“L’esperienza mi ha insegnato una chiara lezione: è molto più dura scendere che salire.”
La metempsicosi è cominciata.
Al Libertadores de America l’Independiente si aggiudica il primo incontro di questo febbraio da urlo che servirà a decretare se le prestazioni fornite contro River Plate (sconfitta immeritata), Boca Juniors (pareggio ampiamente stretto) e Rosario Central (vittoria insindacabile 5-0) rappresentino davvero l’alba di una nuova e luminosa era, oppure siano solo uno scatto d’orgoglio, fine a se stesso, di una squadra che sino al giorno antecedente l’insediamento di Lucas Pusineri, era più che una polveriera.
E quale occasione migliore, se non quella del clasico di Avellaneda in programma domenica prossima, calcio d’inizio h 23,45 nella cancha mufademica, per raggiungere il piano più alto dell’arena celeste come avviene in HUNTER X HUNTER, per poi proseguire di slancio con la ida (andata ndr) del primo turno di Copa Sudamericana (avversari i brasiliani del Fortaleza), e finendo nello sprint finale di Superliga. Il significato di queste partite non è relativo, perché la parte roja di Avellaneda, sta varcando la linea che divide la realtà degli ultimi due sciagurati anni (caratterizzati da fracasos economici ben peggiori come impatto sul club rispetto a quelli sportivi) da questa, nuova e successiva era. Che si presenta avvincente, oltre ai risultati ottenuti sin qui, per una particolare peculiarità: quella di far vivere in un limbo le diverse entità del mondo Independiente. Da un lato Pusineri e il tutto il plantel, dall’altro Moyano e tutta la cricca della dirigenza in carica.
A causa della nefandezze di questi ultimi con: ritardi (in alcuni casi di cinque mensilità) nei pagamenti di emolumenti ai giocatori, pagamenti di cartellini di alcuni giocatori a svariate squadre del continente (ultimo caso in ordine di tempistica, la milionata e mezzo abbondante da pagare al Defensor Sporting de Uruguay per Benavidèz, su intimazione della FIFA), il Rojo, è stato costretto a rimanere fermo al palo nell’ultimo mercado de pases.
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Ma quello che poteva apparire come un minus o un ostacolo insormontabile per il nuovo allenatore, è stato trasformato dallo stesso in una scommessa all-in (vedi episodi precedenti del blog) contro tutti. Principalmente contro la dirigenza stessa, per motivi prettamente etici (ha rifiutato un paio di negocios dei soliti noti, ovverosia l’arrivo concordato e senza suo assenso, di mezze figure come calciatori, vedi Mancuello e Nacho Piatti) e contro i giocatori stessi sulla base dello stesso principio.
Semplificando il concetto, (San) Lucas, all’interno di questo contesto del tutto surreale, deve aver chiaramente detto al suo plantel: “Non ho voluto nessun giocatore nuovo perché siete già un equipo eccellente. A livello umano oltre che come futbolistas. Io garantisco per voi, con la hinchada, con tutti, ora tocca a voi fare la vostra parte.” Ora aggiungiamo quanto basta il talento di Pusi per questo ruolo. Dal sistema di gioco utilizzato fin dal suo arrivo, alla valorizarizzazione di ciò che ha a disposizione e il saper rovesciare a suo favore tutte le problematiche incontrate fin’ora. Se poi aggiungiamo le sue idee calcistiche oltre all’intelligenza nel leggere le partite in corso, il piatto è bello e servito.
La gara contro il Central ne è stata (per ora) l’ultima dimostrazione. Una inusuale e sontuosa marcia trionfale inaugurata dopo una manciata di minuti (Barboza), già chiusa nell’arco (Leandro Fernandèz e Braian Romero) della prima frazione di gioco e sublimata infine anche da un secondo tempo altrettanto spettacolare (del Chino Romero sempre più capocannoniere e del cafetero Roa il quarto e il quinto punto). Lo zenit però è stato la prestazione fornita da tutti i protagonisti in maglia roja; Da Campana (sua la miglior parata della fecha di Superliga) fino al pibe Mercado prestazione e continuità nel rendimento sono stati eccellenti.
“Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più”
Ora però viene il difficile (il clasico di domenica prossima lo è di certo) ovverosia continuare su questa strada. Questo inizio settimana, nonostante la vittoria contro las canallas, è iniziato in salita e le acque in casa Independiente sono state molto agitate, per utilizzare un eufemismo. Oltre all’ennesima intimazione FIFA arrivata in sede (vedi sopra), è di queste ore la conclusione della vergognosa (per il club) telenovela legata a Pablo Perez, terminata con la rescissione consensuale del contratto e pagamento di tutti gli arretrati dovuti al giocatore (1,8 milioni), e al Boca Jrs per il 50% del cartellino (1 milione) ancora in possesso fino a giugno 2020. Da tutto questo circo Pusineri (pur danneggiato dalla perdita di un giocatore su cui puntava forte, vedi anche inserimento nella lista dei 30 destinati a partecipare alla Copa Sudamericana) si è ovviamente eclissato, preferendo perfezionare meccanismi e amalgama del suo plantel in vista della PARTITA. E Lucas, la sua impronta, ha proprio intenzione di metterla e col punto esclamativo. Da calciatore lo ha già fatto e la storia di solito è ciclica.
di ReydeCopas_mn
calcioargentino.it