Terz’ultimo impegno delle qualificazioni mondiali per Argentina e Colombia. I cafeteros cercano punti preziosi, mentre Scaloni, nuove soluzioni tattiche.
Si scrive Colombia ma si legge crisi nera. Parte male il 2022 per la Seleccion colombiana guidata da Reinaldo Rueda, incapace di gonfiare la rete da ben sei turni consecutivi nelle qualificazioni mondiali. Non sono bastati infatti il 70% di possesso palla ‘bulgaro’ e i 30 tiri (trenta, ma solo 2 nello specchio) per vincere lo scontro diretto contro il Perú. Non è bastato neanche il tifo incessante dei 45.000 di Barranquilla per guadagnare tre punti fondamentali, che avrebbero dato sapore diverso alla già complicata trasferta argentina. Sono arrivati invece i fischi e le contestazioni di un intero Paese ad una squadra incapace di concretizzare, nonostante i vari Falcao, Muriel, Zapata, Borré, James Rodriguez, Luis Diaz (e via continuando).
Ora, per l’equipo cafetero si fa ancora più ardua. Stanotte se la vedrà con la Selección di Scaloni, rafforzata psicologicamente e galvanizzata ulteriormente dopo l’impresa realizzata nell’altura del deserto cileno. Se all’inizio delle Eliminatorie sembrava abbastanza plausibile una qualificazione agevole nelle prime cinque posizioni, ora per i colombianos si fa durissima. Virtualmente fuori dai mondiali e consci che l’Argentina non regalerà favori nemmeno dopo la matematica qualificazione, si inizia a tremare sul serio nel quartier generale della Federación Colombiana de Fútbol.
ARGENTINA. Se a Bogotà c’è preoccupazione, a Cordoba si inizia a ballare il tango di fronte alla parola ‘Colombia‘. Alla mente di qualsiasi argentino torna, come un gradito mantra, la ‘cruenta’ ma vittoriosa ‘battaglia psicologica’ della semifinale della scorsa Copa America. Quando un Dibu Martinez in formato super hero, iniziò a bullizzare Yerry Mina -che guarda caso sarà sarà indisponibile-, e tutti i suoi compagni dagli undici metri, destabilizzandoli e inducendoli ai fatali errore.
Sembrano passati pochi mesi da quel 7 luglio ma la storia per le due Nazionali è cambiata totalmente. Da una parte una squadra che ha cambiato allenatore (Queiroz), dall’altra, una Selección che non si è fermata di correre. La Scaloneta è diventata un blocco granitico dal punto di vista dello spogliatoio e dai risultati ottenuti. Una providencia caduta dal cielo, che ancora oggi appare ben presente (imbattibilità di 28 partite consecutive, per fare un esempio). Una Selección gagliarda e convincente, capace di vincere e soffrire anche senza il suo Diez (e parliamo di Messi), ancora non si era vista.
LA SITUAZIONE. Da Ezeiza la prima buona notizia è il recupero del Dt Leo Scaloni dopo la positività Covid, che ne ha pregiudicato la vicinanza alla squadra nella trasferta in Cile. Walter Samuel ritorna così nei ranghi dello staff tecnico, dopo la personale esperienza -indimenticabile-, della vittoria da primo allenatore della nazionale mayor. Appaiono recuperati dal Covid anche Buendià e Guido Rodriguez, quest’ultimo arrivato in fretta e furia dalla Spagna dopo l’ultimo test negativo di Siviglia.
Ma non saranno però tutte rose e fiori per Scaloni. Si dovrà necessariamente rinunciare alle assenze importanti di Otamendi, Tagliafico, De Paul e Parades, squalificati per somma di ammonizioni. Ci sarà invece il Papu Gomez recuperato in tempi record dopo il grave infortunio alla caviglia , ma probabilmente relegato in panchina. Diverso il discorso di Ocampos, recuperato e tornato in gruppo da qualche giorno.
Sebbene Scaloni non abbia confermato la formazione titolare sembra probabile l’utilizzo di Dybala. Paulo, nella sua città natale, potrebbe giocare in attacco, accanto a Lautaro Martinez in un 4-3-3 assieme ad Ocampos. Ma in mancanza di certezze verificabili, sorgono ‘come funghi’ le varie correnti di pensiero che lo darebbero in panchina o addirittura impegnato dietro alle punte. La cosa certa è che la fascia di capitano sarà ancora sul braccio di Angel Di Maria, elemento imprescindibile nello scacchiere tattico della Scaloneta.
Probabile XI Argentina: Martinez; Montiel, Pezzella, Lisandro Martinez, Acuna; Ocampos, Guido Rodriguez, LoCelso; Dybala/Nico Gonzalez, Lautaro, Di Maria.
Probabile XI Colombia: Ospina; Medina, Sánchez, Murillo/Tesillo, Mojica; Barrios, Uribe; Cuadrado, James Rodríguez, Luis Díaz; Falcao/Borja.
LE ALTRE. Il Brasile capolista ospita un Paraguay disperato, che potrebbe salutare definitivamente il mondiale in caso di sconfitta. Il Perú dei miracoli ospita invece l’Ecuador, con la voglia di completare l’impresa iniziata in Colombia. Grande è l’occasione di allungare in classifica per l’Uruguay del nuovo Dt Lugano, anche se ci sarà da sudare contro il rigenerato Venezuela di Packerman. C’è poi imperdibile lo scontro diretto tra Bolivia e Cile nell’altura dei 3.640 metri di La Paz. Chi perde rischia di ‘saltare’ Qatar 2022. I punti ora si fanno pesanti. Sì preannunciano altri 90 minuti di grandi emozioni questa notte in Sudamerica.
Argentina-Colombia, ore 00:30, diretta tv Comotv.com
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