Hola muchachos, todo bien? Prima di tutto vorrei chiarire che quest’articolo l’ho pensato di dividerlo in due parti: la prima oggi dopo il grande trionfo del Boca, e la seconda domani dopo la partita del River (buu).
Devo ammettere che non ero molto convinto del ritorno di Miguel Angel (Russo ndr) al club, ma senza dubbio, come diciamo qui, mi sta ‘chiudendo la bocca‘. Grandissima efficacia della squadra nel segnare, nel mantenere la solidità difensiva, con i giocatori che sembrano abbiano riacquistato fiducia. In poche parole il Boca gioca bene (generalmente) e si ‘fagocita’ le partite, cosa che non si vedeva da molto tempo.
La gara di oggi non era facile e non E’ stata facile. D’altronde bisognava giocare nella cancha di Colon e questo non è mai semplice, dato il soprannome dello stadio (Il cimitero degli elefanti). Il Colón giocava un primo tempo quasi perfetto, bloccando completamente il gioco a metà campo, fallendo solo il gol. Poveri i miei vicini che avranno ascoltato i miei insulti alla TV, ogni qualvolta quando il Boca faceva un retropassaggio, invece di attaccare. Ed era grande la delusione anche per un altro motivo: quella era una partita da vincere a tutti i costi e non si poteva assolutamente sbagliare!
Sebbene i santafesini fossero superiori, non riuscivano a creare nessun pericolo… E il Boca giocava sulla difensiva: due passaggi a metà campo, uno all’indietro, uno al portiere e così via, inoltre, sembrava che sotto gli scarpini avessero del sapone.. Probabilmente i giocatori xeneizes erano sotto il maleficio della potente setta ‘Sabalero’ dato che NON RIUSCIVANO MAI A CONTROLLARE LA PALLA ogni qualvolta ne entravano in possesso. In sostanza nel primo tempo si potevano apprezzare tre aspetti positivi: la porta di Andrada ancora inviolata, l’arbitro che mandava tutti nello spogliatoio e ..la fine della maledizione!
🇦🇷Version argentina: Entretiempo, Miguel acomodó las piezas pero el equipo salió igual de mal que en el primer tiempo. El tiempo pasaba y Boca seguía jugando mal, ya empezaba a jugar su partido psicológico el hecho de que había que ganar SI o SI para pelear el torneo nada más y nada menos que contra “los pirmos”. Hasta que luego de una jugada fortuita, uno de los jugadores más flojos de la noche (Pol Fernandez), me hizo romper la garganta gritando gol… pobre mi madre (hincha de River), que justo pasaba detrás de mí y casi se muere del susto!
Los nervios seguían ahí, no podía estar del todo tranquilo ya que sólo estábamos a un gol y digamos que Boca no terminaba de convencer en su juego… Pero bueno, Colon tenía todo para perder: Necesitaba los puntos para escaparle al descenso y jugando de local, tenía que ir al frente, escenario propicio para el juego contraofensivo de Boca.
Y así fue que llegó el segundo, no termino de festejar que llega el tercero y como para decorar el postre, la frutilla fue una linda “tijera” de Wanchope, fiel a su estilo, para cerrar una noche en la que pasamos de la bronca, a la desesperación y de la desesperación a la alegría en cuestión de minutos.
Ahora la pelota la tiene River, donde lo único que puede llegar a jugarles en contra es que nosotros hicimos nuestro trabajo. Futbolísticamente, juegan como un equipo campeón (y tienen esa suerte). A esperar y rezarle a todos los dioses mañana de que caigan de local… Por el momento, nos vamos felices a dormir de que la actitud no se negoció, de saber que mientras nos den las cuentas, Boca va a pelear hasta el final, y que si se define en un partido desempate, ahí estaremos listo para otra batalla, mi Boca Juniors querido.
🇮🇹: Nel frattempo, Miguel (Russo) cercava di aggiustare qualche accorgimento ma la squadra uscì (dagli spogliatoi) male come nel primo tempo. Il tempo passava e il Boca continuava a giocare male, iniziando la sua partita psicologica per il fatto che bisognava vincere SI o SI per dar battaglia al torneo niente di meno che contro “i cugini”. Fino a quando, dopo una giocata casuale, uno dei giocatori più pigri della serata (Pol Fernandez), mi ha fatto rompere la gola urlando gooool… povera mia madre (tifosa del River), che passando dietro di me quasi gli prese un colpo dalla paura!
I nervi erano ancora lì, ma non si poteva essere del tutto tranquilli perché eravamo solo un gol sopra e il Boca non aveva convinto nel suo gioco… Ma, beh, Colon aveva tutto da perdere: aveva bisogno dei punti per non retrocedere e giocando in casa, doveva attaccare in massa, uno scenario propizio al gioco controffensivo del Boca.
E così arrivò il secondo. Non terminammo di festeggiare che arrivò il terzo e anche il quarto con la ciligina sulla torta della bella “tijera” di Wanchope, fedele al suo stile, per chiudere una notte iniziata con la disperazione e terminata con la gioia in pochi minuti.
Ora la palla passa al River, dove adesso dovranno gestire una situazione non proprio favorevole, con una pressione in più dopo aver svolto bene il nostro dovere. Loro calcisticamente giocano veramente come una squadra campione (e hanno pure fortuna). Staremo così ad aspettare e pregare domani tutti gli dei che non ascoltino chi giocherà in casa (River)… Per il momento, andiamo a dormire felici che l’atteggiamento è stato quello buono, sapendo, mentre si fanno i conti, che il Boca combatterà fino alla fine, e che se si arriverà a un spareggio saremo lì pronti per combattere un’altra battaglia, mio caro Boca Juniors.
di Lucas Alcaraz
calcioargentino.it