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Al via la Libertadores dopo circa 6 mesi, ma non sarà una competizione troppo equilibrata. Grande vantaggio per chi ha ripreso il futbol prima di altri, si preannuncia un torneo probabilmente a senso unico. Non si escludono sorprese clamorose nel breve periodo.

Il ritorno della competizione più affascinante del continente sudamericano è la notizia più bella per gli amanti del futbol di certe latitudini. Finalmente torna a rotolare la pelota nel continente più passionale del pianeta. Si giocherà a porte chiuse con i protocolli anti Covid simili a quelli adottati in Europa.

PROTOCOLLO Dopo alcune settimane di ritardo il governo argentino ha firmato il protocollo sanitario della Conmebol. La sinergia dei ministeri della Salute, Sport, Sicurezza, Interno e Turismo, in collaborazione costante con la Conmebol ha di fatto superato gli ultimi ostacoli. Grazie a questo accordo non ci sarà quarantena per i clubs ‘visitanti’ e le squadre argentine potranno giocare le gare interne nei propri stadi. Solo il River si rifugerà al Libertadores de America, la cancha dell’Independiente, causa lavori al Monumental.

DIFFERENZE FISICHE Il primo dato che emerge su questa ripresa non è troppo confortante per le squadre argentine. C’è da registrare in questi mesi una presa di posizione molto diversa dei diversi governi sudamericani in fatto di politiche interne in contrasto al virus. Che tradotto in termini futbolístici significa essenzialmente una cosa: chi ha iniziato prima a giocare avrà un notevole vantaggio rispetto agli altri. In Argentina, Colombia, Venezuela e Bolivia il futbol non è ancora ripartito, a differenza di altre federazioni nazionali dove le competizioni calcistiche locali sono ricominciate addirittura da fine luglio. In Brasile, nonostante il triste record di contagi e morti (secondo focolaio mondiale di coronavirus), si gioca (e non parliamo di allenamenti) addirittura dal 23 luglio. Come pure in Paraguay (22/7), in Cile (1/8), in Uruguay (9/8), in Ecuador (16/8) e in Perù (25/8).

IMPREVEDIBILITA’ È quindi un quadro abbastanza sconfortante quello che si presenta dinanzi alle 5 argentine. Incontrare squadre già avanti nella forma fisica potrebbe complicare e non poco i piani più ovvi, come ad esempio la semplice qualificazione al turno successivo. Di conseguenza il livello di imprevedibilità non sarà per nulla paragonabile agli anni precedenti, essendo in pratica questa del 2020 una coppa a sè, una sorta di ‘Copa de transicion’. Di fatto si rischia la supremazia brasiliana, mai come ora favoriti alla vittoria finale. L’obiettivo a breve termine per le cinque argentine sarà quello di stringere i denti per cercare di entrare in condizione quanto prima.

Ma analizziamo i gironi a noi interessati:

Gruppo B

Già complicato prima del lockdown, ora il Tigre per qualificarsi dovrà fare un vero e proprio miracolo. Il 18/9 se la dovrà vedere contro il Bolivar (Bolivia), come gli argentini ancora senza partite nelle gambe. È questo forse l’aspetto più positivo, perché Palmeiras (dal 23/7 – 11 partite) e Guaraní (dal 16/7 – 4 partite) saranno di un altro passo.

Gruppo D

L’equilibrio fin qui del girone D sarà destinato a scomparire. Il 18/9 il River affronterà la temibile trasferta brasiliana contro il San Paolo, che ha giocato dal 24/7 la belleza di 8 partite tra Paulista e Brasilerao. Il LDU Quito (Ecuador) ha iniziato il 16/8 giocando 5 incontri, mentre il Binacional (Perù) è in attività dal 25/8 (1 partita). Da ricordare che quest’ultima giocherà le partite interne a Lima e non in altura a Juliaca (3.800m). Il River inoltre ha già giocato a Quito (2.850m).

Gruppo F

Il Racing Club giocherà il 17 settembre al Cilindro contro il Club Nacional. Gli uruguayi giocano dal 9 agosto l’Apertura della Primera División (6 partite). In Venezuela non si gioca (Estudiantes Merida), mentre in Cile l’Alianza Lima ha all’attivo finora 3 partite, avendo ricominciato il campionato il 1 agosto.

Gruppo G

Forse il girone più duro è quello dell’Halcon. Il 18/9 il Tito Tomaghello ospiterà il Delfín (Ecuador), in attività dal 16 agosto (4 partite). Ancor più temibili Santos (Brasile) e Olimpia (Paraguay), le squadre più rodate avendo iniziato le competizioni lo stesso giorno (23/7) giocando lo stesso numero di partite (8).

Gruppo H

È forse il girone meno pesante e più simile alle condizioni fisiche del Boca, anche se il 18/9 il Xeneize dovrà affrontare la trasferta durissima di Asunción, contro il Libertad, in attività dal 22/7 (8 partite). Caracas (Venezuela ) e Deportivo Medellin (Colombia) saranno più alla portata, non avendo queste squadre giocato alcuna partita.

Altro aspetto non scontato saranno i contagiati e gli infortunati che mano a mano verranno esclusi dalla squadra. Sarà un torneo a eliminazione fisica e favorita sarà la squadra che, oltre la condizione, avrà meno defezioni in rosa. L’edizione della Libertadores 2020 sarà certamente ricordata a lungo.


calcioargentino.it

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