Epilogo clamoroso e drammatico quello di Atlético Mineiro-Boca. Nella più classica delle tradizioni sudamericane.
Si conclude nel peggiore dei modi possibili l’avventura xeneize in Libertadores. Sconfitto ai rigori a causa degli errori al dischetto di Villa, Rolon e Izquierdoz, il Boca perde completamente la testa negli spogliatoi pochi istanti dopo la fine della gara, cercando giustizia personale e affrontando con calci e pugni chiunque cerchi di mettersi frammezzo.
Dopo lo 0-0 che sancisce l’equilibrio assoluto, la partita si conclude con la vittoria dei padroni di casa, più abili a segnare e ad intercettare i rigori. Festeggiamenti brasiliani mentre gli argentini prendono velocemente la strada verso il vestuario, questo è l’ambiente circostante che si vive al Minerao. Facce deluse dal risultato, mista a rabbia per gli Xeneizes che si sentono beffati da quella decisione stravolta dal Var.
L’intento, una volta nel corridoio del sottopassaggio, è chiedere spiegazioni, anche con certo livore, agli arbitri circa il gol annullato. Ma la situazione degenera rapidamente. La polizia brasiliana, non certo l’esercito della salvezza e anzi autrice di metodi abbastanza discutibili, ci mette pochissimo per infiammare ulteriormente il contesto, cercando di far indietreggiare i più arditi giocatori, lanciando gas lacrimogeni nei corridoi sotterranei e spruzzando gas al peperoncino in faccia allo staff Boca.
La situazione precipita del tutto con la delegazione del club argentino che cerca sistematicamente lo scontro fisico, danneggiando anche strutture degli spogliatoi. Corride, estintori in mano e bavaglio sul naso; potrebbero essere scene degne di un G8, ma in realtà provengono da Belo Horizonte.
Riquelme, solitamente silenzioso, esplode in televisione: “Non ho mai visto una cosa del genere. Sappiamo tutti che i due erano gol. Questo è vergognoso, deplorevole. Non ci hanno fatto passare. Ci siamo preparati nel migliore dei modi, abbiamo vinto entrambe le partite e non hanno convalidato i gol . Sicuramente continueremo a provarci nel tentare di vincere la Libertadores, anche se succedono cose strane”.
Causa scatenante della furia azul oro è un gol realizzato da Weigandt e annullato in secondo momento dal Var. L’ennesimo. Deflagrava così tutta la rabbia e frustrazione Xeneize dopo la consapevolezza di essere stati raggirati tecnologicamente per la seconda volta in una settimana, per due gol che sembravano regolari.
“Fa molto male ed è molto triste. Giochiamo con assieme alle aspettative dei tifosi e dei giocatori. La Conmebol deve cercare di mettere gente che ci capisce.” Ha continuato Román.
E poi ha aggiunto: “Questo è molto triste per il calcio sudamericano. Il primo gol, nel campo del Boca, non sapevano come annullarlo e hanno cercato un minuto per vedere se (Sebastián) Villa fosse in fuorigioco, ora la stessa cosa. E’ davvero un peccato”.
Locura total quindi per una partita che ricorda quella ben più drammatica del Monumental nella superfinal del siglo. Violenza, frustrazione e gas pimienta, una costante sfortunatamente e ancora ben presente nel destino bostero. O NOS VAMOS TODOS .. O NINGUNO, è questa la frase dei capi dello spogliatoio Boca dopo che i capi della polizia individuavano i giocatori più caldi. Si farà quindi tutti insieme nottata al commissariato di polizia, per chiarire la posizione dei giocatori nei tafferugli, ma la questione terminerà lì, con il ritiro di denuncia da parte del Mineiro che, già soddisfatto di proseguire l’avventura in Libertadores, ‘condonerà’ magnanimamente le spavalderie dei calciatori argentini.
Ma le bravate si pagheranno. Con tutta la delegazione Boca che probabilmente avendo ‘violato’ i protocolli sanitari potrebbe incorrere ad un isolamento di 10 giorni al momento del suo rientro in Argentina, compromettendo così le prossime partite di Primera. E, soprattutto, aspettando la temuta stangata Conmebol, che questa volta potrebbe essere davvero esemplare.
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