Non conosce pace il Boca Juniors tra campo e dirigenza. Se ne va Mario Pergolini per divergenze di vedute interne.
È di nuovo caos al Boca dopo le improvvise dimissioni di Mario Pergolini, vicepresidente primero del Boca Juniors. Dopo i rumors di ieri pomeriggio etichettati come provocazioni e ‘puro humo’ dai tifosi xeneizes nei confronti dei media antiboca, nella notte ecco la notizia clamorosa: il dirigente da conferma personalmente della sua rinuncia, pubblicando sul suo profilo Instagram un video dove esplica i motivi della drastica decisione.
“Non ho avuto problemi con Jorge (Ameal), né con Riquelme, che vuole il meglio per il Boca. Ma a volte devi capire che quello che hai in mente non si può realizzare e devi farti da parte. Non volevo che scoppiasse questo trambusto, capisco cosa sta succedendo. Il Boca è ciò che amo di più del pianeta, voglio il meglio, ma indubbiamente non sono io la persona che può offrirlo, almeno in questo momento, E’ meglio allora che mi faccia da parte.”
Con questa parole il vice presidente prende in contropiede i tifosi e i media, annunciando la notizia shock, lacerando ancora di più i sottili equilibri interni. Nel discorso, nobilmente, esonera da colpe Riquelme e soci per amore del club, ma è proprio quello il motivo scatenate, le diverse vedute all’interno dello stessa società.
Mario Pergolini è un giornalista e imprenditore. Sa bene come funziona il mondo dei media, essendone stato parte per lungo tempo. Lui è l’innovatore, colui che appare più spesso nelle interviste come una sorta di portavoce. Ed è facile capirne il perchè: Riquelme è introverso ed è chiamato non a caso el mudo, Bermudez e Cascini ogni volta che aprono bocca scatenano il putiferio (vedi varie dichiarazioni su Tevez). È Pergolini, in sostanza, la persona più equilibrata della dirigenza. Ed è grazie a lui che nasce il progetto chiamato Boca TV, un canale tematico che si propone di rilasciare informazioni dirette all’esterno, senza alcun ‘filtro’ contaminante. Idea geniale, per un Boca sempre un passo avanti in visibilità e comunicazione. Interviste, dirette delle partite della Reserva e tanti altri contenuti ‘partitarios’ per una grande innovazione mediatica, il primo progetto comunicativo di questo livello in un club argentino. Insomma, sembra davvero un successo. È invece l’inizio della fine. La reticenza degli ex jugadores del consejo, a partire da Riquelme, ad apparire e accettare il nuovo canale, inizia a farsi sentire.
Non tutti la pensano come Pergolini e la sua idea non viene condivisa all’interno della secreteria tecnica (che probabilmente farebbe meglio ad occuparsi dell’aspetto tecnico della squadra Primera). Il primo affondo di un certo livello lo dà el Patron Bermudez (consejo), lanciando un’altra iniziativa mediatica che si trasforma in un parallelo progetto: Boca Predio. Nuovo profilo ufficiale in Twitter e Instagram che si prefigge di raccontare il Boca dell’interno. Ossia, un fac simile dell’idea di Pergolini, mai digerita dai dirigenti, perchè non è mai stato ‘digerito’ Pergolini. Differenti vedute o gelosie, è comunque battaglia interna in una società che davvero non riesce a trovare pace.
‘Qui è dove tutti sognano, la stessa cosa. È qui che lo sforzo paga. Qui è dove si allenano i ragazzi. Qui è dove si allena il prima squadra. È qui che nascono gli idoli. È qui che il Boca inizia ad essere Boca.‘ Questo è l’incip del nuovo account che si prefigge di essere unico strumento per i tifosi Boca.
E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Mario Pergolini è incredulo. Disorientato dopo quest’ultimo affronto, si sente scavalcato da quelli che reputava amici. Va su tutte le furie e dopo l’ultima litigata con Riquelme e soci va dal presidente Ameal e in un’ora e mezza di sfogo gli comunica la sua decisione irrevocabile di dimittersi come vice presidente. Una decisione forte, nobile da parte sua, che però non fa che incrinare ancor di più il rapporto interno, con Román, leader di una dirigenza, ormai del tutto incontrollabile.
Il comunicato ufficiale del club certifica la crisi che imperversa il Xeneize, quasi dal giorno dell’insediamento del nuovo direttivo.