Sebbene molti di noi lo vorrebbero dimenticare in fretta, questo 2020 sarà inevitabilmente uno degli anno più ricordati a causa delle vicissitudini legate al Covid-19 che hanno coinvolto praticamente chiunque. Ovviamente anche il mondo del calcio ha subito delle conseguenze pesantissime, in particolare il futbol argentino è rimasto fermo per molti mesi e le partite giocate sono state davvero poche. In ogni caso vi lasciamo un nostro piccolo riassunto di quanto accaduto a Boedo e dintorni in questo sfortunato 2020.
L’anno è iniziato con la conferma di Diego Monarriz al timone della squadra dopo i buoni risultati raggiunti nelle ultime partite del 2019, tra cui la vittoria per 1-0 al Monumental contro il River Plate con il gran gol del “Tanque” Gaich.
Sul fronte mercato di gennaio, si registrano molte cessioni a partire da quelle di alcuni referentes dall’ingaggio pesantecome il capitano e goleador Nico Blandi (accasatosi al Colo Colo), il talentuoso volante Fernando Belluschi passato a parametro zero al Lanus e l’ex Inter, Ruben Botta ceduto al Defensa y Justicia.
Alla voce acquisti troviamo due ritorni: quello di Fernando “el Mono” Monetti (portiere agile e bravo con i piedi) ma soprattutto quello di Nacho Piatti che fu uno dei protagonisti della storica vittoria della Copa Libertadores 2014. Inoltre segnaliamo le incorporazioni di alcuni giocatori di esperienza come il difensore Alejandro “el Flaco” Donatti (dichiaratosi tifoso cuervo), il volante Diego “Torito” Rodriguez e dell’attaccante rapido Nicolas “Uvita” Fernandez.
Le prime partite dell’anno, che corrispondono alle ultime giornate del campionato 2019-20 trascorrono senza infamia e senza lode anche se a livello di gioco non si vedono grandi miglioramenti e l’operato del DT viene presto messo in discussione.
A metà febbraio accade il fattaccio di Cordoba (già citato nell’articolo sui gemelli Romero) seguito dalla sconfitta casalinga contro il Racing. La situazione divenuta insostenibile costringe Monarriz a dare le dimissioni e a tornare al suo incarico nella squadra riserve.
A questo punto la squadra viene affidata al trio formato dalle vecchie glorie del club “Pipi” Romagnoli e “Beto” Acosta e dall’ex portiere Hugo Tocalli. Con questo strano terzetto alla guida, il San Lorenzo rialza la testa e porta a casa due belle vittorie contro Aldosivi e Lanus.
Siamo ormai a metà marzo quando viene disputata la prima giornata della Copa de la Superliga, che termina con una vittoria a domicilio contro il Patronato (gol da centrocampo di Oscar Romero). Sarà questa l’unica partita del torneo che viene immediatamente bloccato (e mai più ripreso) a causa delle restrizioni per il Covid-19.
Proprio in quei giorni la dirigenza ufficializza l’accordo con il giovane DT Mariano Soso che si trova quindi nella stranissima situazione di allenatore di una squadra che non conosce personalmente.
La situazione nazionale a livello di Covid non migliora e il futbol rimarrà fermo fino a primavera inoltrata.
A maggio Marcelo Tinelli assume la presidenza della neonata Liga Profesional che sostituisce la defunta Superliga Argentina.
Sul finire di giugno ci saluta un altro dei referentes del equipo. Si tratta dell’ex capitano della Fiorentina Gonzalo Rodriguez, che era ritornato a Boedo dopo la lunga esperienza europea e che decide di appendere gli scarpini al chiodo in pieno lockdown. Prodotto del vivaioazulgrana, nei suoi due periodi al San Lorenzo ha giocato 118 partite segnando 9 gol e vincendo la Copa Sudamericana 2002.
Nel frattempo in Europa il calcio giocato riprende il suo corso pur tra mille restrizioni e protocolli e con esso ricominciano le voci di mercato. In casa San Lorenzo il nodo da sciogliere riguarda la possibile cessione di Adolfo Gaich, attaccante potente che si era messo in mostra prima del lockdown la cui clausola è di 15 milioni di dollari. Si parla dell’interesse di molte squadre tra cui l’Inter che lo vorrebbe per sostituire Lautaro sarebbe diretto verso Barcellona. La storia recente del San Lorenzo è caratterizzata da cessioni di giocatori importanti a cifre modiche quindi non c’è da stupirsi se si parla di possibili sconti sul prezzo del giovane bomber. I retroscena e le indiscrezioni si inseguono ma alla fine “el Tanque” finisce addirittura in Russia al CSKA Mosca per circa 8,5 milioni di euro più una percentuale sulla plusvalenza futura. Nonostante noi siamo particolarmente d’accordo con il prezzo di vendita, molti tra i tifosi sono addirittura contenti in quando rispetto al solito si è “venduto bene” un giocatore che doveva ancora dimostrare di essere un vero “crack”.
Sul fronte della vuelta a Boedo, il popolo azulgrana sta lottando e manifestando affinché la legislatura porteña approvi la Ley de Rezonificacion che permetta la costruzione del nuovo stadio in Avenida La Plata. La legge è stata approvata in primo grado, mancano ancora alcuni passaggi ma almeno sembra che le acque inizino a muoversi.
Per rivedere una partita vera in Argentina dobbiamo aspettare addirittura fino al 30 ottobre quando comincia la Copa de la Superliga (ribattezzata Copa Diego Armando Maradona) caratterizzata da un formato abbastanza cervellotico.
Il nuovo San Lorenzo di Soso parte benino restando imbattuto nella prima fase mostrando bel gioco solo a tratti ed accontentandosi spesso di pareggi a reti inviolate.
Oltre ai gemelli Romero, si fanno notare alcuni giovani promesse del vivaio come il centrale difensivo Gattoni e gli attaccanti Mariano Peralta Bauer ed Alexander “el Tanque” Diaz.
I problemi cominciano nella fase successiva. Sebbene sulla carta il gruppo B sembri facile, le partite contro Talleres (sconfitta casalinga) e Colon (pareggio in extremis dopo aver subito la rimonta) complicano notevolmente la situazione. La colpa principale imputata all’allenatore è quella di aver preferito l’esperto centravanti di manovra (ma di pochi gol) Franco Di Santo (ex Chelsea e Schalke) ai giovani Diaz e Peralta Bauer.
La terza partita, a Tucuman contro l’Atletico, è quindi già decisiva: in caso di sconfitta o pareggio addio sogni di gloria. Il caso vuole che Di Santo venga contagiato dal Covid e che in attacco venga schierato Alexander Diaz.
La partita inizia subito bene con il rigore guadagnato da Diaz (guarda caso) e trasformato da Angel Romero, ma nel secondo tempo ci pensa “el tucu” Salazar a combinare la frittata: già ammonito si lancia a barrer (in scivolata)fuori tempo e guadagna la doccia anticipata. Come se non bastasse, sulla punizione seguente arriva il pareggio dei padroni di casa.
A questo punto la situazione sembra davvero nefasta ma a sacar las papas del fuego ci pensa inaspettatamente Nicolas “Uvita” Fernandez, attaccante rapidissimo e pungente lanciato nella mischia da Soso dopo 10 mesi fermo per infortunio ai legamenti del ginocchio.
Suo il gol del 2-1 con un zurdazo cruzado e l’assist per la corsa in campo aperto di Juan Ramirez che fulmina “el laucha” Lucchetti fissando il 3-1 finale.
Ora per accedere alla finale bisogna vincere le due partite restanti sperando in un pareggio tra Talleres e Banfield o in una vittoria del Talleres che però poi dovrebbe perdere punti con il Colon già eliminato. Insomma, c’è da vincere e sperare ma l’importante è che siamo ancora vivi e finché c’è (u)vita c’è speranza!
Vamos Ciclon!
di Loren_cuervo
calcioargentino.it