Completato anche l’undicesimo turno di Primera argentina. Vincono quasi tutte in testa. Dopo un primo periodo di incertezza inizia ora ad allungarsi la classifica.
Nell’undicesima giornata vincono entrambe le capoliste. Il Lanús supera nello scontro di alta classifica l’Independiente, mentre il Talleres si sbarazza del Platense. Vittoria importante anche di River ed Estudiantes. Frenano Boca, Colon, Racing e San Lorenzo.
11^ giornata
Sarmiento | Huracan | 0-0 |
Aldosivi | GodoyC | 1-4 |
Independiente | Lanus | 0-1 |
SLorenzo | Racing | 1-1 |
Gimnasia | Velez | 0-0 |
Talleres | Platense | 2-1 |
Arsenal | Colon | 0-0 |
Central CBA | ATucuman | 2-0 |
Boca | Defensa YJ | 0-0 |
Union | Estudiantes | 0-2 |
Banfield | RCentral | 1-2 |
ArgentinosJ | Patronato | 1-1 |
Newells | River | 1-4 |
In classifica continua in vetta la coppia Talleres–Lanus. River a ridosso ad un punto, mentre l’Estudiantes supera in un colpo solo le due di Avellaneda, Racing e Independiente. Di seguito come consueto le analisi del turno delle cinque grandi di Argentina.
Independiente 0-1 Lanus
Independiente e Lanús era, non a caso, una partita tra due delle squadre più in forma del momento. Una sfida al vertice tra equipos simili, ma diversi strutturalmente tra loro. Il Rojo, più squadra e più organizzato a livello difensivo, e il Granate, dall’attacco semplicemente devastante. Una gara dalle grandi aspettative, considerando i 15 gol totali segnati dai bomber delle due squadra: il chino Romero e Pepe Sand.
Pronti, via e il Rojo cerca il possesso e l’iniziativa, mentre il Granate aspetta il momento propizio per colpire. Il primo colpo di scena arriva al 40′, quando nel giro di 5 minuti viene espulso per doppia ammonizione il centrocampista Lanus Belmonte, particolarmente nervoso. Si pensa allora possa essere pura formalità conquistare i tre punti, ma a sorpresa, el pibe Jose Lopez (vedere puntate precedenti) a inizio ripresa si trasforma in bomber di razza e spedisce in rete con un cabezazo, la palla del vantaggio clamoroso degli ospiti.
Non basterà l’uomo in più, neanche l’assedio Independiente per tutta la ripresa. Di colpo il Lanús si scoprirà squadra compatta e con vocazione addirittura difensiva fino al fischio finale. Falcioni a fine gara apparirà deluso, amareggiato, non per la sconfitta in sè, ma per l’atteggiamento mostrato dei suoi durante i 90’. “È stata una partita difficile per il rivale che abbiamo affrontato.” diceva l’Emperador. “Ci è mancata profondità e aggressività per riuscire almeno a pareggiare. Siamo quarti? Non mi interessa se rimaniamo quattro punti dalla vetta, dobbiamo concentrarci molto più su di noi che guardare di continuo la classifica”.
San Lorenzo 1-1 Racing
Bicchiere mezzo o mezzo vuoto? Per entrambi gli allenatori è questa la domanda al termine della partita. Il San Lorenzo arriva all’appuntamento contro l’Academia forte dei quattro punti nelle ultime due partite, che hanno definitivamente fatto risorgere il Ciclon dalle sabbie mobili. Montero finalmente sta ritrovando l’essenza della squadra, con nuova disponibilità e atteggiamento. Per il gioco, beh, Paolo si può considerare ampliamente esonerato dall’argomento, considerando il terremoto capitato a Boedo nelle ultime settimane.
Da parte Académica, il Racing è alla ricerca essenzialmente del gol perduto (a secco da 270’) e della vittoria che manca addirittura da un mese. Úbeda decide di mostrarsi più offensivo cambiando modulo per l’occasione. Un 4-1-3-2 per cercare di esaltare le doti offensive di Copetti e Correa, per una volta coppia offensiva.
Dopo un primo tempo equilibrato (eufemismo) è il Ciclón che si porta in vantaggio con un missile da fuori che non lascia scampo ad Arias. È la rete che ferma a 504’ il counter dell’imbattibilità del portierone cileno, vero amuleto della squadra. Così, dopo aver adempiuto al dovere di segnare, il San Lorenzo smette di giocare e attiva la modalità ‘sopravvivenza’. Ma se Lisandro Lopez sembra fantasma di sè stesso e lì davanti non cavano un ragno dal muro, ci vorrà solo a tempo scaduto un tiro ‘della domenica’ del centrale Nery Dominguez per l’1-1 finale. Il pareggio sarà utile soprattutto a Úbeda per spazzare le nubi delle polemiche, già abbastanza minacciose in casa Acadé.
A fine gara il Dt Paolo Montero sceglierà il bicchiere mezzo pieno: “La squadra ora si sente a suo agio e più sicura. C’è ancora tanto da fare. Il gol sul finale non ci voleva, perché la vittoria avrebbe generato benefici morali e di classifica. Prendere un gol in quella maniera ti demoralizza, ma la squadra ha avuto un buon atteggiamento.”
Ma anche il Dt Úbeda sceglieva quello mezzo pieno: “Non sono soddisfatto del risultato perché meritiamo di più. Con il cambio di schema abbiamo cercato di imporre il nostro gioco, ma ci manca la cosa più difficile, che è la finalizzazione delle giocate. Nel calcio si soffre sempre, ma noi stiamo migliorando partita dopo partita. Venivamo da due partite in cui abiamo fatto bene nonostante i pareggi. Penso che i giocatori abbiano giocato bene nonostante il risultato”.
Boca 0-0 Defensa YJ
Dopo la vittoria di Rosario il Boca si accinge ad ospitare il Defensa e Justicia alla Bombonera, avversario sempre ostico, almeno considerando gli ultimi anni di conduzione Beccacece e Crespo. La squadra di Florencio Varela non si fa di certo intimidire e per venti minuti detta legge in campo. Briasco, gran figura del partido, decide però di porre fine alla supremazia verde amarilla e inizia lo show Xeneixe. Serpentina in area a assist al centro per Vasquez che di poco manda a lato. Il Boca inizia così a prendere coraggio guadagnando metri di campo e sfiorando ripetutamente il gol, grazie all’inventiva dell’ex Huracán. Pali, occasioni e parate straordinarie di Unsain, schiacciano ulteriormente gli ospiti che sono costretti a giocare di rimessa.
Partita spettacolare. Il Defensa si rifà pericoloso ma Rossi salva più volte il risultato, facendo inveire Beccacece in panchina. Terminerà 0-0 col Boca che rimarrà ancora imbattuto nella gestione Battaglia. Manca probabilmente la cattiveria sottoporta, ma si intravedono nuovi leader come Rojo e Briasco nel gruppo e un disegno tattico che finalmente inizia a delinearsi. L’aspetto positivo che emerge da questo 0-0 è una chiara idea di gioco presente nel Xeneize, che, sebbene ci siano molte cose da migliorare, fan ben sperare. La squadra, dopo tante critiche nella gestione Russo, sembra aver imboccato il giusto sentiero della continuità di risultati, con il tifoso, che in attesa di ridare la giusta spinta alla Bombonera, inizia ad entusiasmarsi, e non poco, vedendo l’attitudine sempre presente dei giocatori nel dare tutto in campo. Se poi in conferenza Battaglia appare seccato con i suoi per i primi venti minuti di gara, allora si può pensare davvero che sia la volta buona per uscirne.
Newells 1-4 River
Il River arriva al Bosque di Parque Independiencia con il desiderio di cambiare marcia. Dopo l’eliminazione dolorosa in Copa Libertadores contro il Mineiro del Nacho Fernández a Nuñez si cercano nuovi stimoli e motivazioni per andare avanti. Fuori anche dalla Copa Argentina per opera del Boca, l’unico obiettivo dichiarato rimane, per forza di cose, la conquista del campionato nazionale, l’unico trofeo mancante nell’immensa bacheca del Muñeco Gallardo. Contro il Newells la squadra gioca bene. Unita tra i reparti e con l’atteggiamento giusto, il Millo domina il campo del Bielsa senza troppi problemi, approfittando della marcata differenza tecnica tra i due equipos. Sarà la prestazione clamorosa di Julian Alvarez -doppietta e due assist-, il gol De la Cruz e Carrascal che annienteranno quello che rimane della povera Lepra. Il gol della bandiera lo realizzerà l’ex di turno Nacho Scocco, puntualmente in rete contro il suo ex mentore Gallardo, per adempiere l’antica legge dell’ex. Se per il River la Primera è l’obiettivo a lungo raggio, quello a corto è la sfida col Boca nel Superclasico, in programma tra due settimane al Monumental, sperando, con pubblico annesso.
Sono voci di corridoio che si odono da inizio anno, ma ora sembra davvero probabile l’addio di Gallardo al River a fine anno. Complice la scadenza del contratto, ma anche le elezioni nel club -l’attuale presidente D’Onofrio non si ricandiderà-, Marcelo molto probabilmente saluterà tutti e attenderà la giusta chiamata dall’Europa. “Il mio futuro? Non sono in grado di rispondere a questa domanda perché non lo so davvero” ha detto el Muñeco a fine gara. “Mi godrò questo periodo impegnandomi come lo sono ora per formare la squadra migliore per cercare di vedere se possiamo vincere il campionato una volta per tutte.” E poi, concludendo: “Se penso a cosa farò da qui alla fine dell’anno, non mi concentro più sul momento attuale. Ci vuole molta energia da parte mia, per questo preferisco spendere le mie risorse su cose che mi riguardano realmente, come cercare di allenare una squadra nel miglior modo possibile.”
Special post: Godoy Cruz
Saranno solo due partite. Sarà senza dubbio prematuro parlarne ora e l’accostamento certamente è inopportuno, ma, oggettivamente è indiscutibile che il Godoy in queste due ultime partite abbia sfoderato un fútbol finora mai visto dalle parti di Mendoza. Ha generato grande impatto il cambio tecnico nella panchina del Tomba: otto gol fatti e uno subìto in due partite non passano facilmente sotto traccia. Merito del nuovo Dt Diego Flores, ex collaboratore del maestro Marcelo Bielsa a Leeds, che con la filosofia del Loco sta cercando di insegnare a Mendoza un nuovo credo tattico. E il Tomba sta letteralmente risalendo dai bassifondi la classifica promedio retrocessione. È la salvezza del prossimo anno il vero obiettivo del club. Ma è ancora presto per dirlo.
La polemica della settimana
C’era stata tanta attesa per la decisione definitiva del ritorno del pubblico negli stadi in Primera Division. Forte anche della ‘prova pilota’ eseguita in Argentina-Bolivia, quando 20.000 persone assistettero alla partita, si attendeva con grande speranza il via libera definitivo. Rimane però ancora tutto in stand by, a causa dell’improvvisa crisi politica nazionale. Bisognerà dunque aspettare pazientemente ancora, magari dopo un rimpasto di Governo. È davvero nefasta la vita del tifoso.
Prossimo turno
Il prossimo turno, il dodicesimo di Primera vedrà sfide interessanti per le cinque grandi e per le capoliste. Il River ospiterà l’Arsenal, il Boca andrà a Tucumán, l’Independiente affronterà L’Huracan al Ducó, mentre per il San Lorenzo sarà trasferta insidiosa a Rosario nella sfida contro il Central. Compito arduo anche per il Racing che ospiterà il puntero Talleres. Torna all’Amalfitani Gago contro il suo ex Vélez, mentre il per il Lanús sarà sfida contro il Newells.
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