Epilogo a dir poco infartante quello che si consuma tra la Bombonera e il Cilindro. Emozioni e ribaltamenti di fronte a non finire, ma alla fine il Boca può festeggiare il título.
Nel clamoroso finale del futbol argentino il Boca Juniors si consacra campeón de Argentina, in una girandola infinita di colpi di scena durati 95 minuti. Partita leggendaria quella contro l’Independiente, dove si sfiorano tutte le emozioni conosciute che una partita di calcio può donare. Ibarra trionfa nel suo primo título personale dopo appena tre mesi dal suo debutto in Primera, grazie all’aiuto del River, fondamentale per la cotruzione dell’impresa.
Nella ‘finale’ più importante dell’anno il Boca tiene dritta la barra di comando e riesce a portare il galeone xeneize verso il porto del trionfo. Il Boca dipende da sè stesso e basterebbe un ultimo successo per festeggiare. Ma sul campo si scopre che il Rey de Copas non consegna le armi all’uscita degli spogliatoi e decide, anzi, di battagliare fino all’ultimo minuto a disposizione.
L’intensità e tensione del momento paralizza la manovra offensiva del Boca, alimentando il coraggio degli avversari che prendono le redini delle operazioni di gioco. Il Xeneize sembra teso e nervoso, quasi impaurito sul da farsi. Al contrario, l’Independiente ne approfitta nel presentarsi frequentemente dalle parti di Rossi e far male, come quando al 32′, Leandro Fernandez mette a segno il vantaggio ospite su rigore. Verrebbe da dire stadio gelato, ma la Bombonera nel momento del bisogno, aumenta i decibel e late più forte di prima.
Sembra però venir meno la speranza dei tifosi di fronte alla cocente delusione che sta per materializzarsi. Il Racing grida come non mai il gol degli accerrimi rivali, portandosi avanti in classifica… ma per soli due minuti. Al 34’ infatti Pol Fernandez rianima il popolo azul y oro spedendo di testa in rete per il gol del pareggio. È l’1-1 e il Boca è ancora in corsa.
Nella ripresa Ibarra si gioca la solita carta Villa per sfondare sulla fascia di destra. E sarà proprio l’esterno di attacco il grande protagonista della seconda frazione di gara. Punizione che rasenta la perfezione e pelota che termina in fondo al sacco, all’incrocio dei pali. E’ il gol del campionato per la sua bellezza e il gol che potrebbe decidere un intero campionato per la sua importanza. E’ il 54′ e il colombiano balla di gioia con tutta la Mitad mas uno de Argentina ai suoi piedi. Sembra davvero fatta. Villa torna dall’infortunio nel momento più propizio del torneo e si dimostra di nuovo elemento decisivo per la causa bostera.
Finita qui? Neanche per idea. Se qualcuno pensa che l’Independiente si sta nuovamente scansando fa male i suoi conti. A dieci dalla fine arriva la seconda, secca smentita. Rossi continua a parare l’impossibile e a tener vivo il sogno bostero, ma non può nulla quando Vallejo anticipa tutti e segna il pareggio su calcio d’angolo. Nuovo smarrimento tra le migliaia di tifosi, consolati parzialmente, del pareggio del River, che ridona il minimo sindacale di pulsazioni per restare di nuovo in vita.
Gli ultimi dieci minuti poi, sono pura locura, follia ai suoi più massimi livelli, che prende in ostaggio le coronarie di entrambe le tifoserie fino al 95’. Ma alla fine sarà il Boca Juniors ad esultare, conquistando la 73^ stella della sua storia …grazie a Franco Armani che para il rigore, al Colibrì Borja autore di una doppietta, al River che fa il suo dovere al netto di interessi secondari.
Esplode la festa Boca tra le vie di Buenos Aires e di tutto il Paese …grazie all’intercessione di Gallardo, nella sua ultima partita da allenatore della Banda. Come suo ultimo gesto el Muñeco restituisce simbolicamente l’onore al Xeneize dopo l’umiliazione histórica della superfinal de Libertadores di Madrid. E chi l’avrebbe mai detto!