Le emozioni non mancano nella quindicesima fatica del campionato della Primera División. Si assiste alla ripresa della capolista Decano che annienta l’ostacolo Barracas, e approfittando del passo falso del Gimnasia, continua la clamorosa fuga in vetta del fútbol argentino. Ritornano al successo anche River Plate, Boca Juniors e San Lorenzo. Per gli equipos di Avellaneda, un solo punto al Rojo, mentre cade malamente il Racing Club.
Grazie all’ennesima vittoria, riprende la corsa l’Atletico Tucumán come unico puntero. Huracán e River risalgano in classifica approfittando dei pareggi di Gimnasia e Argentinos Juniors.
In Libertadores, posizioni invariate rispetto all’ultimo turno. Unica novità è il momentaneo approdo dell’Atletico Tucuman in Copa Sudamericana. Si avvicina il San Lorenzo, ormai a tre punti dall’ultimo posto disponibile.
Defensa y Justicia-Boca Juniors 0-1
Nell’ultimo minuto di recupero a Florencio Varela va in scena l’imprevedibile. Ezequiel Hunsain appena subìto il gol si getta a terra in ginocchio e inizia a disperarsi. Momenti concitati, corroborati dall’improvvisa comparsa di un bambino racattapalle, che si inginocchia davanti a lui e lo abbraccia in segno amorevole di consolazione. Fotogrammi, che commuoveranno tutta l’Argentina per la genuinità e la spontaneità dell’amore di un ragazzino, che comprende e cerca di consolare – come un cebollita Maradona con Alberto Pacheco – il dolore della sconfitta. E il Defensa ne ha ben donde di disperarsi. Dopo una partita totalmente in controllo e con palle-gol solo a favore l’Halcon si ritrova con la bocca asciutta, punito oltre misura dal gol di Luis Vasquez nell’unico tiro Boca dell’Incontro. Si avvera una volta in più la profezia di Beccacece del’lontano’ 2018, quando Sebastian contro gli Schelotto, sconfitto ancora immeritatamente, proferì: “Il Boca vince ma il Defensa gioca a futbol”. Ibarra si ritrova tra le mani – immeritatamente, se ancora non si era capito – tre punti d’oro per la continua ascesa verso le zone più nobili dela classifica. Inutile dire che si nota una volta l’anarchia tattica in mezzo al campo, senza uno straccio di idea di gioco da cui iniziare a lavorare. Dove sta andando quasta squadra, ancora non è dato di saperlo. Senza dubbio questo club merita un allenatore dal carisma più profondo del ‘negro Hugo‘, con tutto il rispetto parlando, se il progetto di provare a conquistare la Libertadores è ancora valido. La mancanza di programmazione sta iniziando a deteriorare giocatori de jerarquia come Benedetto o Rojo, arrivati per soddisfare l’Obsesion de la Copa mancante dal 1997. Immaginate cosa sarebbe questa squadra con un Gareca o un Heinze al comando… E’ questo in definitiva il punto.
River Plate-Central Cordoba 4-0
Storie dal mondo River.
- Torna la supremazia assoluta del Millonario al Monumental, che schianta senza appello il Central Cordoba grazie al ritrovato senso del gol dei nuovi acquisti Solari e Borja che ‘spaccano’ la partita dopo appena venti minuti. Risultato mai in discussione per un River che continua la corsa verso la parte alta della classifica.
- Dopo un iniziale periodo difficile continua al meglio il processo di ambientamento di Emmanuel Mammana. Per certi versi necessario, constatati gli infortuni di Diaz, Rojas e Martinez, il centrale sta di partita in partita meritando la titolarità per impegno e buone prestazioni. Migliore in squadra per recupero palla oltre che primatista in fatto di passaggi efficaci nell’impostazione dal basso. Prestazioni finalmente convincenti si diceva, che danno il sorriso al Muñeco e che fanno ben sperare per il futuro del difensore, da sempre voglioso di tornare nella grande famiglia millonaria.
- Brutte notizie arrivano dal recupero di Robert Rojas. Continua il calvario del sicario, che dopo l’intervento chirurgico di tibia e perone dell’aprile scorso, è tornato sotto i ferri dato l’insorgere di una infezione che ne ha pregiudicato la riabilitazione. Un grosso in bocca al lupo!
Godoy Cruz-Independiente 1-1
Si naviga a vista in casa Independiente. Arriva da Mendoza il terzo pareggio consecutivo che non migliora un ambiente segnalato sul depresso-andante. La statistica della settimana è la nuova superiorità numerica arrivata col Godoy Cruz, anche questa volta non sfruttata. Anche quando le condizioni ‘ambientali’ sembrano favorevoli, il Rojo non dà il colpo di grazia, inibito da un limite mentale che ancora non si scrolla di dosso. Il problema più grande è che non è la prima volta che accade. Sono infatti già otto le situazioni di superiorità non sfruttate in questo campionato. La mancanza di personalità, ma anche una rosa aggregata senza criterio sono le risposte più ovvie, che cercano di giustificare un presente tanto difficile. Si va di giorno in giorno a Villa Dominico, cercando la chiave giusta per i tre punti, che, ora contro il Velez – con la testa rivolta verso la semifinale Libertadores -, bisognerà conquistare a tutti i costi. Altra condizione favorevole. Che questa volta il Rojo dovrà sfruttare al massimo.
Racing Club-San Lorenzo 1-2
Il punto più basso del Racing Club in campionato. Non lasci indurre in tentazione la classifica, Contro il San Lorenzo è una batosta inaspettata che riflette – ora palesemente – l’acerba maturità caratteriale di una squadra inadatta a lottare per il titolo nonostante i vantaggi indiretti delle altre contendenti. E’ tuttavia ancora presto per definirla una incompiuta. Mancano ancora tanti punti e ancora tutto può succedere. E’ però innegabile la tanta delusione in casa academica dopo la sconfitta interna contro un San Lorenzo, gagliardo e ben più convincente degli undici del Pintita. Fernando Gago fa mea culpa a fine partita “Il responsabile di tutto questo sono solo io”, che non basterà e che pone più di un interrogativo sulle effettive qualità manageriali del’ex Aldosivi. Che ancora non ha dimostrato niente. Si rischia addirittura l’imbarcata nei minuti finali – che poteva avere conseguenze ben più radicali – dopo che il San Lorenzo spreca colossali occasioni dopo che Chancalay e Sigali perdono la testa. Momento di profonda riflessione in casa Racing Club.
‘Non avremo classe ma abbiamo gambe e fiato finché vuoi‘. Questa in citazione, l’eccezionale prestazione del San Lorenzo che sbanca i pronostici e vince meritatamente sulla difficile cancha del Cilindro. Il punto più alto del campionato per el Gallego Insua, che si gode finalmente quello che Almiron, Pizzi, Monarriz (2 volte), Soso, la triade Tocalli, Munoz, Romagnoli (due volte), Dabove, Montero, Troglio. non sono riusciti a fare: la costruzione di un gruppo pronto a lottare fino alla morte per la camiseta. Nel Clasico contro il Racing il Ciclón mostra la sua faccia migliore, riuscendo nell’impresa di espugnare Avellaneda dopo ben 7 anni. Non sarà una squadra trascendentalmente esaltante sul piano tecnico ma lotta e rimane concentrata per tutti i novantacinque minuti, il che, basta e vanza per far esltare il tifoso cuervo. Insua poi si ritrova tra le mani l’amuleto Vombergar, capace di tramutare in gol tutti i tre i tiri scagliati finora in maglia azulgrana. ‘Fatelo tirare di più’ si legge tra i commenti social, ed in effetti, potrebbe essere una chiave da tenere in considerazione. A parte gli scherzi, il San Lorenzo sembra ora in grado di dar vuelta a un campionato, già estremamente positivo rispetto alle delusioni delle recenti stagioni. E già questo è un grande successo.
Scende pericolosamente una posizione il Central Cordoba, che ora dovrà lottare con i denti assieme ad Aldosivi e Patronato, entrambi a punti.
Altri campi
Non si ferma la clamorosa progressione della capolista Decano che nelle mure del Fierro ‘aplasta‘ il malcapitato Barracas. Quattro gol, uno più bello dell’altro, per rimarcare la volontà del Atleti di non mollare. Prova di assoluta forza.
Si riprende dalla crisi il Colón (dopo la rinuncia del Dt Rondina), che ritorna alla vittoria e in casa batte 2-1 il Tigre. Decisivo (di nuovo) el Pulga Rodriguez, autore della doppietta decisiva. Fenomeno.
Continua imperterrito il digiuno di vittorie del Vélez che in Liga Profesional che tocca quota undici. Semestre fallimentare in Primera ma speranzoso in Libertadores: ci si gioca infatti l’accesso alla finale col Flamengo. Giustificazione più che esaustiva.
Dopo una settimana convulsa il tecnico Ricardo Zielinski prende la decisione di ritirare le dimissioni. Si continuerà con il Ruso, alla ricerca di nuovi piazzamenti continentali.