Gallardo è ancora in trance. È quasi confuso e ha in faccia quel mezzo sorriso assassino, caratteristico proprio del Muñeco, che appare solo quando l’ha fatta grossa. E questa è una di quelle: ha appena eliminato di nuovo i rivali del Boca dalla Copa Libertadores. L’adrenalina probabilmente gli sta ancora pompando in circolo ed è comprensibile dopo una sofferenza di 96 minuti. Finalmente si avvicina al microfono e inizia a parlare.
”È stata una partita molto agonistica con molti falli, tirata. È difficile fare l’analisi del gioco perché ho dentro di me un’enorme felicità. Ho difficoltà ad analizzare il gioco e quale sia stato lo sviluppo. Provo enorme felicità per i giocatori soprattutto, per la nostra gente, che dev’essere molto felice. Giocare un’altra finale di Coppa eliminando il Boca … Non riesco a dimostrare cosa provo adeguatamente all’esterno del mio corpo”.
”Siamo una squadra che sa giocare le partite in condizioni avverse. Quando abbiamo dovuto combattere, la squadra lo ha fatto. Sa soffrire. Per raggiungere la finale di Copa devi anche sapere come soffrire. Oggi abbiamo sofferto, ma la ricompensa è di aver giocato un’ottima partita sul nostro campo, facendo la differenza con quei 2 gol. Oggi il Boca ha sfruttato molto la potenza aerea, hanno segnato. È l’analisi che posso fare. Mi tolgo di nuovo il cappello per quei giocatori che hanno avuto questo spirito combattivo”.
”Riconosco che non smetto di pensarci, provo grande gioia e felicità. Voglio ringraziare i nostri tifosi che ci hanno accompagnato al Monumental in modo incredibile. Il cuore che mettono i millonarios per questa squadra è una forza in più“
“Congratulazioni ai tifosi del Boca per il tifo e per il loro comportamento. Dovrebbe essere qualcosa di normale, soprattutto dopo l’anno scorso, ma deve essere riconosciuto. Che tutto sia andato secondo la normalità, bene, abbiamo visto che abbiamo imparato.”
“Le partite da 180 minuti sono state giocate con intelligenza. Nella gara di andata il River è stato molto superiore, abbiamo fatto la differenza nel risultato e nel gioco. Oggi non abbiamo potuto perché abbiamo giocato in uno scenario avverso, di fronte a una squadra che aveva necessità di recuperare, che ha messo molti palloni in area. Abbiamo avuto problemi a fare gioco. Avevo avvertito che se dovevamo indossare la tuta, la dovevamo mettere, anche a discapito del gioco. Certe partite si vincono anche così”.
”Hanno spezzato il nostro gioco, ma lo sapevamo. Non ho molte parole da dire perché voglio andare alla festa, mi sento molto felice. Preferirei alzarmi e andarmene se non vi arrabbiate. Non vi arrabbiate vero? ..”
E Napoleón se ne va.
A la nueva final.
A cura di calcioargentino.it