Non è ancora conclusa la settimana incandescente nel mundo Boca. Dopo l’uscita anticipata dalla Libertadores scatta ‘la guerra fredda’ tra dirigenza e squadra. A farne le spese, Sebastián Battaglia e Cali Izquierdoz.
Mentre è ancora vivissima la ferita dell’eliminazione del Boca dalla Copa Libertadores scoppia inevitabile il conflitto interno dopo l’esonero di Battaglia e dopo alcune decisioni prese a posteriori dal Consejo de futbol de Boca. Polemiche a non finire per un altro capitolo della tormentata storia del Club bostero.
Martedì notte alla Bombonera, come sappiamo tutti, accade l’incredibile. La squadra viene eliminata ai rigori dall’abbordabile Corinthians tra lo stupore e il dolore delle migliaia di tifosi presenti allo stadio. Giorno nerissimo per il club, considerando l’abbandono del sogno Libertadores e le accuse interne che affioreranno solo qualche ora più tardi.
Alla vigilia del fatidico ritorno si svolge un’importante riunione tra il Consejo de futbol e i senatori della squadra. L’argomento di discussione è incentrato sull’aspetto di economico, come l’incasso dei ‘premi’ ancora non sbloccati dopo la conquista della recente Copa de la Liga e la ridefinizione di quelli dalla Libertadores attuale. Il confronto tra le parti non è sereno e sfocia in scintille e accuse reciproche, clima non certo ideale per concentrarsi dignitosamente per la partita più importante della stagione.
Ebbene, dopo la sconfitta in campo la situazione degenera definitivamente. Battaglia accusa indirettamente la dirigenza per la mancanza di rinforzi dopo le ultime cessioni, lasciando tutti di stucco, considerando il tempo e luogo non propriamente adatto a certi tipi di affermazioni. La realtà è che Battaglia non ce la fa più ad essere il capro espiatorio di tutti i problemi extra calcistici del club. Lo sfogo ulteriore e innecessario durante il post partita col Corinthians potrebbe essere stato il pretesto giusto del Dt per l’esonero (non perdendo così l’aspetto economico), allontanandosi definitivamente da un ambiente ormai saturo di sospetti e veleni. È ben conosciuto l’attrito tra l’ex allenatore e l’assistente Herrón, unico membro dello staff tecnico non scelto da Sebastián e uomo di riferimento del Consejo stesso, più di una volta ai ferri corti.
Dopo poche ore, alla prima pratica sportiva senza El León, continuano i colpi di scena. Ibarra, allenatore della Reserva promosso momentaneamente in prima squadra, lascia fuori in allenamento dalla squadra titolare il capitano Izquierdoz, escludendolo di fatto dalla partita contro il San Lorenzo. Infortunato? Affaticato? No imposizioni dall’alto. Sarebbe la punizione del Consejo al giocatore, portavoce e referente della squadra.
Ci sarebbe stato infatti un altro incontro infuocato tra le parti in causa questo giovedì, dopo l’uscita dalla Libertadores. “Il giocatore a disposizione dello staff tecnico e lo staff tecnico prende la decisione che vuole. Non so da dove provengano le diverse versioni, qui c’è un tridente tecnico che prende le decisioni”, getta acqua sul fuoco Bermúdez, membro del sopracitato Consejo, in una intervista a ESPN Argentina. Ma pensandoci bene, tutto torna, essendo Cali il referente delle rivendicazioni dello spogliatoio. E poi, qual’è l’allenatore che nel debutto rinuncerebbe al difensore de jerarquía e per giunta capitano della squadra solo per decisione tecnica?
Sorge spontanea l’ultima provocazione. Siamo davvero sicuri che il rigore di Benedetto, quello tirato alle stelle, non sia stato volutamente sbagliato per dare un forte segnale alla dirigenza?
Dubbio che oltrepasserebbe qualsiasi logica sportiva e professionale. Ma ragionamento, a questo punto, non forse così troppo lontano dalla realtà.