Hernan Crespo non è più l’allenatore del Defensa y Justicia. Lo comunica lui stesso nei social, ringraziando tutti e lasciando nuovamente il segno nei cuori argentini.
“Voglio comunicare attraverso queste parole e con questo mezzo che vi saluto assieme al mio staff del Defensa y Justicia, grato di averci accolti con rispetto, affetto e fiducia nel nostro lavoro.”
Con queste parole Hernan Crespo annuncia nei propri social la volontà di lasciare la panchina del Defensa y Justicia per intraprendere una nuova avventura, magari in Brasile col San Paolo, da tempo interessato ai suoi servigi.
Crespo lascia il timone tra la commozione popolare, dopo aver fatto sognare una città conquistando il cuore della gente umile di Florencio Varela. Che impresa! Se ne va con la coscienza di aver dato tutto sè stesso, assieme a quella Copa Sudamericana, che sconvolge -e non poco- la vita della piccola cittadina alle porte della Capital.
“È stato un anno di grande impegno, impegno e passione per cercare di realizzare la nostra proposta di gioco.“
Defensa si ma anche tanto attacco. Hernan arriva nel club gialloverde il 20 gennaio scorso. Ha a disposizione appena un anno per sconquassare la vita tranquilla dei tifosi, che dal primo giorno inevitabilmente si innamorano di lui. Fa ancora più effetto capire che in realtà a Hernan bastano appena 5 mesi per convincere i giocatori della bontà del suo progetto. Poche partite in Superliga e poi lo stop forzato causa pandemia, Crespo va con todo, massimizzando al massimo il tempo che gli viene concesso per creare l’ossatura mentale e tattica di una squadra che giorno dopo giorno diventerà irresistibile.
“Ringrazio i giocatori per il loro impegno nel cercare di proporre la nostra idea con le nostre caratteristiche. Ci vuole molto coraggio e umiltà per farlo e questo gruppo ha dato tutto fidandosi di noi.“
Prima, l’esperienza positiva in Libertadores con l’eliminazione alla prima fase avvenuta solo al 94′ contro il Santos, poi, l’avventura straordinaria nella Copa Sudamericana, competizione probabilmente più a misura del piccolo equipo argentino. Bastano pochi mesi di lavoro per rivedere quello spirito offensivo e combattivo iniettato da Beccacece qualche anno fa, intravedendo però la mano del nuovo entrenador grazie all’esperienza del calciatore Valdanito. Oltre alla figura manageriale, corroborata da tanti anni di calcio europeo ai massimi livelli, è il carisma e l’umiltà che fa breccia nei giovani di Varela. Un calciatore tra i calciatori, una figura paterna per i terribili ragazzini che ora possono concentrarsi solo a imparare gli schemi; ci penserà il paracadute mediatico del Dt a coprire la spalle all’intero plantel.
“E grazie alla dirigenza per averci sostenuto in ogni momento, accompagnandoci e lavorando fianco a fianco con noi.“
La naturale conseguenza è la gloria. Mai prima della venuta di Hernan il Defensa aveva mai vinto qualcosa, neanche un torneito delle serie inferiori. Mai. Beccecece c’era andato vicino qualche anno fa contendendo fino all’ultima giornata il titolo de Primera al Racing Club, aprendo comunque una strada per un cammino duraturo nelle competizioni sudamericane. È con el Valdanito che arriva la prima stella e la gloria tanto attesa, mai troppo pretesa a Florencio Varela. Dai milionari premi in dollari alla possibilità di continuare la buena onda con le finali di Recopa Sudamericana e quella della J. League Cup – Copa Sudamericana Championship Final -la ex Suruga Bank-, Hernan apre le porte del club al calcio che conta, con altri palcoscenici mondiali e con altre possibilità di lasciare il segno. Dovrà essere ponderata al meglio, di conseguenza, la scelta del presidente Lemme sul nuovo Dt, su una figura che si prenda la responsabilità di proseguire un’avventura che potrebbe dare altre soddisfazioni.
“Grazie a tutte le persone che lavorano nel club, per essersi presi cura di noi con grande affetto e per averci fatto lavorare con grande tranquillità. E grazie mille a tutti tifosi del Defensa y Justicia, che in questo anno di pandemia ci hanno inviato il loro sostegno, incoraggiamento incondizionato e affetto in ogni modo possibile.“
Hernan el conquistador lascia il Defensa nel punto più alto della sua storia, ben consapevole che anche il suo futuro da oggi in poi sarà di un’altro livello. La chiamata del San Paolo è quella giusta per conquistare altre piazze, altri cuori e magari in futuro qualche panchina nel vecchio continente.
Hasta pronto Valdanito y gracias por tanta lacura!
“Il Defensa y Justicia sarà per sempre nel mio cuore e in quello della mia famiglia.”
Hernan Crespo
calcioargentino.it