Al termine della difficile partita di domenica sera, non ci sono calcoli difficili da fare: 3 partite, 7 punti per la «vuelta olimpica»
Sicuramente, il calendario del Boca Juniors appare più semplice (Godoy Cruz e Gimnasia in casa e la trasferta di Santa Fe contro il Colon) ma il River ha tutte le carte in regola per poter vincere questo « mano a mano » con l’eterno rivale. E la chiave di volta sarà già settimana prossima, visto che il River andrà nell’insidiosissima trasferta contro il Pincharrata nel suo nuovo stadio, da poco inaugurato.
Tra l’altro la Banda scenderà in campo conoscendo già il risultato dei rivali e questo potrebbe essere un motivo di pressione in più per gli uomini di Napoleone. Uscendone però indenni dal Jorge Luis Hirshi, potrebbe essere la spinta decisiva verso il titolo.
Altro particolare non trascurabile sarà la fatica di Libertadores che intralcerà i piani di Gallardo & C. La Copa più amata dal River iniziera’ la fase dei gruppi proprio nella settimana prima dell’ultima gara della Superliga Argentina. E più precisamente, con I 2.900 metri di Quito e di giovedi’, a soli 3 giorni della trasferta di San Miguel di Tucuman……mamita querida.
Ma cominciamo dalla partita contro il Banfield:
Davanti a 65.000 spettatori e con il nuovo impianto di illuminazione (costato la bellezza di 1,6 M €) Gallardo conferma l’11 titolare della settimana scorsa all’Avenida di Santa Fe contro l’Union, nel collaudatissimo 3-5-2; Falcioni invece si presenta al Monumental con un centrocampo folto e il solo Arias di punta. Il Taladro é sempre stato un avversario ostico e l’inizio gara conferma tutte le insidie della vigilia.
La squadra biancoverde, rinvigorita dalla cura Falcioni, arriva imbattuta e con la porta inviolata in trasferta da parecchi turni e con voglia di fare uno sgambetto al River Plate di d’Onofrio. Inizia la partita e l’ex Boca e Napoli Datolo e il colombiano Lenis spaventano Armani su punizione prima e su di tiro di poco fuori subito dopo. Il River risponde con una conclusione angolata di Suarez ben respinta da Arboleda.
Ma al 16’ sale in cattedra il giocatore che più trae giovamento da questo sistema tattico di Gallardo: Montiel! « Cachete » riceve la palla da Enzo Perez, elude con un « sombrero » Claudio Bravo (omonimo del portiere del Manchester City e nazionale cilena), centrando perfettamente nel cuore dell’area per Suarez che schiaccia di testa per il vantaggio dei padroni di casa. GAAAAAAAAAAAALLLLL
Piccola curiosità per l’attaccante cordobese: sono solo 13 gol in 45 apparizioni con la maglia del River, ma ogni volta che va a segno, la squadra del Muñeco vince la partita: AMULETO!
Il gol libera la Banda che sfiora il raddoppio ancora con Suarez, che non riesce a scavalcare di testa il portiere Arboleda, vanificando così un assist di Casco (partita sottotono per lui). Un minuto dopo pero’, Santos Borré, in una di quelle serate in cui non gli riesce proprio niente, manda sulla traversa un rigore che Rapallini accorda giustamente per un mani di Lollo (uno dei due ex della partita al pari di Bertolo) su cross del solito Montiel. In un solo colpo, il colombiano nega la possibilità di terminare il primo tempo in vantaggio di 2 gol e spreca la chance di portarsi da solo nella classifica dei marcatori, attualmente in coabitazione con Silvio Romero a 11 reti.
Capitolo rigori: 5 rigori sbagliati su 8 (di cui 4 di fila) sono inamissibili, ma ancora più sconcertante é farli tirare a Santos Borré……perché non Nacho Fernandez ????
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Nel secondo tempo, il River tiene il controllo del gioco, crea 3 nitide occasioni con i suoi due attaccanti ma il colombiano oggi, come si dice in Argentina, non avrebbe segnato neanche all’Arcobaleno…..quando centra la porta é di nuovo la traversa a negarli la gioia del gol al 62’ su un grande lancio di Suarez.
Cinque minuti dopo, inizia la girandola delle sostituzioni (ormai abituali): entrano Quintero (proprio per il suo connazionale), Scocco per Pinola (Gallardo ritorna a 4 dietro) e Pratto per l’MVP Suarez: preoccupante l’entrata in campo di Quintero, apparso svogliato e molto indietro a livello di condizioni fisica, mentre si hanno avuto segnali incoraggianti dall’Oso Pratto che sfiora il gol a fine gara. A un quarto d’ora dalla fine fa il suo ritorno in campo (dopo quasi 3 anni) il tanto chiacchierato Daniele Osvaldo!
Per uno scherzo del destino, Falcioni (ex tecnico del Boca) lo fa uscire per un ex giocatore del Boca (Datolo): potete immaginare i fischi che stavano per tramutarsi in un silenzio glaciale se il pallonetto di Danistone al 86’ non fosse uscito di poco sulla traversa di Armani. Nell’occasione, giocata di pura potenza a saltare il paraguaiano Rojas, nell’unica sua incertezza, in una gara impeccabile in fase difensiva. Quella di Osvaldo a 4’ dalla fine rimaneva l’unica occasione del Banfield di tutto il secondo tempo, con il suo tiro dai 25 metri.
La quinta vittoria consecutiva terminava sotto un fitto acquazzone di mezza estate, e al Monumental la pioggia porta bene: è sempre sinonimo di vittoria, allegria, trionfi! Riscossi i tre punti, la testa ora va alla prossima partita. Dirigenti, giocatori e corpo tecnico sanno bene che i prossimi avversari non faranno regali come quelli visti in altri campi (ogni riferimento allo scandaloso retropassaggio di Meli a Tevez é puramente casuale). Settimana prossima ci sarà una partita dal sapore internazionale contro l’Estudiantes La Plata farcito di giocatori di grande esperienza europea (Andujar, Rojo e soprattutto il grande ex Mascherano) e veterani della Superliga (la Gata Fernandez e Cauteruccio).
Fortunatamente, Napoleon avrà a sua disposizione l’intera rosa, visto che i diffidati Montiel, Casco, Santos Borré e Nacho Fernandez non sono stati ammoniti e il cileno Diaz é di ritorno dopo le 2 giornate di squalifica.
Ma i dubbi sono:
Potremo contare su Quintero in questo sprint finale?
Pratto potrà avere lo stesso impatto di ieri?
Scocco ha già la testa al Newell’s ?
Sono 3 le finali e non bisogna PINCHArle
di Magdi Sadalla
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