Linea dura alla violenza. E’ questo il messaggio del club di Nuñez in seguito agli incidenti pre e post partita di ieri contro il Boca. E’ ormai guerra dichiarata verso i barrabravas della curva.
Oltre al danno la beffa. Giornata difficile a negli uffici di Nuñez dopo l’imprevista sconfitta contro il Boca nel Superclásico numero 258 della storia del calcio argentino. A tenere banco l’opinione pubblica sono gli incidenti capitati prima, durante e dopo la partitissima. Nei confronti dei rivali del Boca? No, questa volta i bosteros non c’entrano. E’ la violenza all’interno della tifoseria millonaria che più preoccupa la dirigenza millonaria.
I Barrabravas stanno rialzando la testa. La parte più violenta della tifoseria sta avviando un preoccupante innalzamento della tensione che rischia di deflagrare in tutta la sua violenza. Annoso problema, certo, che non scopriamo purtroppo oggi. La novità di questi giorni è la politica a tolleranza zero del nuovo presidente Jorge Brito contro i suprusi della tifoseria più integralista, che stanno danneggiando l’immagine del club e i tifosi stessi. Si sta assistendo infatti negli ultimi mesi a un rimescolamento di fazioni che puntano ad assumere il controllo totale della curva, con ciò che purtroppo ne consegue. Faide interne, ma anche regolamenti di conti con la polizia sono ormai all’ordine di ogni partita.
ESCALATION. Dopo gli scontri interni segnalati al Monumental nelle prime giornate di Copa de la Liga, si è assistito a una pericolosa escalation fino ai recenti fatti dei giorni nostri. Nella trasferta di Copa Argentina dell’8 marzo scorso venivano fermati tre pullman di tifosi in seguito ad una soffiata che rivelava la presenza di armi e droga. Informazione poi dimostratasi veritiera, dato l’arresto di tredici persone coinvolte.
Non a caso qualche giorno dopo il ministro della sicurezza Sergio Berni, commentando l’operazione di polizia, aggiungeva preziosi dettagli alla vicenda: “Stiamo assistendo a un nuovo capitolo dell’organizzazione del tifo all’interno della curva River. Non c’entra la rivalità col Boca, è una lotta interna tra esponenti di spicco della tifoseria dello stesso club. L’obiettivo è ‘accaparrarsi’ la gestione di affari illeciti che girano attorno al futbol, come il controllo della droga e armi”.
Fino ai fatti di ieri. In occasione del Superclasico si è poi raggiunto il probabile punto di non ritorno. Una cinquantina di tifosi ha cercato con la forza di entrare nello stadio attraverso un varco all’interno del Monumental, provocando la reazione determinata della polizia presente. Barrabravas o no, ne è nato subito un parapiglia dove si è rischiato l’accalcamento collettivo e le drammatiche conseguenze che potevano derivarne. In seguito a tale scandalo il club reagiva immediatamente pubblicando una nota di condanna nei confronti dei violenti.
Si legge: ‘Nonostante il notevole dispiegamento di personale e risorse, ci dispiace segnalare che si sono verificati incidenti ai tornelli perimetrali situati in Calle Udaondo, all’altezza della stazione di servizio Shell, quando un gruppo di persone ha cercato di superare l’ingresso con la forza. Di questo gruppo, la maggioranza è stata contenuta da personale di polizia (alcuni sono stati trattenuti), mentre altri hanno raggiunto il cancello U della Tribuna Belgrano, che è stato chiuso per impedire l’ingresso di persone sprovviste di biglietto. L’incidente è stato isolato e la partita è iniziata normalmente. Saranno sanzionati quei soci e soci del River ‘Somos River’ che in data odierna abbiano tentato di entrare al Monumentale senza abbonamento (TLM) o biglietti, pregiudicando il normale afflusso degli abilitati. Sarà loro vietato l’accesso per sei mesi al Circolo soci e al Monumental‘.
Giro di vite anche per i responsabili dei lanci di oggetti nei confronti dei giocatori xeneize al termine della partita. Si legge nello stesso comunicato: ‘Allo stesso modo, i soci e i membri del ‘Somos River’ identificati come responsabili degli incidenti avvenuti all’uscita dei giocatori Boca Juniors saranno sospesi per un anno.‘
Ma la parte più inquietante arriva a partita in corso, quando dalla Sivori Alta partono almeno due razzi da marina da una curva all’altra, rischiando un’altra terrificante tragedia ‘Paparelli‘.
Ancora più inquietante, considerando che lo stadio conteneva solamente tifosi River (sono vietate le trasferte in Argentina). Una disgrazia evitata solo per puro caso, ma che ha fatto tremare i polsi a tifosi e vertici della società. Com’è possibile che si possa portare materiale militare all’interno dello stadio senza essere fermati da chi di dovere? A che livello è la collusione di personale dipendente del club con queste organizzazioni malavitose?
La situazione ormai appare tesa e fuori controllo. Serve maggior sinergia tra il club e la polizia per l’individuazione e arresto dei criminali per i reati commessi, ma soprattutto per la tutela della stragrande maggioranza di tifosi millonarios, appassionata solo del Futbol.
Si attendono dunque altri importanti aggiornamenti dal punto di vista della sicurezza. Il fenomeno dei Barrabrava è radicato con radici profonde nel tessuto sociale quotidiano argentino. Per questo motivo la risposta determinata di ‘tolleranza zero‘ della società appare come una solida base di fondamento per, quantomeno, iniziare ad affrontare il delicato problema.
calcioargentino.it