Le nostre speranze di fine anno non hanno purtroppo avuto nessun riscontro positivo. La sconfitta di ieri con il Gimnasia La Plata ci lascia fuori dai giochi per quanto riguarda l’accesso alla finale (presumibilmente contro Boca o River). L’ultima partita contro il Banfield sarà quindi ininfluente… almeno per il San Lorenzo.
Siamo fuori (dalla Copa Maradona)
Torniamo sul match del Nuevo Gasometro. Il risultato dice 2-1 Gimnasia ma in realtà poteva anche finire 1-1 visto che l’ultimo gol, è arrivato pochi secondi dopo il secondo cambio di Soso che ha sbilanciato la squadra inserendo un trequartista (Mati Palacios) per un terzino (Cachila Arias). In ogni caso neanche il pareggio sarebbe servito, anzi avrebbe eliminato entrambe le squadre.
Il problema è che il San Lorenzo, pur dovendo vincere a tutti i costi, non ha dimostrato grinta né voglia. L’unico sussulto è stato dopo il primo gol del Gimnasia: la reazione ha portato al pareggio immediato di Angel Romero su assist del fratello Oscar.
Per il resto le occasioni da gol sono state prevalentemente del Gimnasia con tanto di rete annullata per fuorigioco (inesistente ma non c’è il VAR) sul finire del primo tempo. Le poche occasioni del San Lorenzo sono state abilmente sventate da un Jorge “Fatura” Broun in in grande spolvero.
La colpa principale imputata ieri a Soso è il ritardo nei cambi dato che ne ha sfruttati solo due di cui il secondo (a cui si fa riferimento sopra) solo al 42’ del secondo tempo. A sua parziale discolpa c’è da dire che la squadra era decimata da infortuni e Covid ed in panchina erano presenti solo ragazzi del vivaio. Ciò non toglie che i giovani avrebbero sicuramente dato una scossa e un po’ di vitalità alla squadra. Da segnalare inoltre la pochezza offensiva, la mancanza di ritmo, le frequenti disattenzione sulle palle inattive e gli errori nelle partenze palla a terra da dietro.
Insomma il San Lorenzo ha giocato poco e male, col tecnico inevitabilmente al centro delle critiche assieme alla dirigenza, responsabile degli stipendi eccessivi promessi a giocatori importanti (Di Santo, Peruzzi, ecc.) ma dal rendimento molto basso.
I tifosi, oltre a risultati all’altezza della storia del San Lorenzo, chiedono chiarezza e trasparenza sulla situazione economica del club dato che si susseguono i reclami da parte di giocatori, ex-giocatori ed altre squadre circa pagamenti mancanti o in ritardo di mesi.
Se lo stato patrimoniale attuale e la difficile situazione economica globale non permette l’ingaggio di top player sarebbe fondamentale farlo sapere. Se il progetto giovani venisse spiegato e portato avanti in maniera costante i tifosi lo accetterebbero serenamente. Le promesse non mantenute, invece, non fanno altro che generare malumori e polemiche.
2 – Chau Soso?
Dopo la sconfitta contro il Gimnasia, la continuità di Mariano Soso alla guida del San Lorenzo sembra legata ad un filo sempre più sottile.
La dirigenza e la secreteria tecnica stanno discutendo in queste ore per cercare di capire se andare avanti ancora con l’attuale allenatore Soso. Negli ultimi due anni al Ciclon si sono alternati quattro allenatori, nessuno dei quali ha ottenuto continuità di rendimento e risultati all’altezza.
A novembre 2018 arrivò Jorge Almiron, all’epoca conteso da diversi club. Con lui arrivarono 10 rinforzi semi sconosciuti (molti dei quali gestiti dallo stesso procuratore di Almiron). Di quel mercato si salvarono solamente il mediano Loaiza (che inspiegabilmente non venne riscattato) e il veterano Roman Martinez. La stagione fu disastrosa: 25 partite giocate con solo 4 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte, corrispondenti al 34% dei punti disponibili. L’unica nota positiva fu il passaggio turno agli ottavi di Libertadores. Nonostante ciò, Almiron venne esonerato ad inizio maggio 2019.
A giugno dello stesso anno si concretizzò il ritorno di Juan Antonio Pizzi che venne subito eliminato agli ottavi di Copa Libertadores dal Cerro Porteño. L’inizio promettente in Superliga si rivelò un fuoco di paglia che durò 13 partite: 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte col rendimento del 43%.
Dopo la separazione da Pizzi la squadra venne affidata a Diego Monarriz, tecnico della squadra reserve (corrispondente alla primavera) ad inizio novembre 2019. L’unico risultato degno di nota fu la vittoria contro il River al Monumental che gli garantì un po’ di ossigeno fino ad inizio 2020 quando i risultati cominciarono a scarseggiare e le feroci critiche lo costrinsero a dimettersi, tornando a dirigere la reserva. Ha diretto la squadra per 10 partite, con 4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte (46% di rendimento).
Il 10 marzo 2020 venne contrattato Mariano Soso, tecnico semi sconosciuto a cui venne fatto firmare un contratto di due anni. A causa della pandemia ha diretto la squadra solo per 10 partite senza peraltro affrontare nessuna squadra di alto livello. Il suo ruolino di marcia recita attualmente: 4 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Il rendimento pari al 53% è stato il migliore degli ultimi tempi ma le poche idee di gioco dimostrate finora e l’eliminazione dalla Copa Diego Armando Maradona (nonostante il girone molto alla portata) hanno fatto aumentare in maniera esponenziale le critiche verso il DT, che ora sembra veramente sull’orlo del baratro.
di Loren_Cuervo
calcioargentino.it