Agli archivi anche il decimo turno di Primera División. Continua la cavalcata inesorabile l’Atletico Tucuman che non conosce altri risultati che la vittoria e ottiene il suo quinto successo consecutivo. Delle ‘grandi’ si osserva la ‘rinascita di Boca e River, entrambe vittoriose con tre gol. Tre punti anche per il Racing che ora cerca l’abbordaggio alle zone più alte della tabla. Pareggio per San Lorenzo, ennesima sconfitta per l’independiente. Debutta come Dt del Central Cordoba l’ex delantero Abel Balbo.
10^ giornata
Sarmiento | Colón | 1-3 |
Central CBA | Racing | 1-3 |
Independiente | ATucuman | 0-1 |
Tigre | Platense | 4-0 |
Aldosivi | River | 0-3 |
Gimnasia | Lanús | 1-0 |
Boca | Estudiantes | 3-1 |
SanLorenzo | Talleres | 1-1 |
Newells | Defensa YJ | 1-2 |
Banfield | Argentinos | 1-1 |
Vélez | Huracán | 1-1 |
Unión | GodoyC | 2-1 |
Barracas | Patronato | 2-1 |
Arsenal | RCentral | 0-3 |
In vetta dellla classifica l’Atetico Tucuman, per l’occasione unico puntero dopo l’ennesima vittoria e la frenata Argentinos. Per la lotta al titolo si riaffaccia il Racing, desideroso di dar battaglia fino alla fine, e il Gimnasia La Plata che tiene dignitosamente il passo. Risalgono River e Boca, appaiati in decima posizione a sette punti dal Decano.
Nella classifica per le qualificazioni alle Copas si delinea il quartetto Libertadores formato da Racing, Argentinos e River (Boca già matematicamente qualificato).
Independiente 0-1 Atl. Tucuman
Cercando di parlare di ‘Independiente’ a livello sportivo si rischierebbe facilmente di andare ‘off topic’ considerando la gravissima crisi interna che imperversa il club. Dopo la guerriglia urbana sulle strade di Avellaneda la Liga Profesional prende il provvedimento di posticipare di un giorno la partita Independiente-Atletico Tucuman, in condizioni di sicurezza, a porte chiuse e in campo neutro. Il risultato finale -naturalmente- è la quinta sconfitta nelle ultime sei partite del Rey de Copas, con il Ds Montenegro e l’allenatore interino Graf che si dimettono congiuntamente qualche giorno dopo. “L’Independiente ha bisogno di essere accompagnato e che i giocatori si sentano protetti”, commenta piccato Montenegro già da ex, “Penso che in questo club ci siano più persone che distruggono che costruiscono”.
Clima tesissimo dunque. E sebbene vi siano nubi nerissime sopra il glorioso club di Avellaneda, una luce si intravede in fondo al tunnel. E’ quella del Emperador Julio Falcioni, che accetta la missione suicida e torna nel Rojo dopo appena sei mesi dall’ultima impresa. Onore a quest’uomo che dovrà battagliare in campo e subìre l’incertitudine extracalcistica per salvare la dignità di un club, ora totalmente alla deriva.
Boca 3-1 Estudiantes
Non si può pretendere una sorta di equilibrio parlando di Boca. Il club viaggia a folle velocità tra immani delusioni (Argentinos) ed orgasmo collettivo (Estudiantes). Questa settimana tocca all’entusiasmo della Bombonera, che accoglie la buona e convincente vittoria contro el Pincha. Atteggiamento giusto, tattica perfetta, cattiveria agonistica e gol stilisticamente a dir poco straordinari per far intendere al tifoso che la base tecnica esiste e che si può lavorare bene nonostante le immani ressioni giornaliere. Per le rimanenti 17 partite ci si aspetta una sorta di equilibrio interno, per permettere al club una serie di risultati positivi che possa catalpultare la squadra verso i piani alti della classifica. Abbiamo avuto maggior atteggiamento rispetto all’Argentinos? Non mi piace la parola ‘atteggiamento’, dice il Dt Ibarra a fine partita. “Quando il giocatore indossa la maglia deve dare sempre tutto sul campo. Vogliamo che ogni giocatore si senta in fiducia e possa aver sempre più confidenza”.
Central CBA 1-3 Racing
Finalmente Fernando Gago ingrana la marcia e ricomincia la corsa dopo la prima vittoria in trasferta del semestre. La vetta dista ora quattro punti e la macchina albiceleste sembra ben oliata per lo sforzo definitivo che tutti attendono. La doppietta di Copetti conferma che il goleador ha i numeri giusti per portare l’Academia verso traguardi più ambiziosi, ci vuole solo calma e sangue freddo (cit.) all’interno del gruppo per obiettivi che sarebbero históricos, approfittando, anche del colpevole ritardo delle candidate più ‘naturali’ al titolo. Di certo, el Pintita sembra avere le idee chiare: “Abbiamo un’idea di gioco che cerchiamo sempre di realizzare, in casa o in trasferta. E penso che la squadra abbia un’identità molto forte per dimostrare sempre di essere la migliore in campo. Sappiamo che sarà un torneo molto lungo e che la squadra con più regolarità lo vincerà. Noi dobbiamo continuarla a ricercare attraverso il nostro modo abituale: dal gioco”.
Aldosivi 0-3 River
Due tempi, le due facce della medaglia e un uragano che si abbatte all’improvviso. Parte bene il River a Mar del Plata ma per l’ennesima partita manca di finalizzazione e concretezza davanti alla porta. Si rischia addirittura la beffa con un David Martinez non sempre irreprensibile, che involontariamente lancia Cauteruccio che spreca davanti ad Armani. Nella ripresa si assiste alla legge del più forte, con il colombiano Borja che stupisce tutti in potenza e qualità, caratteristiche più che mai necessarie per l’equipo del Muñeco. Una vera forza della natura sconquassa le fragili certezze del Tiburón, ‘aplastando‘ la partita a suo piacere. Tocchi di prima, tacchi, assist e gol: sa fare tutto al meglio il colombiano che in 32 minuti ribalta come un calzino la partita. Va a segno anche il giovane Beltrán al suo terzo gol consecutivo, confermando in toto la bontà dei ritorni dai prestiti e dei nuovi acquisti. Vibrazioni positive arrivano anche da Solari, esterno destro, capace di rifornire adeguatamente gli attaccanti e allo stesso tempo, di puntare l’avversario per l’azione personale. Un nuovo River sta nascendo, i rivali sono avvisati.
San Lorenzo 1-1 Talleres
Ad un certo punto sembrava la tipica partita maledetta del San Lorenzo. Uomo in più, rigore sbagliato, gol annullato e parità dopo 90 minuti. In campo il Talleres aveva colpito al primo tentativo e messo al tappeto un Ciclón non propriamente in giornata. Soprattutto con un Martegani playmaker, disorientato e imballato probabilmente dalle ‘sirene tedesche’ della settimana. Nel secondo tempo sembra girare il vento, con il primo episodio di una certa pericolosità a favore dei colori azulgrana. Giay entra in area, viene abbattuto da Enzo Diaz e l’arbitro non può far altro che decretare il rigore. Bareiro sbaglia malamente ma ora i padroni di casa giocano in superiorità numerica grazie all’espulsione dello stesso Diaz. Arriva l’ilusion del gol di Gattoni a pochi metri dalla linea, ma l’arbitro annulla per fallo di Bareiro sul portiere. Si cerca di forzare la giocata fino a che el perrito Barrios non si inventa un gol da antologia. Un destro impressionante al volo che quasi sfonda la rete che finalmente fa esplodere il Nuevo Gasometro. C’è del buono a Boedo, ma c’è anche tanto rimpianto per non essere riusciti a portare a casa la gioia completa: una vittoria non era così impossibile.
Altri campi
La polemica della settimana nasce da Barracas-Patronato dove arbitro e Var sbagliano tutte le chiamate arbitrali, danneggiando solo una squadra: il Patrón. A fine gara gli undici di Paraná perdono la testa e inizia la rissa contro la polizia che protegge la terna arbitrale. Risultato finale? Sconfitta, tre ore negli spogliatoi, cinque arresti e nottata in caserma. Il Var in Argentina è sempre più al centro degli scandali.
Il Lanús ha finalmente il suo allenatore: sarà Kudelka che cercherà di risollevare il Granate in crisi profonda.