezzo e iniziano le prime polemiche mondiali.
La partita col Messico diventa decisiva per le speranze mondiali. Dopo un primo tempo carico di tensioni è Leo Messi a risolvere la situazione con un tiro dal limite che non lascia scampo ad Ochoa. L’1-0 dà vigore alla squadra di Scaloni che si riprende e all’86’ sigilla la partita con un gol di estrema bellezza di Enzo Fernandez.
Ma per evitare la Francia agli ottavi la Seleccion è chiamata ai tre punti contro la Polonia di Lewandowski. Detto, fatto. Nonostante un Szczęsnyi in forma eccezionale (parerà un rigore a Messi) l’Argentina vincerà 2-0 grazie alle reti di MacAllister e Julian Alvarez. Sospiro di sollievo in casa albiceleste: l’Argentina si è ripresa dopo lo shock iniziale e giocherà l’ottavo di finale contro l’Australia.
DICEMBRE. Passano appena tre giorni ed è subito sfida contro l’Australia. Senza Di Maria infortunato l’Argentina batte pure i socceroos e avanza nella Copa del Mundo. Saranno i gol di Messi (prestazione straordinaria) e di Julian Alvarez a far staccare il biglietto dei quarti. Thriller finale per l’autogol di Enzo Fernandez e per la parata salva-risultato del Dibu Martinez. La Scaloneta continua imperterrita nel sogno mondiale
Nei quarti ecco l’Olanda, che ha sconfitto il Giappone. Contro gli orange, Scaloni cambia modulo afffidandosi alla difesa a 3, mettendosi a specchio di fronte allo schieramento di Van Gaal. In campo c’è solo la Seleccion che passa in vantaggio con Molina, sfruttando l’assist da ‘fantascienza’ di Messi. Il raddoppio arriva dallo stesso capitano su calcio di rigore. Sembra fatta, ma allo scadere arriva la doppietta di Weghorst (83′ e 101′) che gela il sangue al popolo argentino. Dopo due tempi supplementari tiratissimi si arriva ai calci di rigore. Ma un Dibu Martinez in formato ‘mundial’ ha la meglio nel neutralizzare due tiri dal dischetto, portando l’Argentina in semifinale.
Argentina-Croazia è la prima semifinale del campionato mondiale. La squadra di Modric a sorpresa ha eliminato il favotitissimo Brasile ai rigori e sarà la nuova avversaria della Scaloneta. La gara inizia bene per l’Albiceleste, in vantaggio di due gol dopo il primo tempo grazie alle nuove prodezze di Alvarez e Messi. Nel secondo tempo arriva il sigillo dello stesso Alvarez che certifica l’accesso alla finalissima della Copa del mundo.
La Francia, evitata negli ottavi, è invece la sfidante per la finale della Copa del Mondo. Appuntamento storico per Messi e per tutto il popolo argentino, in trapidante attesa da ben 36 anni. Nel primo tempo, come già successo contro Olanda e Croazia c’è solo una squadra: l’Argentina. Che passa a condurre grazie al rigore di Messi e al golazo di Di Maria. Nella ripresa si risveglia dal letargo Mbappè che segna una doppietta tra il 78′ e l’81, riportando la parità nel punteggio e sfiorando la vittoria nel secondo tempo supplementare. Si va ai rigori dopo il punteggio di parità (3-3) e ancora una volta è determinante el Dibu Martinez che ipnotizza Coman e induce all’errore Tchouaméni. Gli argentini sono invece infallibili dal dischetto e si laureano Campioni del Mondo per la terza volta nella loro storia.
Leo Messi riesce a vincere all’ultima chance la tanto sognata Copa e gli argentini rompono il maleficio che durava dall’86. Si festeggia una vittoria impensabile alla vigilia, soprattutto alla luce della sconfitta all’esordio. In Argentina è il delirio collettivo e qualche giorno dopo la delegazione dei campeones viene accolta da una folla oceanica di 5 milioni di persone festanti. Mai nella storia della Republica Argentina si era vissuto un entusiasmo del genere. Si conclude così un 2022 da archiviare nei ricordi più belli.
L’Argentina corona un sogno, riuscendo a vincere tre trofei in 18 mesi. Mai nessuno ne era stato capace e Lionel Scaloni di colpo supera Menotti e Bilardo diventando il Dt più vincente nella storia della Seleccion.
Leo Messi infrange ogni tipo di record e viene premiato come il miglior giocatore del mondiale, come pure Enzo Fernandez, miglior giovane, ed Emiliano Martinez, miglior portiere. Si conclude al meglio la carriera con l’Albiceleste di Angel Di Maria, sempre a segno nelle ultime tre finali disputate (Copa America, Finalissima e Copa del Mundo). E’ un sogno che si realizza, un anno gelosamente da conservare nel più profondo del cuore.