Classe 1998, il difensore dell’Ajax, ormai in pianta stabile della selecciòn, sembra aver raggiunto la definitiva consacrazione in ambito internazionale. Prossima tappa? Qatar 2022.
In Olanda lo chiamano tutti “el carnicero” e il soprannome, già da qualche anno, è frutto della fantasia dei tifosi dell’Ajax. La motivazione è semplice. Lisandro è capace di togliere il pallone agli avversari come se avesse tra i piedi un coltello affilato. Affilato sì, ma usato in maniera certosina ed estremamente abile.
Arrivato nel 2019 per 7 milioni di euro dal Defensa y Justicia, Lisandro Martínez è diventato un tassello fondamentale dell’Ajax, adattandosi molto rapidamente allo stile di gioco sempre propositivo e attraente dell’allenatore Erik ten Hag.
Difensore dalle potenzialità ancora enormi e oggetto di rimpianto per molti equipos che non hanno creduto in lui, è esploso con Sebastian Beccacece, quando l’Halcón delle meraviglie, contese fino alle ultime giornate il titolo al Racing Club del Chacho Coudet nella Superliga 2017/18.
Deve molto al club di Florencio Varela, ma probabilmente deve ancora di più al Newell’s Old Boys, club nel quale ha debuttato in Primera Divisiòn e che come molti suoi predeceessori, gli ha aperto le porte al grande calcio e alla nazionale albiceleste. Sensini, Pochettino, Heinze, Samuel sono solo alcuni dei nomi “lebbrosi” ai quali si ispira Martinez.
Con meno di 50 partite giocate nel futbol argentino, è stato scelto dalla dirigenza dell’Ajax per il suo temperamento determinato e la sua fisicità, ma soprattutto per il suo mancino sopraffino. Le sue doti da difensore centrale messe in mostra in maniera costante dal suo approdo ai lancieri fino ad oggi, hanno suscitato ultimamente l’interesse della dirigenza del Barcellona, che voleva portarlo in Catalogna già dalla scorsa estate.
In scadenza il 30 giugno 2025, il suo valore di mercato è di 32 milioni di euro circa, troppo alto anche per le tasche del Barça, che pensa di inserire qualche contropartita tecnica per raggiungere l’accordo con il club olandese, magari nel prossimo mercato estivo.
Difensore atipico per la statura, non troppo imponente per il suoi 178 cm, Lisandro risulta estremamente agile grazie alle doti tecniche già ampliamente mostrate, nonostante i 24 anni. Non solo l’anticipo è una delle sue armi, ma anche l’intelligenza tattica, associata con un buon piede che lo fa diventare primo interprete per la costruzione della manovra dal basso. Maturato ulteriormente con il calcio europeo, è considerato insieme al Cuti Romero la coppia centrale difensiva del futuro della Selección.
In ordine di gerarchia è il primo della lista dopo il veterano Otamendi. Sarà la prima scelta di Scaloni per il Mondiale di Qatar qualora uno dei due titolari dovesse dare forfeit. El Carnicero è pronto per affilare il suo “cuchillo de primera” anche per il suo primo Mundial.
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